Il Castello Sannazzaro di Giarole e i suoi misteri
Il Castello Sannazzaro si trova a Giarole, in provincia di Alessandria ed è una dimora storica abitata dai proprietari, eredi di coloro che circa 900 anni fa fondarono il castello.
Nel corso dei secoli è stato trasformato da castello di difesa a residenza di campagna.
Mantiene tuttavia ancora adesso la sua struttura originale con tre delle quattro torri d’angolo, un fossato e tracce del ponte levatoio d’ingresso.
Caso estremamente raro in Italia è sempre stato di proprietà dei Sannazzaro che tuttora vi abitano.
Nel passato ha ospitato i principi Paleologo marchesi di Monferrato, i principi Gonzaga duchi di Mantova e Monferrato, il re Carlo Emanuele III di Sardegna con il figlio principe di Piemonte (futuro Vittorio Amedeo III) che qui soggiornarono per pochi giorni nel settembre del 1745, il Re Vittorio Emanuele II con l’Imperatore Napoleone III nel maggio del 1859, il duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta nel 1911 ed altri artisti e personaggi celebri.
Il complesso è circondato da un parco di circa 23000 metri quadri delimitato dal torrente Grana che un tempo forniva l’acqua al fossato, il giardino all’inglese di impianto ottocentesco, con alberi d’alto fusto (Platani, Ippocastani, Ginko, Noci, Tassi, Pioppi e altre specie), un piccolo frutteto e un ampio gazebo nella parte occidentale dietro le scuderie.
Castello Sannazzaro di Giarole sorge ai limiti orientali del Basso Monferrato. Il castello è una dimora storica abitata dai proprietari, eredi di coloro che circa 900 anni fa fondarono il castello.
R. Ramunno (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Il fantasma del castello Sannazzaro
Nel 1854-57 il conte Giacinto Sannazzaro Natta fece restaurare il grande salone d’ingresso, lo scalone principale, la sala da ballo e le principali camere da letto.
Fu in quell’occasione che vi lavorarono alcuni valenti artisti e pittori piemontesi come Paolo Emilio Morgari e Andrea Gastaldi.
Un altro pittore, appartenente alla famiglia Grosso (stirpe di pittori piemontesi dell’Ottocento), morì cadendo mentre affrescava il gruppo centrale della sala da ballo.
Da allora si dice che il suo fantasma vaghi ancora nelle sale del castello e forse è proprio lui che per indispettire i suoi proprietari, amici ed ospiti accende le luci negli angoli più impensati.
Il passaggio segreto e i sotterranei del castello
Molti castelli hanno leggende di passaggi segreti collegate a castelli e fortezze, Giarole ne ha due: una parla di un passaggio segreto verso il castello di Pomaro (circa 3 Km di distanza), l’altra di un passaggio segreto verso il castello di Baldesco, che fu per molti secoli proprietà dei marchesi Natta d’Alfiano, cugini dei Sannazzaro.
L’ingresso di questi passaggi segreti sarebbe, a detta di esperti, facilmente identificabile nella parte nord dei sotterranei del castello, non lontano da quella che fu la prigione (in uso e documentata fino al 1796).
Nella parte nord dei sotterranei si trova anche un “infernot” in mattoni e muratura dove veniva conservato il vino migliore, prodotto dalle aziende agricole legate al castello.
Tra i sotterranei del castello e la cripta della Chiesa di San Giacomo potreste fare altre interessanti scoperte.
Visita guidata al Castello Sannazzaro
La visita inizia dalla trecentesca chiesa di San Giacomo che ospita quadri e affreschi del Cinquecento, prosegue con il cortile interno fino al grande salone d’ingresso con i suoi affreschi neogotici.
Dal salone d’ingresso si accede all’archivio che è stato recentemente risistemato (aprile 2020), segue la stanza della musica di tardo Settecento e ricca di oggetti e cimeli di famiglia.
Castello Sannazzaro di Giarole – AL. Abitato dalla stessa famiglia fin dal 1100. Il Duca in persona, disponibilissimo, ci ha fatto da preziosa guida
F. Ferrero (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Salendo per lo scalone principale si accede all’anti-salone e alla sala da ballo.
Quest’ultima molto ricca di decorazioni ottocentesche tra cui gli affreschi della volta che ricordano la figura del fantasma, il giovane pittore torinese Grosso che qui morì, vittima della sua arte.
A lato della sala da ballo sono poi visitabili quattro camere da letto: la camera verde, la camera blu o dei pizzi, la camera rosa e la suggestiva camera del baldacchino bianco che prende il nome da un letto francese del Settecento.
L’ultima stanza visitabile è il salottino della torre di nordovest o salottino cinese e attraverso le scale della torre principale si riscende nel cortile interno.
Uscendo è possibile visitare il giardino con un grande parco all’inglese e importanti alberi centenari e parte dei fondi e delle vecchie cantine.