Castelli infestati in Piemonte: gite da brivido tra storia e leggenda
Se ami il brivido e i castelli infestati da spettri e fantasmi, in Piemonte avrei davvero l’imbarazzo della scelta tra edifici storici e manieri, in cui, secondo alcuni, sarebbe possibile incontrare strane presenze e lasciarsi trasportare dall’atmosfera inquietante di storie e leggende di un lontanissimo passato.
Si racconta che il Castello della Rotta sia uno dei luoghi più infestati d’Italia, ma anche la stessa Torino ha la fama di città esoterica per eccellenza, perché pare che qui si incrocino il triangolo della magia bianca e nera, mescolando forze del bene e del male ed energie soprannaturali.
Sei pronto per un viaggio emozionante nei castelli più infestati e misteriosi del Piemonte?
Il Castello della Rotta a Moncalieri
La magnifica fortezza alle porte di Moncalieri è una delle strutture medievali più antiche del Piemonte. Sembra infatti risalire al XII secolo, ma è molto probabile che nello stesso luogo, in epoche precedenti, esistessero già insediamenti fortificati di età romana e longobarda.
Dopo un lungo periodo di prosperità, all’inizio del Novecento il Castello della Rotta versava in uno stato di totale abbandono e ciò alimentò la fantasia degli abitanti dei dintorni, facendo nascere storie e leggende di fantasmi e spiriti inquieti. Inoltre, secondo alcune teorie esoteriche, il Castello si troverebbe in una posizione particolarmente favorevole per attrarre strane energie astrali e terrestri.
Oltre a ciò, nella roccaforte sembra che siano stati ritrovati numerosi resti di cavalieri templari, i cui fantasmi sembrerebbero aggirarsi nelle sale e nei dintorni del castello. In particolare, alcuni abitanti della zona affermano di aver visto il fantasma di un cavaliere a cavallo, le cui spoglie sono state rinvenute alcuni anni fa a poca distanza dal maniero.
Una delle numerose leggende narra di una fanciulla che sarebbe giunta al Castello della Rotta per sposare il signore locale, ma si sarebbe innamorata di un cavaliere che prestava servizio presso la rocca. Una volta scoperto il tradimento, il signore del Castello della Rotta avrebbe ucciso la fanciulla, lanciandola oltre le mura della fortezza. Il cavaliere partì per la Terra Santa, dove morì poco tempo dopo. Il fantasma del cavaliere sarebbe tornato al Castello della Rotta per ricongiungersi con quello della sua amata.
Un altro racconto narra che durante una festa di fidanzamento tra il proprietario del castello e una giovane sposa, il maniero fu assediato dai saraceni. Per sfuggire ai nemici, la ragazza si gettò dalle mura e il fidanzato, impazzito per il dolore, si fece monaco e partì per le crociate.
Aleksei8 – Castello della Rotta (Moncalieri, TO)
Castello Malgrà a Rivarolo Canavese
Il Castello Malgrà è un altro luogo ricchissimo di storia, dove i fantasmi e gli spiriti sembrano aver trovato casa da molti secoli.
Venne costruito nella prima metà del XIV secolo da Martino di San Martino, signore di Rivarolo e di Agliè e, sin dalla sua fondazione, fu oggetto di contese e dispute, come sembra ricordare anche il suo nome “Malgrà”, ovvero edificato malgrado la volontà dei Conti Valperga, in netto contrasto con la famiglia San Martino e proprietari di una casa-forte a poca distanza dal castello. Tra le due casate, acerrime nemiche, le dispute erano molto frequenti e violente, con attacchi, assedi e morti da entrambe le parti.
Secondo una leggenda popolare, supportata anche da documentazione storica, all’interno del Castello Malgrà si installò una compagnia di ventura, capitanata da Robino del Pino, un feroce condottiero senza scrupoli, il quale si invaghì di una bella ragazza del paese già fidanzata con un giovane del posto.
Un giorno, Robino rapì la fanciulla mentre era in compagnia del suo innamorato e, dopo averlo ucciso, la costrinse a sposarlo. Il matrimonio durò finché Robino non perse interesse per la giovane moglie e decise di ucciderla, tagliandole la gola.
Da quel momento, pare che il fantasma della donna con la gola sanguinante abbia cominciato a infestare il castello e a perseguitare Robino, fino a portarlo a suicidarsi. Alcuni sostengono che lo spirito continui a frequentare le sale del Castello e che sia apparso ad alcuni visitatori, ma ovviamente si tratta di fatti ancora da accertare.
Laurom – Castello di Malgrà (Moncalieri, TO)
Villa Capriglio a Torino
Può una villa sparire nel nulla? Pare che Villa Capriglio, alle porte di Torino, abbia proprio questa facoltà.
Si tratta di una dimora storica, costruita all’inizio del XVIII secolo e appartenuta a diverse famiglie aristocratiche della città, le quali tentarono più volte di ristrutturarla. Per lunghi periodi, la villa venne completamente abbandonata e si racconta che siano diversi i fantasmi che si aggirano tra le sue mura, dove pare si tengano anche messe nere e riti satanici.
