Nelle terre piemontesi, che si affacciano pittorescamente sul lago di Viverone, sorge il Castello di Roppolo, un’imponente fortezza che custodisce oltre alle sue antiche pietre, anche segreti e leggende avvolte nel mistero. Tra le storie più oscure e inquietanti legate a questo castello spicca la leggenda del “murato vivo” legato ad un evento tragico che si è verificato nel lontano 1459 e che continua a catturare l’immaginazione di chiunque si avventuri tra le sue mura.

Le origini del Castello di Roppolo

Le origini del Castello di Roppolo risalgono al X secolo, ma la sua storia diventa più chiara a partire dal 1225. In quell’anno, il conte Lumello di Cavaglià vendette il castello e il lago di Roppolo a Manfredo Bichieri, un membro della nobile famiglia Bichieri. Il nome “Bichieri” deriva da un antico episodio leggendario in cui un loro antenato aveva salvato l’imperatore Lotario dal veleno, ricevendo in cambio il diritto di chiamarsi “Bichieri” per commemorare l’evento. La famiglia Bichieri governò il castello per più di due secoli, fino a quando passò ai Savoia.

Il contenzioso tra Ludovico Valperga e Bernardo di Mazzè

La Legenda del “murato vivo” ebbe origine da un conflitto irrisolto tra due nobili locali, Ludovico Valperga e Bernardo di Mazzè. Ludovico Valperga, noto per la sua signoria crudele e spietata, governava il castello con mano ferma.

Bernardo di Mazzè, invece, fu catturato da Ludovico Valperga e trattenuto come prigioniero. Il rilascio di Bernardo avvenne solo dopo un riscatto richiesto da Guglielmo di Monferrato, comandante delle truppe sabaude. La liberazione di Bernardo ebbe luogo sulle rive del fiume Ticino. Tuttavia, dopo il suo rilascio, Bernardo scomparve misteriosamente, gettando nella disperazione la giovane e bella moglie Maddalena.

Un Destino Infausto

In un documento datato 1461, si fa riferimento a Bernardo come se fosse annegato nel fiume, una fine crudele e spesso riservata ai prigionieri e ai traditori in quel periodo storico. Tuttavia, il mistero e la controversia che circondano la scomparsa di Bernardo persistono.

La Scoperta del “Murato Vivo”

Il destino di Bernardo rimase un enigma fino al 1800, quando durante i lavori di restauro del castello fu effettuata una scoperta sorprendente. Nella terza stanza della torre del castello, venne ritrovata una stanza segreta che conteneva un’armatura completa, con uno scheletro all’interno. Questi resti rivelarono il tragico destino di Bernardo di Mazzè, il “murato vivo” che era stato sepolto all’interno del castello. 

Un Mistero Persistente

Nonostante questa scoperta, il mistero che circonda la scomparsa di Bernardo di Mazzè rimane avvolto nel mito e nell’incertezza. Storie di fantasmi e presenze spettrali nel Castello di Roppolo continuano a far parte della sua aura misteriosa. Le leggende di questo luogo inquietante e affascinante rimangono vive, trasformando il castello in una destinazione affascinante per chiunque cerchi di esplorare la sua storia e i suoi segreti.

Il Castello di Roppolo è un simbolo di storia, mistero e bellezza architettonica, e la leggenda del “murato vivo” è solo uno dei molti tesori nascosti tra le sue antiche mura. Con il passare dei secoli, questa fortezza ha visto la storia, la tragedia e, forse, il soprannaturale. Oggi, rappresenta una finestra sul passato, un richiamo per gli amanti della storia e un luogo affascinante per chi desidera immergersi nella sua atmosfera unica.