

Partigiana Fasulin: artista e simbolo della Resistenza piemontese
Chi era la Partigiana Fasulin? In molti l’hanno conosciuta durante la sua lunga vita e hanno apprezzato il suo spirito combattivo e la sua grande determinazione. Il suo vero nome era Enrica Morbello Core ed è stata una delle ultime protagoniste della Resistenza piemontese durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale.
La sua struttura fisica esile e minuta, che ispirò il suo nome di battaglia, non rispecchiava affatto il suo carattere forte e la sua determinazione, che la portò a combattere in una delle zone simbolo della lotta partigiana, la Val Susa.
Durante l’inverno del 1943 furono molte le donne come Enrica Morbello Core a unirsi ai “Gruppi di difesa della donna per l’assistenza ai combattenti per la libertà”. Molte donne piemontesi promossero la pace, organizzando manifestazioni di protesta contro la guerra a Torino e in tutto il Piemonte, altre si occuparono di fornire sostegno e sostentamento ai partigiani o si improvvisarono staffette. E poi, ci furono donne come la Partigiana Fasulin che non esitarono a imbracciare le armi e ad andare in prima linea con i propri mariti, compagni, fratelli e amici.
Chi era la Partigiana “Fasulin”?
Enrica Morbello Core nacque a Casale Monferrato il 26 febbraio 1922. Nel 1944 aveva appena 22 anni, ma quando venne proclamato l’armistizio, decise di dare il suo contributo a favore della lotta di Liberazione, ospitando in casa sua e nel laboratorio del padre diversi soldati in fuga, oltre a preoccuparsi di chiedere a vicini e conoscenti alimenti, abiti e nascondigli sicuri, rischiando in più occasioni di essere catturata dai militari tedeschi e dai fascisti.
Si prodigò intensamente per mantenere vivi i contatti tra i partigiani, che si nascondevano tra la città e la collina, finché non raggiunse suo marito Secondo Core, che in quel periodo si trovava a Condove, in Val Susa, e condivise con lui gioie e dolori di anni molto difficili, ma con un ruolo sempre molto attivo e con grande intraprendenza.
Una persona veramente unica, che ha vissuto mille esperienze e che ha lasciato un segno profondo nella storia del Monferrato e della Val Susa, in un momento in cui non erano molte le donne a impegnarsi in prima persona nella Resistenza.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Enrica Morbello Core continuò a mantenere vivo il suo impegno sociale, sia come rappresentante dell’ANPI sia nelle istituzioni pubbliche, nell’associazionismo e nei movimenti femminili, ma anche nell’arte con i suoi meravigliosi dipinti, che ancora oggi raccontano i suoi sentimenti e i suoi ricordi più profondi.
Inoltre, in centinaia di aule scolastiche, convegni e consigli comunali volle mantenere viva la memoria, attraverso racconti, testimonianze e dialoghi con le nuove generazioni, perché ciò che era stata la sua lotta non rimanesse confinata ad un ricordo lontano, ma diventasse un testimone da consegnare al futuro.


Immagine da CinemaItaliano.info
Nel 2006, all’età di 84 anni, Enrica Morbello Core ha pubblicato un libro di memorie intitolato “Dalla parte giusta”, in cui narra la sua storia tra le montagne della Val Susa e la sua vita a fianco del marito, mentre nel 2023 è stato realizzato un interessante docu-film sulla vita della Partigiana Fasulin, liberamente tratto dalle testimonianze sulla sua vita e fortemente voluto dal Comune di Condove e dalla sezione ANPI della Val Susa.
Enrica Morbello Core si è spenta a maggio 2021 nella sua casa di Casale Monferrato all’età di 99 anni, dopo aver vissuto un’esistenza piena di eventi straordinari.
Enrica fu anche un’ottima pittrice e ritrattista. Particolarmente realistici e suggestivi i suoi ritratti legati a scene di vita partigiana. La sua vitalità eccezionale la portò a dipingere sino a non molto tempo fa. Sì, Enrica era una donna piena di voglia di vivere, solare, schietta e disponibile.
Nell’ANPI di Casale Monferrato lascia un grande vuoto, incolmabile, la sua presenza è sempre stata di esempio e di stimolo. Non potremo mai dimenticarla.ANPI Casale Monferrato
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