Era molto tempo che desideravo entrare nel cimitero monumentale di Torino come turista accompagnata da chi di camposanti se ne intende o meglio ne conosce la storia, l’arte e le curiosità, e soprattutto lo ama.
Ebbene oggi finalmente ce l’ho fatta e con una stupenda visita condotta da una guida eccezionale, ho camminato e ascoltato e fatto foto per due ore e mezza con l’avidità di un affamato ma non di cibo, bensì di sapere!
Entrata nel luogo sacro sono stata catapultata indietro negli anni, quando da bambina con mia mamma andavamo a trovare mia nonna e i bisnonni.
Rammento che quei larghi viali costeggiati da alti e severi alberi m’infondevano un senso di piccolezza. Sono sempre stata terrorizzata dai morti e il cimitero m’incuteva timore, ma il monumentale era un’altra cosa. Mia mamma mi diceva sempre che era magnifico passeggiare in quel luogo e ogni tanto sedersi sulle panchine ad “ascoltare” il silenzio e ammirare le innumerevoli opere che abbellivano le dimore eterne di personaggi famosi o comunque appartenenti a famiglie agiate.
Ero piccola, ma quella sensazione che provava mia madre era anche la mia e quando scendevamo dal tram ed entravano in quel posto così bello mi rendeva felice. Mia mamma non conosceva molto della storia di quelle tombe, ma mi diceva:
“Guarda, Lorenza, queste sono opere d’arte!”
Lei amava il monumentale perché portarmi lì non era altro che perpetrare la stessa cosa che suo padre faceva con lei tutte le domeniche.
Mentre fantasticavo su queste vicende della mia infanzia, la nostra brava guida ha iniziato con i suoi racconti così coinvolgenti che non era possibile non ascoltarla ammirando queste bellissime opere d’arte.
Quasi non mi sono accorta che eravamo arrivati alla tomba di Tamagno, a poca distanza dalla quale fino ai primi anni ’90 riposava mio nonno materno e mia mamma mi diceva:
“Se vai a trovare nonno non puoi sbagliare è vicino a Tamagno!”
Ho quasi sorriso a quel pensiero, poi mi son resa conto che stavamo per terminare il nostro tour, ancora qualche sosta e poi saremmo arrivati alla fine del nostro bel pomeriggio.
Ero un po’ dispiaciuta, ma varcando il cancello in uscita e trovandomi su corso Novara e il suo traffico mi sono resa conto che appena ero entrata nel cimitero il rumore delle auto si era immediatamente dissolto, forse era solo una mia idea, ma così mi è parso. So che può sembrar strano, ma questa è stata la mia sensazione, devo tornarci e quando lo farò vi dirò se me lo sono sognata!
Consiglio a tutti di fare quest’esperienza, il cimitero monumentale nella sua parte più antica non va vissuto come luogo di dolore, ma come luogo denso di storie di persone ed tanta arte!

Articolo e  foto di L. Faccioli (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)