Le isole sono tra le principali attrattive turistiche del Lago Maggiore, uno dei laghi più belli e suggestivi d’Italia. L’arcipelago delle Isole Borromee è sicuramente il più noto e visitato, ma ci sono tante altre piccole isole che regalano scorci meravigliosi e panorami da sogno. Un paesaggio spettacolare, che incanta per i suoi colori in tutte le stagioni e che, da sempre, è fonte d’ispirazione per artisti, letterati, musicisti e pittori.

Il Lago Maggiore è il bacino più esteso del Piemonte e da ciò deriva il suo nome “Maggiore”.  Le sue rive si trovano in parte in territorio svizzero, a nord, e per la maggior parte in Italia, suddivise tra il Piemonte, a ovest, e la Lombardia, a est. La sua origine è in parte glaciale, come testimoniano le colline moreniche che circondano le sue sponde, e in parte dovuta a una preesistente valle fluviale, che gli ha conferito l’inconfondibile profilo allungato. Fino al 1600, il grande lago era ancora più esteso e comprendeva l’odierno Lago di Mergozzo, ma in seguito a una piena del fiume Toce, si formò una grande e fertile piana che tuttora suddivide i due bacini, in corrispondenza dell’attuale abitato di Fondo Toce.

La navigazione sul Lago ha origini antichissime

Le rive del Lago Maggiore, per la loro particolare posizione geografica, la loro straordinaria bellezza e il clima favorevole, sono state abitate sin dalla preistoria. A conferma dell’attività umana sulle acque del Lago, nell’Ottocento, è stata ritrovata una piroga preistorica, attualmente conservata nel Museo dell’Isola Bella.

Inizialmente e per lungo tempo, la navigazione sul Lago è stata principalmente legata al commercio e al trasporto di materiali da costruzione, e solo all’inizio dell’Ottocento iniziarono a comparire i primi piroscafi ad uso turistico e militare. Tra le due Guerre Mondiali, la flotta si ampliò con nuovi piroscafi, traghetti e motonavi, i quali vennero convertiti per scopi bellici durante il Secondo Conflitto Mondiale. A partire dal Secondo Dopoguerra e grazie alle condizioni economiche più favorevoli, venne ampliata la flotta passeggeri, includendo anche alcune imbarcazioni provenienti dalla flottiglia svizzera.

Attualmente, la Gestione Governativa Navigazione Laghi, l’ente nazionale che si occupa dell’amministrazione dei servizi pubblici di navigazione del Lago Maggiore, del Lago di Como e del Lago di Garda, può contare su più di trenta imbarcazioni tra piroscafi, motonavi, traghetti, catamarani, aliscafi e motoscafi, e nei prossimi anni è prevista l’introduzione di nuovi natanti.

Una delle peculiarità della flotta del Lago Maggiore è che alcune delle imbarcazioni più antiche d’Italia sono attualmente in servizio. Il più interessante è il piroscafo Piemonte, il più antico battello a vapore d’Italia, il quale viene tutt’oggi spinto dall’originale macchina a vapore e da due grandi pale, poste a metà delle sue fiancate. Venne costruito nel 1904 nei cantieri della Escher Wyss di Zurigo, varato nello stesso anno con il nome di Regina Madre, e successivamente ribattezzato nel 1943. Negli anni ha subìto diversi restauri e rimodernamenti, e nel 2006 ha ripreso regolare servizio nei fine settimana. Un vero gioiello d’inizio Novecento!

Oltre ai servizi di linea, è possibile noleggiare imbarcazioni per utilizzo privato, ad esempio per eventi, matrimoni e manifestazioni pubbliche e private, ma anche partecipare a tour organizzati alla scoperta degli scorci più belli del Lago Maggiore e del suo territorio.

