Il Museo Egizio, storia e cultura dell’antico Egitto a Torino

Torino, antica capitale del regno sabaudo, è una città ricca di storia, di arte e di cultura. Vanta, infatti, una serie di musei molto interessanti e affascinanti che hanno un’importanza non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.

Tra questi, bisogna menzionare il Museo delle Antichità Egizie, comunemente conosciuto come Museo Egizio, che è il secondo più grande e rilevante al mondo dedicato alla civiltà nilotica dopo quello che si trova al Cairo. Non è un caso se l’egittologo ed archeologo francese, Jean-François Champollion, il primo a decifrare la scrittura geroglifica, disse che:

La strada per Menfi e Tebe passa da Torino

Il palazzo che ospita il museo in questione dal 1824 è un edificio, la cui costruzione risale al Seicento ed è basata sul progetto dell’architetto Guarino Guarini. Destinato ad accogliere il Collegio dei Nobili, divenne nel 1787 la sede dell’Accademia Reale delle Scienze, che dà il nome alla via in cui è situata.

La nascita del più antico Museo Egizio al mondo

Davanti alle meraviglie contenute nel museo, sorge spontanea una domanda: perché questi reperti del mondo egizio così preziosi si trovano proprio a Torino?
È la storia che ci permette di dare una risposta a questo quesito, perché in seguito alle campagne napoleoniche in Egitto, si diffuse in tutta l’Europa una vera e propria tendenza per il collezionismo di cimeli riconducibili a quell’area. Nello specifico, Bernardino Drovetti, che fu un archeologo e diplomatico piemontese, divenne uno dei più grandi collezionisti del suo periodo, perché nel lasso di tempo in cui fu console generale durante l’occupazione in Egitto arrivò a raccogliere più di 8 000 pezzi, tra cui mummie, amuleti, sarcofagi, statue e papiri. Questa serie di oggetti venne acquistata in un secondo momento dal re Carlo Felice, il quale vi aggiunse altre antichità classiche appartenenti ai Savoia, fondando così il primissimo museo egizio di tutto il mondo.

Successivamente, gli ulteriori acquisti e gli oggetti provenienti dalle 12 campagne di scavo intraprese da Ernesto Schiaparelli – direttore del museo dal 1894 al 1928 – andarono ad incrementare la prima raccolta. Lo stesso Champollion si recò a Torino per completare i propri studi sui geroglifici e riuscì, grazie ai numerosi papiri, a padroneggiare perfettamente la scrittura egizia, tanto da riconoscere il merito del raggiungimento di tale obiettivo alla città e pronunciò dunque la celebre frase sopracitata.

Il Museo Egizio di Torino oggi

Attualmente, all’interno del museo – che nel 2019 contava più di 850 000 visitatori, risultando il sesto museo più visitato in Italia – sono esposti circa 40 000 oggetti che compongono la collezione, disposta in ordine cronologico e distribuita su 4 piani.
L’aspetto corrente del Museo Egizio è frutto della ristrutturazione conclusasi nel 2015, grazie alla quale vi fu un raddoppio degli spazi da quasi 6 500 mq a 12 000 mq, e del riallestimento delle sale avvenuto nel 2019, con cui venne data una nuova fisionomia al percorso museale.

Visitare il Museo Egizio

La visita inizia nel piano ipogeo -1, in cui viene raccontata la fondazione e la storia del museo, tramite testimonianze fotografiche delle varie campagne di scavo e tramite rappresentazioni pittoriche. Cattura indubbiamente l’attenzione del visitatore il lunghissimo papiro di 1 847 cm che è il Libro dei Morti di Iuefankh, contenente le formule funerarie importanti e utili per guidare il defunto nel suo viaggio nell’aldilà. Sempre in questo piano sono ubicati i servizi museali principali, tra cui la biglietteria e il bookshop.

