Il Teatro Regio di Torino, uno dei teatri lirici più importanti del mondo

Il Teatro Regio di Torino è uno dei più importanti teatri lirici a livello internazionale e, dal 1997, è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO insieme alle famosissime Residenze Sabaude.

La suntuosa opera in stile rococò venne inaugurata nel 1740, ma nel corso del tempo subì diverse trasformazioni e continui rimodernamenti, soprattutto tra l’Ottocento e l’inizio del Novecento. L’attuale struttura, in stile decisamente moderno e con forti richiami all’arte contemporanea, è frutto di una ricostruzione degli anni Settanta, dovuta ad un disastroso incendio che la distrusse completamente nel 1936.

Dal 1998 la gestione è affidata ad una Fondazione di diritto privato a cui partecipano il Comune di Torino e le più importanti aziende pubbliche e private piemontesi. L’attuale Presidente della Fondazione è il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e la Direzione Artistica è affidata a Sebastian F. Schwarz.

Dal Settecento a oggi, un tempio della musica internazionale

Nel 1753, Giovanni Gaspare Craveri  nella sua famosa Guida de’ Forestieri per la Real Città di Torino descriveva il Regio come il teatro “più grandioso e compito d’Europa per la sua meravigliosa architettura, la ricchezza delle decorazioni e gli affreschi sulla volta, ma soprattutto per gli spettacoli che venivano messi in scena a cui partecipavano i migliori musicisti provenienti da tutta Europa.

Il progetto originario dell’opera venne affidato a Filippo Juvarra dal Re Vittorio Amedeo II di Savoia, il quale desiderava sostituire il Teatro di Corte che si trovava nel Palazzo Ducale, con una struttura più grande e funzionale sul lato orientale di Piazza Castello.

Vittorio Amedeo II e Filippo Juvarra non riuscirono a perfezionare e concretizzare l’opera. Nel 1738 il Re Carlo Emanuele III riprese in mano il progetto e incaricò Benedetto Alfieri, Primo Architetto Regio, di creare un teatro che fosse all’altezza del prestigio dei Savoia a livello internazionale. Il 26 dicembre 1740, il nuovo teatro venne inaugurato con la rappresentazione dell’opera Arsace di Francesco Feo, uno dei massimi esponenti della scuola musicale napoletana dell’epoca.

Il teatro era di esclusiva proprietà della Famiglia Savoia, anche se occasionalmente veniva aperto alla cittadinanza. I Reali potevano accedere al Palco della Corona direttamente da Palazzo Reale, utilizzando un percorso interno che terminava nelle Sale del Ridotto. Questo percorso è ancora oggi perfettamente conservato, anche se suddiviso tra diverse amministrazioni.

La sala aveva una capienza di 2500 spettatori, tra platea, loggione e cinque ordini di palchetti, con un’acustica e visibilità perfette. Gli atrii, gli scaloni, le gallerie e i ridotti erano sfarzosamente decorati con ori e stucchi, e spiccavano gli affreschi della grandiosa volta, l’immenso boccascena con il sipario splendidamente dipinto e naturalmente il Palco della Corona, magnifico simbolo del potere sabaudo. Erano annesse anche alcune sale ricreative, con giochi e botteghe per il rinfresco, oltre a imponenti scenari e attrezzature all’avanguardia per l’allestimento del palcoscenico. L’innovativo progetto di Benedetto Alfieri divenne così celebre da essere inserito tra le tavole de L’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, come massimo esempio di Teatro d’opera a palchetti all’italiana.

Il Regio di Torino divenne ben presto un modello organizzativo e strutturale a cui si ispiravano altri teatri italiani e stranieri, ma soprattutto la sua impostazione suggerì la progettazione di molte delle strutture de La Scala di Milano, commissionato all’architetto Giuseppe Piermarini dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Giuseppe II, che salì al trono nel 1765.

Le stagioni del Teatro si aprivano il 26 dicembre di ogni anno e si concludevano l’ultimo giorno di Carnevale. Venivano sempre proposte due opere inedite, scritte appositamente per il Teatro dai migliori musicisti italiani e internazionali, a cui si aggiungevano altri spettacoli fuori stagione, legati agli avvenimenti politici e dinastici della Real Casa, come matrimoni, nascite e anniversari.

A causa delle guerre che seguirono gli eventi della Rivoluzione Francese e la conseguente annessione del Piemonte alla Francia, il Teatro Regio venne chiuso dal 1792 al 1796. Gli spettacoli ripresero nel 1797 con alcune restrizioni come l’abolizione del gioco d’azzardo e l’ingaggio di artisti castrati, ma venne mantenuta l’altissima rilevanza dei suoi spettacoli, in particolare durante le visite di Napoleone Bonaparte a Torino.