Le isole del Lago Maggiore, veri paradisi d’acqua, arte e natura

Le isole del Lago Maggiore sono in totale 12, tra grandi, piccole e veramente minuscole, poco più grandi di uno scoglio, di cui otto si trovano sul territorio piemontese, due su quello lombardo e due vicino alla sponda svizzera. Le più conosciute e suggestive sono certamente le Isole Borromee, a cui si affiancano le Isole di Brissago in territorio svizzero, i Castelli di Cannero, l’Isolino Partegora al centro del Golfo di Angera, e il Sasso Galletto in provincia di Varese.

Le Isole Borromee, le più belle e suggestive

Una gita al Lago Maggiore non può non prevedere una crociera alla scoperta delle Isole Borromee, il cui arcipelago comprende l’Isola Bella, l’Isola Madre, l’Isola dei Pescatori, l’Isolino di San Giovanni e lo Scoglio della Malghera. Le isole sono raggiungibili sia partendo da Stresa sia da Pallanza con diversi servizi di navigazione pubblici e privati, motoscafi e battelli.

Nel XIV secolo i Borromeo, originari di San Miniato, divennero proprietari dell’arcipelago e iniziarono a trasformarle in splendide residenze, attorniate da giardini lussureggianti. Tutt’oggi la famiglia Borromeo possiede l’Isola Bella e l’Isola Madre, oltre ai Castelli di Cannero, su cui sorgono le rovine di antiche fortificazioni medievali.

L’Isola dei Pescatori è la più caratteristica delle isole, con i suoi vicoli stretti e i balconi a cui ancora oggi vengono appesi i pesci ad essiccare. È l’unica isola ad essere abitata tutto l’anno da una popolazione di circa cinquanta residenti, i quali ancora oggi si occupano prevalentemente di turismo e di pesca. Il monumento più importante assolutamente da visitare è la Chiesa parrocchiale di San Vittore, risalente all’IX secolo, ampliata successivamente in stile gotico e rinascimentale. All’interno, la chiesa conserva preziosi affreschi cinquecenteschi e un magnifico altare seicentesco su cui spiccano i busti di quattro importanti vescovi: Sant’Ambrogio di Milano, San Gaudenzio di Novara, San Francesco di Sales e San Carlo Borromeo.

Sulla rotta tra l’Isola dei Pescatori e l’Isola Bella, si può ammirare lo Scoglio della Malghera, anche chiamato Isolino degli Innamorati, per la sua atmosfera particolarmente suggestiva e romantica. Un isolotto disabitato, raggiungibile solo via barca, con una piccolissima spiaggia su cui si rifugiano i gabbiani e una parte ricoperta da vegetazione.

L’Isola Bella è sicuramente la più suggestiva e affascinante. È in gran parte ricoperta da uno splendido giardino all’italiana e dall’elegante Palazzo Borromeo, realizzati intorno alla metà del XVII secolo per volere di Vitaliano I Borromeo, il quale lo volle dedicare alla moglie Isabella d’Adda. I giardini vennero completati da Carlo IV e inaugurati nel 1671. L’isola venne ristrutturata in modo da trasformarla in una fantastica nave, in cui la parte del palazzo era la prua e la parte dei giardini a terrazze, la poppa. Il progetto prevedeva anche un approdo lungo davanti al palazzo, ma venne realizzato solo parzialmente.

Palazzo Borromeo è stato teatro di moltissime vicende storiche e fu frequentato da numerosi personaggi illustri, tra cui Napoleone Bonaparte, in compagnia della prima moglie Giuseppina, e la Principessa del Galles Carolina di Brunswick, moglie di Giorgio IV, le quali si innamorarono profondamente dei paesaggi del Lago Maggiore e tornarono più volte a visitarlo. Oltre a Napoleone, per cui venne appositamente allestita una camera da letto in stile impero, l’Isola Bella ospitò la Conferenza di Stresa nell’aprile del 1935, a cui parteciparono Benito Mussolini, il Ministro degli Esteri francese Pierre Laval e Ramsay MacDonald, il Primo Ministro britannico, allo scopo di mantenere la pace e far fronte comune contro la politica espansiva della Germania nazista.

