

Da Gozzano a Pella a piedi sull’altra sponda del lago d’Orta, senza sforzi
Abbasso gli occhiali da sole perché voglio vederla senza filtri l’opera prima di questa primavera che in pochi giorni ci ha dipinto il mondo. Badate, il sole c’è. Mi scalda già le spalle anche se siamo in aprile ed è mattina presto, regala sfumature di luce ad ogni cosa che la vista incontra. Oggi brillano persino i sassi, le mie scarpe da cammino usurate.
Siamo a Gozzano, piccolo comune sulle sponde del lago d’orta, a pochi km dalla più famosa Arona. Se ci arrivate da fuori attraverso l’autostrada l’uscita è proprio Arona, e una volta passato il casello basta seguire le indicazioni per Borgomanero/Gozzano e ci si arriva in neanche 15 minuti. Se siete della zona, immagino conosciate il paese, ma se qualcuno di voi si fosse perso l’incantevole passeggiata che lo unisce a Pella, sull’ altra sponda, che venga ora con me. Sarà un onore accompagnarti.
Parcheggia il tuo mezzo comodamente e gratis nel parcheggio del Lido, sulla fine del quale c’è un’indicazione che ti porta in direzione via canneti. Seguila e poi dimentica tutto, perché la strada non la perderai mai: te la indicherà il lago luccicante, che oggi è eccezionalmente azzurro e pacifico, e ti starà accanto per tutto il tragitto senza perderti di vista un secondo.


Per questo, almeno una volta a stagione, vengo a fare questa camminata. Non prevede preparazioni atletiche particolari, né necessita di tempi liberi lunghissimi. Si può fare in bici, da soli, in compagnia, con dei bimbi e anche con il passeggino .A piedi in quattro ore al massimo vai e torni e, se hai la possibilità di dedicargli un’intera giornata di riposo, sulla strada trovi un sacco di piccole spiagge e prati dove poterti rilassare, prendere il sole, mangiare un pranzo al sacco ,fare un bagno e pure un pisolino. Attrezzati prima di partire. Bastano uno zaino, una borraccia e un panino, asciugamano e costume in estate e cinque euro in tasca se vuoi comprarti un gelato a Pella.


Immaginati una strada sterrata che a tratti muta in asfalto ma non cambia rumore sotto le tue suole. Pensa al verde più rilassante che ti viene in mente immerso in una pace celeste e rassicurante . Ascolta i cinguettii, il suono dell’aria che si infila tra le foglie, l’eco di una musica che esce dalla finestra di una delle splendide case affacciate sul lago, un taglierba lontano, il fruscio prodotto dalle tue gambe che camminano. Immagina la pietra di un muro diroccato che, coperta di edera, diventa un quadro.


Poi fermati, chiudi gli occhi un momento. Gustati il silenzio improvviso, il suono del tuo respiro e il profumo dell’ acqua, del legno, dei fiori spontanei che non finiscono mai di spuntare. Non perderti nemmeno l’odore della sabbia che a metà strada incontri e non puoi fare a meno di sedertici sopra. È in quel punto, a San Maurizio D’Opaglio, che vedrai l’isolotto di Orta San Giulio più vicino che mai, sospeso in mezzo al lago, e ti verrà naturale chiederti se davvero vale la pena di essere tristi tormentati o lamentosi, quando nel cosmo esiste così tanta bellezza a portata di mano.


Se riesci a conservare quest’ incanto fino alla fine del tragitto, arrivare a Pella sarà un attimo. Oggi è ancora tutto chiuso, il famoso gelato non lo puoi comprare. Ma nella drammaticità del periodo storico che stiamo tutti vivendo, pensa alla fortuna che hai nel trovarti solo, seduto su un pontile in mezzo al lago, senza bisogno di nulla a parte te stesso, senza contaminazioni. Parte di un universo eccezionale che continua a stupirci e a fiorire nonostante tutto, nonostante i nostri guai.


E così, puoi rimetterti sulla via del rientro o proseguire seguendo altre indicazioni. Io di solito torno verso l’auto, ma qualunque sia la tua scelta, ricordati due cose: la prima è di staccare qualche fiore sulla via del ritorno ,da mettere sulla tavola per cena. La seconda, di ringraziare . Essere riconoscenti nei confronti della natura aiuta a conservare una pace inscalfibile, che esiste e si rigenera di continuo solo dentro di noi, quella che ci fa resistere nelle avversità… fino al prossimo luogo in cui perderci. E ritrovarci.
A presto
Valentina Zoni