Nel 1815, la città di Torino ritornò nelle mani dei Savoia, i quali ripristinarono le Insegne Reali e ammodernarono l’interno dell’edificio, sostituendo il lampadario settecentesco con un “Grande Lampadario” più scenografico. Il Re Carlo Felice, appassionato di Lirica e Teatro, promosse nuovi importanti spettacoli, a cui intervennero virtuosi come Giuditta Pasta e Domenico Donzelli. Dagli anni Trenta dell’Ottocento, il Teatro subì un deciso rinnovamento strutturale, acquisendo forme neoclassiche e modificando in modo sostanziale la tipologia di opere liriche rappresentate, aprendosi maggiormente alle opere buffe.

Nel 1861, con la proclamazione di Torino Capitale del Regno d’Italia, si cercò di riportare il teatro all’antico splendore, aggiungendo decorazioni in stile neobarocco e realizzando un nuovo sipario.

Il Comune di Torino acquisì il teatro dai beni della Famiglia Savoia nel 1870 e continuò l’opera di rinnovamento e miglioramento delle strutture dell’edificio, ampliando il palcoscenico, introducendo l’illuminazione elettrica e modificando la cassa armonica dell’orchestra sotto la supervisione di Arturo Toscanini. Dopo alcuni anni di chiusura, il Teatro riaprì nel 1905 con una sala più ampia e capiente, adatta ad accogliere il sempre crescente numero di spettatori.

Purtroppo, nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1936, a poche ore da una replica dell’opera Liolà di Luigi Pirandello, musicata da F. Mulè, l’intero edificio venne distrutto da un incendio, le cui cause non vennero mai chiarite. Si salvarono solo i muri esterni e pochissimi cimeli, tra cui un caminetto attualmente ricollocato in una sala del Teatro.

A causa della Seconda Guerra Mondiale e della difficile ricostruzione post-bellica, il Teatro restò chiuso per quasi quarant’anni. Dopo anni in cui si susseguirono diversi progetti, nel settembre del 1967 iniziarono i lavori di ricostruzione sotto la direzione dell’architetto Carlo Mollino che si conclusero con la nuova inaugurazione del Teatro il 10 aprile 1973 alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Leone. La prima opera che venne rappresentata fu I Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi, sotto la direzione di Maria Callas e Giuseppe di Stefano.

La struttura interna è stata completamente rinnovata e ha un aspetto moderno e contemporaneo, molto distante dalle linee rococò e neobarocche che l’avevano caratterizzata in passato. A partire dagli anni Novanta, sono stati fatti ulteriori interventi per migliorare l’acustica della sala, adottando soluzioni più all’avanguardia, che hanno reso il Teatro Regio di Torino uno dei teatri più versatili e tecnologicamente avanzati d’Europa.

Oggi, il Regio prevede una quindicina di titoli di opere liriche e balletto durante la sua stagione che va da ottobre a luglio, a cui si affiancano altre attività come concerti sinfonici e da camera, spettacoli per giovani e famiglie, conferenze, visite guidate e importanti manifestazioni come Settembre Musica e Torino Danza.

I veri protagonisti del Regio

Un teatro senza spettacoli, musica, balletti e opere è una bellissima struttura vuota, a cui però manca l’essenza principale per cui è stata costruita. I veri protagonisti che ogni giorno lo animano e lo rendono grande nel mondo sono le persone che compongono i complessi artistici di altissimo livello internazionale: la grande Orchestra, il Coro e il Coro di Voci Bianche.

L’attuale Orchestra del Teatro Regio è l’erede diretta del gruppo orchestrale fondato dall’eclettico Arturo Toscanini verso la fine dell’Ottocento. La sua caratteristica più peculiare, che la caratterizza sin dalle origini, è la grande duttilità nel passare dai repertori operistici più classici a quelli più innovativi del Novecento, come Corghi e Solbiati. Si è esibita con i più grandi solisti e sotto la guida di direttori di fama internazionale come Abbado, Gelmetti, Gergiev, Steinberg, Tate e Noseda, e ha inoltre accompagnato grandi compagnie di balletto come quelle del Bol’šoj di Mosca e del Mariinskij di San Pietroburgo. Ha ricevuto numerosi inviti a festival internazionali e ha suonato in teatri di tutto il mondo, tra cui l’Hong Kong Arts Festival, di cui sono stati ospiti d’onore, e i Festival di Edimburgo e Lubjana. Inoltre, l’attività discografica è molto intensa, anche con produzioni video di grande interesse.