I saloni e camere del piano nobile sono particolarmente eleganti, suntuosi e ricchi di opere d’arte, dipinti e arazzi, mentre nella parte inferiore si trovano le grotte, le cui pareti sono ricoperte di pietre e conchiglie. Nei giardini si possono ammirare tantissime varietà di piante esotiche, bellissimi pavoni bianchi e un anfiteatro arricchito da numerose statue, dove i Borromeo amavano assistere a rappresentazioni e spettacoli.

Procedendo verso la riva opposta del Lago Maggiore, si raggiunge l’Isola Madre, la più estesa dell’arcipelago delle Borromee. Probabilmente, su quest’isola, già nell’IX secolo, erano presenti una chiesa, un cimitero e un piccolo accampamento militare. Per il suo clima favorevole, già nell’antichità venivano coltivati gli ulivi e, a partire dal 1501, vennero introdotte anche alcune piante di agrumi, provenienti dalla Liguria. Negli stessi anni, venne edificata anche un’elegante dimora gentilizia, ampliata nei secoli successivi. Attualmente, l’Isola Madre ospita un grande giardino all’inglese, dove crescono piante esotiche provenienti da tutto il mondo e numerose varietà di glicine, che adornano la cosiddetta “scala dei morti”.

A pochi metri dalla riva, in una splendida posizione panoramica, si trova infine l’Isolino di San Giovanni, su cui sorge la residenza dove visse per venticinque anni il grande musicista e direttore d’orchestra Arturo Toscanini. Attualmente è una residenza privata e non visitabile, ma rimane un luogo particolarmente affascinante e suggestivo.

Castelli di Cannero, un tuffo nella storia

I Castelli di Cannero sorgono su un piccolo arcipelago formato da tre isolotti, su cui sorgono le rovine di antiche fortificazioni, risalenti all’XI-XII secolo. Sono le isole italiane più a nord del Lago Maggiore e sono anche conosciute come “Malpaga”. La loro storia è legata alle vicende dei fratelli Mazzardi, i quali occuparono il forte verso la fine del XIV secolo. All’epoca, nella vicina Cannobbio imperversavano le contese tra Guelfi e Ghibellini, e per diversi anni i Mazzardi si accanirono sulle popolazioni della costa verbanese con metodi violenti e scorrerie, allo scopo di creare un proprio dominio sull’intero territorio.

Gli abitanti del litorale, stanchi di subire angherie e sopraffazioni, chiesero aiuto al duca di Milano Filippo Maria Visconti, il quale, nel 1414, intervenne con un esercito di 500 uomini e riuscì a scacciare i Mazzardi, radendo al suolo le fortificazioni. Nel 1441 il feudo venne affidato alla famiglia Borromeo e nel 1519 venne costruita la nuova rocca “Vitaliana”, così chiamata in onore del capostipite della famiglia Borromeo. Successivamente la fortezza venne progressivamente abbandonata, perché troppo vicina alla riva e difficilmente difendibile dagli attacchi nemici. Nel corso dei secoli, divenne rifugio di contrabbandieri, falsari e venne utilizzata dai pescatori della zona come riparo per le barche.

I ruderi del forte sono particolarmente suggestivi e pittoreschi. Grazie alla famiglia Borromeo e alle istituzioni locali, dal 2019 è stato avviato un ambizioso progetto di restauro e recupero delle architetture dei Castelli, che dovrebbe concludersi nel 2022, con l’apertura di un museo multimediale ed interattivo, dove verranno esposti documenti d’archivio e i risultati di ricerche archeologiche effettuate nella zona circostante.

Isolino Partegora e Sasso Galletto, le isole sulla riva lombarda

L’Isolino Partegora è una piccola isola al centro del Golfo di Angera, sulla riva lombarda del Lago Maggiore. Il nome deriverebbe dal fatto che si trova in una zona paludosa del lago. È circondato da canneti, tranne nella parte meridionale, dove si trova una spiaggia sabbiosa.