Alcuni affermano anche che, durante le notti di luna piena e allo scoccare della mezzanotte, l’edificio venga avvolto da una strana nebbia grigiastra e sparisca completamente per riapparire intatta dopo alcuni minuti. Altri affermano invece di aver udito urla e risate isteriche provenire dalle stanze della casa, dando origine a indagini da parte di esperti di occultismo, senza che si siano ancora trovate prove certe di queste presenze.
Catalogo generale dei Beni Culturali – Villa Capriglio
Rocca di Arignano
La Rocca di Arignano è un raro esempio di architettura gotica, che domina le colline tra il Torinese e il Monferrato con la sua presenza imponente e suggestiva. Oggi è stata rivalutata e destinata all’accoglienza turistica, ma in passato ha svolto un importante funzione difensiva sul territorio piemontese contro le incursioni di diverse popolazioni.
Si racconta che tra le mura della Rocca di Arignano abbia soggiornato il celebre alchimista Cagliostro, nell’intento di trovare la famosa Pietra Filosofale e che, di tanto in tanto, si possano udire i lamenti di una dama strangolata dal marito geloso. In un luogo segreto, all’interno della fortezza, sarebbe anche stato nascosto un prezioso tesoro, che però nessuno è ancora riuscito a trovare.
Pmk58 – Rocca di Arignano (Arignano, TO)
Sacra di San Michele
Anche se non si tratta propriamente di un castello infestato, la Sacra di San Michele sembra la scenografia ideale per storie misteriose e inquietanti, tanto da ispirare anche il grande scrittore Umberto Eco per l’ambientazione del romanzo “Il Nome della Rosa”.
Attraversando la Spianata dei Morti, dove un tempo venivano seppelliti i monaci che abitavano all’interno del complesso della Sacra, si può già avvertire una strana brezza gelida che alcuni associano al respiro dei morti. Inoltre, se si è particolarmente fortunati, nei boschi che circondano la Sacra di San Michele si potrebbe incontrare lo spirito di San Giovanni Vincenzo, vescovo eremita e fondatore del complesso monastico.
Appena arrivati, si viene accolti dal misterioso Portale dello Zodiaco, circondato da moltissimi simboli esoterici e scene macabre, che non fanno che accrescere il fascino antico del luogo, ma ciò che più crea ansia nei visitatori è il fantasma della Bell’Alda, una povera contadina che, per sfuggire ai molti pretendenti, scelse di ritirarsi tra le mura del monastero.
A quel tempo, nella valle le battaglie erano costanti e, durante una di queste, alcuni soldati fecero incursione nella Sacra di San Michele, uccidendo la maggior parte dei monaci che vi dimoravano. La povera Alda riuscì a rifugiarsi in una delle torri, ma non avendo possibilità di salvarsi, decise di gettarsi nel vuoto.
La Vergine Maria ebbe pietà di lei e invio due angeli, che la salvarono da morte certa. La ragazza tornò a casa e raccontò l’episodio ad amici e famigliari, ma non venne creduta. Decise allora di sfidare nuovamente la sorte, gettandosi di nuovo dalla torre, ma questa volta la Madonna non inviò nessuno in suo aiuto e morì sulle rocce sottostanti, diventando un fantasma che ancora oggi non trova pace e riposo eterno.
Elio Pallard – Sacra di San Michele (TO)
Castello della Manta
Il Castello della Manta, oggi di proprietà del FAI, è una delle dimore antiche più suggestive e meglio conservate del Piemonte. Si trova su una splendida collina a poca distanza dall’omonimo paese e da Saluzzo, in provincia di Cuneo. All’interno delle numerose sale affrescate, sembra che si possano incontrare ben tre spettri, che non lasciano mai questo luogo magico e incantevole.
I racconti popolari narrano che il fantasma di una Dama Bianca continui a infestare il Castello della Manta a partire dal 1200, quando venne assassinata dal marito. La donna, molto crudele e spietata, aveva molti amanti e una volta che si era stancata dei corteggiatori, li gettava in un pozzo. I parenti delle vittime denunciarono l’accaduto al signore del castello, il quale escogitò uno stratagemma per liberarsi della moglie senza essere incolpato della sua morte.
Per giorni ordinò che i cavalli delle sue scuderie non venissero abbeverati, sapendo che la dama sarebbe partita per un viaggio non appena ci sarebbe stato il disgelo. Puntualmente, la carrozza partì, ma i cavalli, sentendo l’odore dell’acqua di un vicino fiume, impazzirono e fecero affondare la carrozza, annegando tutti i suoi occupanti. Lo spirito della Dama Bianca sembra tuttora aggirarsi tra le sale del terzo piano, facendo dispetti ai visitatori e lasciando dietro di sé un dolce profumo di gelsomino.