La tappa seguente è il secondo piano, i cui grandi argomenti sono: l’epoca predinastica, l’Antico Regno, il Medio Regno e il Nuovo Regno. Tra i numerosi reperti presenti, ci sono:

  • la Tomba degli Ignoti, composta da un corridoio con tre camere, sarcofagi , mummie e corredi rispettivi;
  • la statua calcarea di Uahka;
  • la Tomba di Iti e Neferu con le relative pitture parietali;
  • i 10 000 oggetti della vita quotidiana degli antichi egizi esposti nella Galleria della Cultura Materiale;
  • la Mummia di Gebelein in posizione fetale trovata nel 1920 dalla Missione Archeologica Italiana. Questa mummia appartiene a un uomo che visse circa 5 600 anni fa, il cui corpo si mummificò per disidratazione in modo naturale per il natrum contenuto nella sabbia.

Si passa poi al primo piano dove si possono contemplare i reperti trovati da Schiaparelli nella necropoli di Deir el-Medina (attuale Luxor), oltre alla spettacolare Galleria dei Sarcofagi. Imperdibili sono:

  • la Pyramidion di Ramose
  • la Tomba di Kha e della moglie Merit complete di corredo funerario
  • il Sarcofago di Tabakenkhonsu di colore giallo coperto da elaborate raffigurazioni e la statua fatta di calcare raffigurante i due sposi Pendua e Nefertari abbracciati.

Infine, ci si reca nell’ultimo ambiente in cui si conclude il percorso di visita: il piano terra del museo, che ospita la cosiddetta Galleria dei Re. In quest’area il visitatore rimane stupefatto davanti alla maestose e imponenti statue delle sfingi, dei faraoni e delle divinità avvolte da una suggestiva atmosfera, resa affascinante dall’illuminazione e dalla penombra adoperate da Dante Ferretti, scenografo Premio Oscar. Tra le gigantesche statue ci sono quelle di Tutankhamon, Sethi II, Amon, Ramses II e tanti altri. Prima di terminare la visita, si può ammirare il Tempio di Ellesija, donato dall’Egitto all’Italia come ringraziamento per la partecipazione alle operazioni di salvataggio dei siti ubicati tra la Nubia e Abu Simbel.

È presente anche un altro piano, il terzo, adibito alle mostre temporanee.

INFORMAZIONI UTILI SUL MUSEO EGIZIO:

Dove si trova e come arrivare

Il museo si trova in via dell’Accademia delle Scienze al numero civico 6. Essendo in una zona ZTL non è raggiungibile in automobile, ma se è il mezzo con cui vi state muovendo, potete parcheggiare nel parcheggio più vicino che sarebbe quello di Roma – San Carlo – Castello, che ha gli ingressi in piazza Castello nell’angolo di via Viotti, in piazza Carlo Felice e in via Lagrange. Altrimenti, si può prendere la metro e scendere alla fermata Porta Nuova, da qui si prosegue poi per circa 15 minuti a piedi, passando per via Roma o per via Lagrange. In alternativa ci sono diverse linee di autobus e tram come il 4, 7, 11, 13, 15, 51, 56, 57, 58, 72 che portano nella vicine fermate Bertola o Castello.

Orari di apertura

Lunedi 9:00 – 14:00
Da martedì a domenica 9:00 – 18:30

Tariffe biglietti

  • Intero 15 €
  • Ridotto (over 70 e giornalisti iscritti all’Ordine) 14 €
  • Ridotto student (15 – 18 anni e studenti universitari) 3 €
  • Ridotto junior (6 – 14 anni) 1 €
  • Family Ticket (2 adulti + 2 minori) 30 €
  • Gratuito (0 – 5 anni, invalidità 74% + accompagnatore, membri ICOM, Abbonamento Musei Torino + Piemonte Card, Biblioteche civiche comunali, Passaporto Culturale, Compleanno, 18 App)

È possibile acquistare i biglietti sia online sia in loco, bisogna ricordare però che la biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura del museo.

Visite guidate

Si possono effettuare visite guidate su prenotazione, con le seguenti tariffe:
70 € per una durata di 90 minuti per massimo 12 persone o 40 € sempre per 90 minuti per massimo 5 persone.
Esistono anche visite guidate con giorni e orari prefissati (venerdì 11:30, sabato e domenica 11:30 e 16:30) al prezzo di 7 € per ciascun biglietto.

Foto tratte dalla pagina facebook ufficiale del Museo Egizio di Torino

Caratteristiche

  • Itinerari a piedi
Via Accademia delle Scienze, 6, 10123 Torino TO