Che cosa sono i tajarin?

I tajarin sono un tipo tradizionale di pasta fresca all’uovo, originari del Piemonte, in particolare delle zone delle Langhe e del Monferrato. Questa pasta si caratterizza per la sua forma sottile e stretta, simile alle tagliatelle, ma ancora più fine. La preparazione dei tajarin prevede l’uso di sola farina di grano e uova, il che conferisce loro un caratteristico colore giallo intenso. Questa pasta è apprezzata per la sua consistenza morbida e delicata al palato, quasi si scioglie in bocca.

Storia e origini dei tajarin

La storia dei tajarin è affascinante e risale al Quattrocento. Questa pasta fresca all’uovo è una parte intrinseca della tradizione culinaria delle Langhe.
Inizialmente, i tajarin erano considerati un piatto festivo, ma non leggero né economico a causa della quantità di uova richieste per l’impasto: un tuorlo d’uovo per ogni etto di farina.

Nel corso dei secoli, i tajarin sono diventati celebri anche grazie al loro estimatore più illustre, il re Vittorio Emanuele II. Il re apprezzava particolarmente questa pasta all’uovo condita con una combinazione di ingredienti decadenti, tra cui burro, strutto, vino bianco, panna, formaggio grattugiato, animelle di agnello, funghi, cipolla e prosciutto cotto. Questo mix di sapori ha reso il piatto delizioso e ancora oggi molto apprezzato, a differenza di molte altre ricette del passato.

È importante notare che ci sono tradizioni e regole specifiche legate ai tajarin. Ad esempio, i tajarin autentici sono fatti a mano e tagliati a mano, mentre l’uso della macchina è considerato fuori tradizione. Il condimento tradizionale, preferito dal re, è composto con un mix di erbe aromatiche noto come “comodino.” Questo mix include rosmarino, salvia, aglio, cipolla, prezzemolo, sedano, olio, burro, lardo e carote, che creano una base ricca per accogliere ingredienti come interiora, funghi, pomodoro e vino rosso.

Questa storia mostra come i tajarin siano non solo una prelibatezza culinaria ma anche un simbolo di tradizione e raffinatezza culinaria nelle Langhe e nella cultura italiana.

Ricetta tajarin al tartufo bianco

Ingredienti:

  • 200g di farina “00”
  • 2 tuorli d’uovo
  • 1 cucchiaino di olio d’oliva
  • Tartufo fresco
  • 30g di burro
  • Farina di semola di grano duro (per infarinare)

Preparazione:

  1. Inizia impastando la farina con i tuorli d’uovo e l’olio d’oliva per almeno 15 minuti. L’obiettivo è ottenere un impasto omogeneo, liscio e setoso, ma molto consistente. All’inizio, l’impasto sarà leggermente duro e richiederà sforzo. Se necessario, aggiungi altri 2-3 tuorli durante il processo di impasto. Forma una palla con l’impasto, avvolgila nella pellicola trasparente e lasciala riposare per un’ora in un luogo fresco.
  2. Stendi la pasta con un matterello o una macchina per la pasta fino a ottenere una o più sfoglie sottili. Ritaglia rettangoli di 12×18 cm e lasciali asciugare leggermente per 10-15 minuti sulla spianatoia infarinata. Durante questo tempo, gira i rettangoli 3-4 volte in modo che non si attacchino tra di loro, ma non diventino secchi.
  3. Infarina leggermente 2 o 3 fogli di pasta con farina “00”. Sovrapponili, arrotolali dal lato corto e tagliali a fettine sottilissime (2-3 mm) con un coltello a lama sottile ben affilato. Srotola immediatamente le strisce ottenute, cospargile leggermente di farina di semola di grano duro e passa le striscioline tra le dita sollevando le mani dalla spianatoia. Continua questo processo fino a esaurire l’impasto.
  4. Spazzola il tartufo con uno spazzolino da denti a setole medie sotto un filo sottile di acqua, quindi asciugalo. Cuoci i tajarin in acqua bollente salata per 1-2 minuti dalla ripresa del bollore. Nel frattempo, fai fondere il burro in una padella larga. Scola i tajarin e saltali nella padella con il burro.
  5. Dividi i tajarin in 4 piatti fondi e cospargili con il tartufo tagliato a lamelle sottili usando un affettatartufi. Se desideri un sapore più intenso, trita alcune lamelle di tartufo e aggiungile al burro prima di saltare i tajarin. Assicurati che il burro non frigga, poiché il tartufo bianco non deve cuocere.
  6. Servi i tajarin al tartufo caldi e gustali!

Ricetta tajarin ai funghi porcini

Ingredienti:

  • 400 g di tajarin
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d’aglio
  • 500 g di funghi porcini
  • Olio extra vergine di oliva
  • Sale
  • Prezzemolo

Preparazione:

  1. Iniziate lavando e pulendo accuratamente i funghi porcini. Asciugateli e tagliate le cappelle a fette e i gambi a dadini.
  2. In una padella capiente, mettete l’aglio ad imbiondire nell’olio d’oliva per qualche minuto. Una volta dorato, togliete l’aglio e aggiungete la cipolla tagliata grossolanamente. Rosolatela per un paio di minuti, aggiungendo un po’ d’acqua di tanto in tanto per evitare che si bruci.
  3. Quando la cipolla sarà rosolata, aggiungete i funghi porcini e continuate la cottura per qualche minuto, aggiungendo sale a dovere e aggiungendo acqua o brodo di tanto in tanto.
  4. In una pentola a parte, fate cuocere i tajarin in abbondante acqua salata per 3 minuti. Scolateli e versateli nella padella con i funghi, aggiungendo un po’ di acqua di cottura e saltateli per un minuto.
  5. Decorate il vostro piatto con prezzemolo tritato finemente e servite.

Dove mangiare i tajarin in Piemonte?

Mangiare i tajarin a Torino: La capitale del Piemonte offre numerose opzioni per assaporare i tajarin, ci sono diversi ristoranti tradizionali noti per servire piatti piemontesi autentici.

Langhe e Roero: Queste zone sono celebri per la produzione di tajarin. Puoi visitare città come Alba, Bra o Barolo e trovare ristoranti locali che preparano tajarin con i migliori ingredienti della zona.

Asti: Asti è un’altra città piemontese dove puoi trovare tajarin deliziosi.

Monferrato: Questa regione del Piemonte è rinomata per i suoi tajarin.

Agriturismi: Molte fattorie e agriturismi in Piemonte preparano piatti tradizionali, tra cui i tajarin, utilizzando ingredienti freschi e locali.