Il secondo spirito che sembra ancora dimorare nel Castello della Manta è quello di un giovane appassionato di erbe e riti magici, il quale fece innamorare la figlia del castellano. Quando il padre scoprì la tresca amorosa, mando la figlia in convento e il ragazzo, per la disperazione, si lanciò da uno dei torrioni del castello, ma ancora oggi vaga tra le mura e i giardini del palazzo in cerca del suo perduto amore.
La terza presenza è una giovane contadina, che nelle cantine del Castello della Manta si occupava delle botti di vino bianco. Un giorno, il castellano e il suo scudiero, di cui la ragazza era profondamente innamorata, uscirono per una battuta di caccia, ma vennero uccisi da un gruppo di briganti. La fanciulla, disperata, si chiuse in cantina e morì di dolore. Alcuni visitatori del castello, affermano di aver visto una ragazza con un cappello di paglia seduta accanto alla cantina e di aver udito i suoi lamenti strazianti, soprattutto durante le notti di primavera.
Rinina25 & Twice25 – Castello della Manta (Manta, CN)
Castello di Carrù
Immerso tra i paesaggi delle Langhe, il Castello di Carrù è un vero emblema della storia di questo territorio. Venne edificato nel XI secolo ed è stato più volte ampliato e ristrutturato fino a giungere all’aspetto attuale, dove si possono trovare antiche strutture medievali che affiancano preziose decorazioni in stile barocco.
Nel Seicento, divenne dimora di piacere di Gerolamo Maria della Trinità e di sua moglie la Contessa Paola Cristina Del Carretto, i quali appartenevano a due delle famiglie più influenti e prestigiose di quell’epoca. Durante una battuta di caccia, la Contessa, soprannominata la Dama Blu, venne uccisa da una freccia senza che si sia mai potuto risalire all’assassino. Dopo la sua morte, ogni venerdì del mese, sembra che la donna ricompaia, uscendo da un dipinto per andare in cerca del suo assassino.
Pmk58 – Castello di Carrù (Carrù, TO)
Castello di Barolo
L’imponente Castello di Barolo troneggia sul paese sottostante con il suo profilo davvero inquietante e misterioso.
Si narra che, intorno al 1300, il castellano amava divertirsi, organizzando feste sfrenate che, spesso, si trasformavano in orge a cui partecipavano indistintamente nobili e servitori. Durante uno di questi eventi, il Diavolo volle intervenire e per impedire che la festa continuasse, fece crollare la volta di una sala del castello, seppellendo e uccidendo tutti gli occupanti. Inoltre, per impedire ai soccorritori di intervenire, eresse un muro invalicabile e, da allora, nessuno è più riuscito a raggiungere quella parte del castello, chiamata la Dimora del Diavolo.
Sembra che, nelle notti illuminate dalla luna piena, i poveri cadaveri tornino dagli inferi e con gemiti e urla si organizzino in un macabro corteo, tentando di entrare nella Dimora del Diavolo rimasta del tutto inaccessibile ai vivi.
Taz- Castello di Barolo (Barolo, CN)
Castello di Monticello d’Alba
Il Castello di Monticello d’Alba è un’affascinante residenza, tuttora abitata dagli ultimi discendenti di uno dei rami della nobile famiglia Roero. L’edificio, che ha mantenuto intatte le sue caratteristiche, sembra infestato dal fantasma della povera Chiara, figlia diciottenne del barone locale.
La giovane fanciulla venne promessa sposa al cugino ma, come spesso accade in questi casi, si era invaghita di un ufficiale francese. Dopo molti pianti e insistenze, i genitori acconsentirono alle nozze tra i due innamorati e mentre si stava celebrando il matrimonio, il cugino comparve in chiesa, accoltellando lo sposo.
L’assassino venne immediatamente arrestato e impiccato ai merli del Castello di Monticello d’Alba, ma la povera Chiara non si riprese più da questi tragici eventi e si lasciò lentamente morire per la disperazione. Il suo fantasma visiterebbe costantemente le sale del castello in cerca del suo innamorato e alcuni affermano di aver sentito distintamente i suoi pianti e lamenti senza pace.
Georgius LXXXIX – Castello di Monticello d’Alba (CN)
Castello di Sannazzaro di Giarole
Il bellissimo Castello di Sannazzaro di Giarole appartiene agli eredi del suo fondatore ininterrottamente da oltre novecento anni.
Verso la metà dell’Ottocento, il Conte Giacinto Sannazzaro Natta decise di affidare i lavori di restauro di diverse sale del castello ad alcuni tra i più valenti artisti e pittori dell’epoca, tra cui un esponente della famiglia Grosso, il quale mentre era intento a decorare la volta della sala da ballo, cadde dalla scala e morì.
Da allora, sembra che il fantasma del pittore si diverta a fare dispetti ai proprietari, ai loro amici e ai visitatori del Castello di Sannazzaro di Giarole, accendendo le luci in angoli segreti e nascosti.
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Sito ufficiale – Castello di Sannazzaro di Giarole (AL)