Il Natale in Piemonte è tradizione, cultura ed enogastronomia
Nel cuore di ogni piemontese c’è un posto speciale, dove le tradizioni antiche del proprio territorio sono ben custodite e tramandate da generazioni. Le usanze del periodo natalizio sono molto radicate e rappresentano un momento davvero unico, in cui dalle città ai piccoli borghi, tutti vengono coinvolti in un’atmosfera gioiosa e magica.
Questo forte attaccamento alle tradizioni e alle festività invernali potrebbe aver avuto origine in tempi lontanissimi. Sembra infatti che in questo periodo dell’anno, i Celti e gli Antichi Romani organizzassero festeggiamenti particolarmente ricchi in onore del Sole e del dio Mitra, il quale incarnava la potenza celeste responsabile degli equinozi, la costellazione di Perseo e il figlio della Grande Madre Terra. Questi festeggiamenti non scomparvero del tutto con l’avvento del Cristianesimo, ma vennero assorbiti dalla nuova religione, specialmente in Val Pellice, in Val d’Aosta e nelle Valli Occitane, dove la tradizione celtica di addobbare gli alberi durante l’inverno è giunta quasi intatta fino a noi.
Riti, leggende e tradizioni secolari
La magia del Natale è sempre stata fonte d’ispirazione per storie, leggende e tradizioni, ma soprattutto è un’occasione per pensare al prossimo futuro, fare previsioni e auspicare l’avvento di periodi più ricchi e prosperi.
Nel Vercellese è tradizione cercare di predire il futuro tagliando una mela, in alcune zone del Torinese si utilizza l’albume immerso nell’acqua e nel Cuneese si fanno previsioni sul raccolto dell’anno successivo, osservando la fiamma di una candela. Si facevano anche congetture su come sarebbe stato il tempo nei successivi dodici mesi e si lasciava aperta una finestra di casa nella notte di Natale, per permettere alla Sacra Famiglia di riposare e lasciare qualche dono per i bambini.
Uno dei personaggi più tipici del Natale piemontese, in particolare nella zona del Monferrato, è sicuramente Gelindo, un pastorello che si mette in viaggio per “obbedire al Decreto di Augusto”. Durante il suo cammino, incontra Giuseppe e Maria, infreddoliti e affamati, e vorrebbe tanto invitarli a casa sua, ma la sua dimora è ormai troppo lontana. Nella tradizione, Gelindo sarebbe il primo pastore ad arrivare alla Grotta della Natività e quindi a vedere il Bambinello. Nella zona del Basso Piemonte, il pastorello è protagonista, ancora oggi di molte rappresentazioni teatrali e soprattutto di tutti i presepi piemontesi.
I Presepi piemontesi, simbolo sacro del periodo natalizio
Una consuetudine molto radicata in tutto il Piemonte è quella dei presepi, un vero simbolo del periodo natalizio.
A partire dagli anni Settanta, ogni anno viene messo in scena uno dei presepi viventi più apprezzati del Piemonte. A Dogliani, il 23 e 24 dicembre, un numeroso gruppo di volontari della Pro Loco dà vita a una rappresentazione sacra molto suggestiva, animata da circa 350 figuranti, i quali si muovono all’interno di ambientazioni molto dettagliate, con abiti tipici dell’epoca romana e svolgendo attività e mestieri di un tempo. Tutti gli abitanti del paese e i visitatori vengono coinvolti nella rievocazione tra i vicoli caratteristici della parte più alta e antica del borgo.
A Torino, invece, è ormai usanza visitare il Presepe di Luzzati nelle stradine dell’affascinante Borgo del Valentino, con le sagome dei personaggi della tradizione che si mescolano a quelli delle fiabe, tra luci e colori coinvolgenti e meravigliosi. Più storico è il Presepe Meccanico che si può ammirare nella Chiesa della S.S. Annunziata, risalente agli inizi del Novecento, immerso nell’architettura neobarocca e formato da più di 200 figure scolpite e con più di 100 animazioni. Sempre a Torino, si può rimanere estasiati di fronte all’incantevole presepe artistico della Parrocchia di Sant’Alfonso, che si stende su una superficie di 65 metri quadrati tra statue meccaniche in movimento, un mulino ad acqua e statuine realizzate interamente a mano.