Il Coro Teatro Regio di Torino è uno dei più importanti cori teatrali d’Europa, con riconoscimenti e concerti di alto livello internazionale. Oltre alla Stagione d’Opera, il Coro partecipa alle produzioni discografiche e all’attività concertistica dell’Orchestra del Teatro Regio.

Il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” è nato nel 1997, grazie alla collaborazione delle due più importanti istituzioni musicali torinesi. Ha partecipato a numerosi eventi internazionali come il Children’s Day at the World Summit di Ginevra, il Festival Internazionale di Voci Bianche a Torino e a numerose opere liriche. Durante la stagione, partecipa anche a La Scuola all’Opera con opere per bambini e a titoli messi in scena per il “Giorno della Memoria”. Inoltre, dalla collaborazione con il trio jazz di Luigi Martinale sono scaturiti diversi concerti e il disco Sundials’ Time. Nel 2017 il Coro si è esibito in diversi luoghi di Torino e del Piemonte, tenendo anche un trionfale concerto al Teatro Regio nell’ambito degli European Opera Days.

Opera, Balletto, Musica Sinfonica e molto altro

Il 2022 sarà un anno pieno di spettacoli e musica sinfonica con una stagione che, eccezionalmente, durerà ben 12 mesi.

Il primo spettacolo, che verrà messo in scena il 27 e 28 gennaio, in occasione del “Giorno della Memoria” sarà il Diario di Anna Frank per la regia di Anna Maria Bruzzese e la direzione d’orchestra diGiulio Laguzzi in collaborazione con il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà. Le musiche e il libretto sono di Grigorij Frid. Da febbraio a dicembre sarà un susseguirsi di grandi opere liriche, tra cui la Boheme, che inaugurerà la stagione, Tosca, Norma, Turandot, la Cavalleria Rusticana, Carmen e molte altre, a cui si alterneranno balletti come Lo Schiaccianoci ed esibizioni di stelle della danza mondiale come Svetlana Zakharova e la compagnia Béjart Ballet Lausanne.

I 33 appuntamenti del programma Regio Metropolitano porteranno spettacoli, mostre ed eventi al di fuori delle mura del Teatro, coinvolgendo ben 12 luoghi della città, dal Grattacielo Intesa San Paolo fino al Museo Egizio, con mostre d’arte, concerti, opere liriche e balletti.

Sono previsti anche eventi Fuori Stagione come Settembre Musica, conferenze e tourneé, di cui non è ancora stato svelato il calendario.

Per avvicinare i più giovani al Teatro sono previsti spettacoli, attività didattiche e percorsi all’interno del programma La Scuola all’Opera, che fornisce anche materiale e contenuti adatti a bambini e ragazzi, mentre appositamente per le famiglie sono in cartellone opere, concerti e balletti a condizioni eccezionalmente favorevoli.

Il Regio Itinerante porta invece la musica e i balletti su tutto il territorio regionale in modo totalmente gratuito, dai capoluoghi di provincia alle più remote località di montagna, per arrivare ovunque ci sia un pubblico disposto ad ascoltare e innamorarsi della più bella musica lirica, sinfonica e corale.

Oltre la musica, il Regio è molto altro…

Chiunque sia curioso di esplorare cosa ci sia dietro il palcoscenico e voglia scoprire i luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, può partecipare alle visite guidate de Il Regio dietro le quinte, durante le quali potrà assistere alle prove o visitare gli ambienti più misteriosi e ipertecnologici del teatro. Il calendario delle visite verrà pubblicato a breve sul sito del teatro e saranno accessibili senza prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Chi invece preferisce una visita virtuale, sul sito è possibile fare un tour a 360 gradi in quattro dei più significativi ambienti del teatro con punti di vista e dettagli davvero inediti.

Sono anche disponibili spazi per eventi privati e aziendali con attività di promozione.

Tutte le informazioni sugli spettacoli e le iniziative del Teatro sono disponibili sul sito https://www.teatroregio.torino.it/

Gite Fuori Porta in Piemonte e il Teatro Regio di Torino

Ormai da qualche mese, Gite Fuori Porta in Piemonte è diventato il più grande gruppo Facebook e portale d’informazione su luoghi, eventi e iniziative presenti sul nostro territorio regionale. Con molto orgoglio e soddisfazione, abbiamo creato una nuova convenzione esclusiva con il Teatro Regio, a disposizione di tutti gli iscritti alla nostra newsletter e al nuovissimo canale Telegram.

Gli iscritti potranno beneficiare di sconti e condizioni vantaggiose per partecipare agli eventi del Teatro a partire dal 20 novembre 2021 e per tutta la prossima stagione.

P.za Castello, 215, 10124 Torino TO