Secondo un’antica leggenda, sull’Isolino avrebbero trovato rifugio i Santi Giulio e Giuliano, i quali volevano costruire una casa dove trascorrere i loro ultimi giorni. Un mattino, Giulio, prevedendo l’attacco da parte del vescovo Guido da Velate e della sua concubina, convinse il fratello a spostarsi sul Lago d’Orta. I Santi vennero comunque trucidati nel 1066 dal diacono Arialdo da Cucciago, fondatore del movimento dei “patarini” milanesi.

Il Partegora è soprattutto noto per un’importante scoperta scientifica: nel 1776, Alessandro Volta, ospite della famiglia Castiglioni, notò delle bolle di gas provenienti dal fondo della palude, ne raccolse alcune bottiglie e nei giorni seguenti le analizzò, scoprendo che si trattava di un gas infiammabile, in seguito denominato “metano”.

L’Isolino fu per lungo tempo di proprietà della famiglia Crivelli, come riportato su un cippo accanto al muretto di contenimento, e nel 1945 venne ceduto al comune di Angera in ricordo dei figli deceduti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Sasso Galletto è uno spuntone di roccia vicino alla costa, tra i comuni di Laveno-Mombello e Castelveccana, in provincia di Varese. È uno spuntone di roccia che emerge dalle acque del Lago Maggiore per circa 15 metri sulla cui sommità si trova un galletto di metallo. Questo tratto è molto interessante per i suoi fondali, spesso frequentati da numerosi subacquei.

Le Isole di Brissago, in territorio svizzero

All’estremo nord del Lago Maggiore, in territorio svizzero, si trovano le Isole di Brissago: la più estesa è l’Isola di San Pancrazio, la quale ospita il Parco Botanico del Ticino, mentre la più piccola, l’Isola di Sant’Apollinare, è ricoperta di lussureggiante vegetazione, lasciata allo stato naturale.

Entrambe le Isole possono essere raggiunte con i battelli che partono da Porto Ronco, ma anche da Locarno, Arona, Brissago e Ascona.

Le isole di Brissago furono abitate sin dall’epoca romana e offrirono protezione ai primi Cristiani durante le persecuzioni. Nel XIII secolo vi si insediarono le monache dell’ordine degli Umiliati, provenienti da Alessandria, ma verso la fine del XVI secolo, a causa della soppressione dell’ordine, furono costrette ad abbandonare le isole, che rimasero a lungo disabitate.

Verso la fine dell’Ottocento le isole, coperte di vegetazione spontanea, vennero acquistate dalla baronessa Antoinette de Saint Léger, la quale fece costruire una villa e un parco botanico con piante provenienti da ogni parte del mondo. La baronessa, di origini russe, era molto attiva in campo culturale, e spesso ospitava artisti di fama internazionale, tra cui James Joyce, Giovanni Segantini e Ruggero Leoncavallo, i quali rimanevano sempre affascinati dalla bellezza del luogo. Nonostante le sue difficili condizioni economiche, la baronessa visse da sola nella sua proprietà fino al 1927, quando fu costretta a cederla all’imprenditore tedesco Max Emden. Quest’ultimo fece abbattere la villa per costruire un grande e lussuoso palazzo con un meraviglioso giardino d’inverno, un bagno romano e una comoda darsena per l’ormeggio e il rimessaggio delle imbarcazioni. Nel 1949 la tenuta venne venduta dagli eredi dell’imprenditore allo Stato del Canton Ticino, che l’ha resa accessibile al pubblico.

Il Parco botanico copre più di due ettari di superficie su cui prosperano più di 1700 specie vegetali diverse, provenienti non solo dal Mediterraneo, ma anche dall’America, dall’Africa, dall’Asia e dall’Oceania. Il clima particolarmente mite delle isole, consente alle piante di sopravvivere all’aperto nonostante le temperature rigide che spesso si registrano nel nord Italia.

Ogni isola del Lago Maggiore è una scoperta meravigliosa per la sua storia e le sue straordinarie caratteristiche, luoghi d’incomparabile bellezza tutti da scoprire!