Spostandosi nel cuneese, a Cavallermaggiore, da più di quarant’anni viene realizzato un immenso presepe meccanico su una superficie di oltre 200 metri quadrati a cui lavorano una decina di volontari per più di tre mesi. Questo presepe è talmente grande, che i visitatori possono camminarci all’interno, scoprendo angolazioni e prospettive del tutto inaspettate. Le statue più antiche risalgono al Settecento, hanno occhi in vetro e sono state scolpite con grande accuratezza di particolari, mentre quelle dell’Ottocento, leggermente più piccole e meno dettagliate, hanno gli arti snodati e si prestano più facilmente ad essere meccanizzate. Arricchiscono ulteriormente la scenografia, alcune statue in terracotta e stoffa del secolo scorso. Ogni anno l’allestimento del presepe è totalmente rinnovato attraverso l’inserimento di nuove case e personaggi diversi, per renderlo sempre originale e innovativo.
Infine, è assolutamente da non perdere il Presepe Gigante di Marchetto, frazione di Mosso nel Biellese, dove l’intero borgo viene adornato con statue a grandezza naturale accostate ad ambientazioni reali, suggestive e incantevoli.
I mercatini, dove la magia del Natale diventa realtà
I mercatini di Natale in Piemonte fanno parte del clima festoso di questo periodo dell’anno, riempendo le stradine di città, paesi e borghi con bancarelle colorate, luminarie e profumi di vin brulè e dolci tipici. Se ne possono trovare in tutta la Regione, nelle grandi città come Torino o nei piccoli centri di montagna, ma ogni volta è un’autentica scoperta insolita e originale.
Uno dei mercatini più belli e importanti è sicuramente il Magico Paese di Natale UNESCO, che quest’anno si amplierà e comprenderà non solo Govone, dove storicamente viene allestito da tantissimi anni, ma anche altre località dell’astigiano e del cuneese, tra cui Asti, San Damiano e Prato Nevoso. Un evento diffuso, in cui ogni luogo potrà essere apprezzato per le sue specificità paesaggistiche ed enogastronomiche.
In Val Vigezzo, è spettacolare il mercatino di Natale di Santa Maria Maggiore con tantissimi presepi artigianali, realizzati con pietre e materiali locali, prodotti tipici, oggetti in ceramica e vetro soffiato, ma soprattutto le tipiche stufette ricavate da tronchi d’abete, il cui calore rende tutto più delizioso e seducente. I prodotti tipici vigezzini sono immancabili e il clima è sempre allietato da spettacoli, concerti e rappresentazioni teatrali.
Più intimo, ma non meno ammaliante, è il Borgo di Babbo Natale al Ricetto di Candelo, tra le strette stradine del ricetto. Sulle bancarelle decorate a festa si alternano i manufatti realizzati dagli artigiani biellesi, ai tipici prodotti del territorio, tra decorazioni e luci colorate. Babbo Natale è immancabile per la gioia di grandi e piccini, e sarà possibile partecipare anche a tour guidati, laboratori creativi, spettacoli teatrali ed eventi culturali.
L’enogastronomia piemontese è sempre d’eccellenza, anche a Natale
Non si può parlare di Piemonte senza la sua enogastronomia d’eccellenza, fatta di antiche tradizioni e sapori unici al mondo. I menù natalizi delle tavole piemontesi sono completi e ricchi di pietanze saporite, che esprimono tutta la varietà del territorio, dalle montagne fino alle pianure vercellesi e novaresi.
Gli antipasti sono sempre al primo posto in ogni occasione e possono spaziare dalla lingua di vitello con il tipico “bagnetto al verde” fino ai peperoni in bagna cauda o alla carne cruda all’albese, condita con un filo d’olio e qualche scaglia di parmigiano.
I primi piatti, soprattutto nel periodo invernale e sotto le feste, sono decisamente sostanziosi, e possono passare dai più classici agnolotti con ripieno di carne e verdure, insaporiti dal sugo d’arrosto, ai tajarin ai funghi porcini o con una spruzzata di tartufo.
I secondi mettono in primo piano le migliori carni degli allevamenti piemontesi, prevedendo il cappone ripieno di castagne, il brasato al Barolo, il grande bollito, la salsiccia di Bra, ma anche lo spettacolare fritto misto Piemontese, un piatto composto sia da cibi salati sia da dolci impanati e fritti, una vera prelibatezza per il palato.
Se si riesce ad arrivare al dolce, sulle tavole piemontesi non possono mai mancare il bunet o la panna cotta, arricchita con uno sciroppo di caramello, ma si gradiscono anche i biscotti secchi come le paste di meliga, i canestrelli o i biscotti canavesani al cacao.
Tutto questa meravigliosa abbondanza, non può che essere accompagnata dai pregiatissimi vini del Piemonte, come il Moscato e la Malvasia, o i più corposi Barolo, Barbaresco e Barbera.
Il Natale piemontese è una delle migliori occasioni per immergersi nelle tradizioni della nostra Regione e assaporare ciò che può regalare dal punto di vista culturale, turistico ed enogastronomico.