Salam d’patata: un’eccellenza da gustare in mille modi diversi
Avete mai assaggiato il salam d’patata? È un salume tipico del Canavese e della Valle d’Aosta, riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Regione Piemonte.
Viene preparato aggiungendo alla carne di maiale, le patate bollite, le spezie, il sale e l’aglio e, in alcuni casi, il sangue e le barbabietole per essere consumato freschissimo solo nel periodo invernale e, generalmente, in concomitanza con la macellazione dei maiali.
La sua storia è piuttosto recente e legata ai periodi di ristrettezze economiche, quando nelle campagne si aveva la necessità di utilizzare tutte le parti del maiale, anche le meno nobili, per realizzare alimenti che non richiedessero una lunga stagionatura, fossero facili da preparare in casa e allo stesso tempo fossero molto energetici e gustosi.
Oggi, il salam d’patata è una delle eccellenze gastronomiche del Canavese, da assaporare da solo, spalmato su una fettina di pane e sulla polenta, o come ingrediente per insaporire risotti, gnocchi, frittate e, persino, una buonissima pizza in perfetto stile canavesano.
Volete saperne di più? Ecco la sua storia e qualche idea golosa per gustarlo al meglio!
Salam d’patata: del maiale non si butta via niente
Le origini del salam d’patata o salampatata sono antiche, ma si sono perse nel tempo, per cui le uniche notizie che abbiamo a disposizione risalgono ai primi anni del secolo scorso, quando veniva preparato e consumato dai vendemmiatori canavesani nel periodo invernale durante le lunghe giornate nei vigneti.
Durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, la scarsità di cibo e soprattutto la necessità di risparmiare il più possibile sulla preziosa carne di maiale, lo rese molto popolare, soprattutto tra i soldati piemontesi e tra i torinesi sfollati nelle campagne, che con poca spesa potevano contare su un alimento completo, energetico e facile da realizzare senza sprecare praticamente nulla né delle patate né del prezioso maiale.
L’idea di unire le patate alla carne e, se possibile, qualche spezia e sale per insaporirlo, consentiva infatti di avere un alimento perfettamente equilibrato e buono, grasso al punto giusto e con un impasto uniforme e ben distribuito da gustare dopo appena un giorno dalla preparazione, così come richiedeva il periodo storico e il lavoro nei campi e nelle vigne.
Inoltre, essendo uno dei salumi più facili da realizzare e che non richiede alcuna stagionatura, si poteva preparare direttamente in cucina e senza avere particolari abilità da salumiere, per cui anche le massaie riuscivano a creare un ottimo salam d’patata senza troppe difficoltà.
A partire da questo momento particolarmente difficile, il salam d’patata è entrato a far parte della tradizione culinaria canavesana, diventando uno dei prodotti più conosciuti e rinomati di questo territorio, oltre ad essere il protagonista indiscusso della famosa Sagra del Salam d’patata a Settimo Rottaro, uno degli eventi enogastronomici e di promozione delle eccellenze paesaggistiche, ambientali e culturali più importanti del Canavese.
Salam d’patata: ricette e abbinamenti davvero gustosi e originali
Il salam d’patata è un salume povero e contadino, ma molto gustoso e genuino. Si realizza con una miscela di carne tritata di maiale, a cui vengono aggiunte le patate bollite, meglio se al vapore, la noce moscata, un po’ di sale, il pepe e l’aglio schiacciato nel vino, naturalmente canavesano.
Una volta che l’impasto è stato miscelato e ben amalgamato, si procede con l’insaccamento in un budello naturale, che viene forato per far uscire l’umidità in eccesso. Di solito, i salami sono di due o tre etti di peso e si consumano sempre freschi o al massimo entro una decina di giorni, perché non contengono conservanti, né vengono stagionati.
Il modo più classico per assaporare la bontà del salam d’patata è spalmarlo su fettine di pane appena abbrustolite o su della polenta passata in padella, ma è anche ottimo come condimento per il risotto con il formaggio Castelmagno o lo Zabaione, per gli gnocchi o in abbinamento ai tipici tomini canavesani.
Si possono anche preparare prelibate frittate, unendo un po’ di parmigiano e cipolle per renderle davvero squisite, o cuocerlo in crosta dopo aver rimosso il budello e avvolto in uno strato di pasta sfoglia. Tra le ricette più innovative, c’è anche una squisita pizza alla canavesana, con pomodoro, mozzarella e qualche fettina di salam d’patata a cui è stato tolto il budello.
Il vino perfetto per un buon aperitivo a base di salam d’patata è senza dubbio l’Erbaluce di Caluso, mentre con il risotto, gli gnocchi o gli altri piatti più elaborati, l’ideale è il Nebbiolo, che in Canavese assume toni e fragranze molto particolari e diverse da quelle del Basso Piemonte.
Conosci una ricetta a base di salam d’patata o sei stato a Settimo Rottaro per la famosa Sagra? Condividi le tue esperienze su tutti i canali social di Gite Fuori Porta in Piemonte e fai conoscere le eccellenze del nostro territorio!