La Strada Romantica delle Langhe e del Roero, un percorso emozionante alla scoperta del territorio

La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è un bellissimo percorso tra le colline e i panorami più belli e suggestivi del Piemonte. L’itinerario si snoda attraverso 130 chilometri di strade panoramiche, su cui si trovano 11 tra i borghi più affascinanti della nostra regione e 300 spunti letterari. Veri gioielli della nostra terra, tra vigneti e noccioleti, tartufi, antiche tradizioni e interessanti architetture, testimoni di un’epoca ormai lontana, in cui dominavano i signori feudali e le loro corti fastose.

Un percorso che si apprezza, in un mosaico ad ogni passo, immergendosi completamente nell’atmosfera romantica ed incantevole dei declivi e del infinito di colori, suoni e sapori unici al mondo. Il progetto è stato realizzato dal GAL Langhe e Roero, allo scopo di descrivere il territorio in tutte le sue sfumature, non solo dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, ma anche umano e culturale. Un intreccio di storie e tradizioni, che raccontano il rapporto dell’uomo con la terra dall’antichità fino a oggi, riconoscendolo come patrimonio dal valore unico e inestimabile.

La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è stata pensata per offrire ai visitatori un’esperienza indimenticabile, scegliendo di allestire punti panoramici particolarmente significativi e originali, dove si può godere appieno della bellezza del paesaggio. Ad ogni tappa, si possono trovare spunti e suggerimenti per proseguire il proprio cammino, pannelli informativi che offrono indicazioni utili e dettagliate sulle attrattive turistiche che si trovano nelle vicinanze e forniscono un’interpretazione a tema, che permette di approfondire la conoscenza del territorio in modo originale con storie e racconti.

I punti panoramici per regalare un po’ di tempo a se stessi

I punti panoramici offrono non solo la possibilità di riposare, ma sono soprattutto occasioni di relax e riflessione da dedicare a se stessi, leggendo un libro o chiacchierando con un amico. Un albero parlante, presenza del tutto discreta per non interferire con la bellezza del momento, racconta, sulle sue foglie, il territorio attraverso una selezione di brani letterari, mentre una comoda “panca romantica” invita a rilassarsi e a prendersi un attimo di pausa da vivere in coppia.

Oggi “Strada Romantica delle Langhe e Roero”. Iniziata da Vezza d’Alba e finita a Cissone, tralasciando le ultime 3 tappe. Andata via Racconigi, Sommariva Bosco, Ceresole d’Alba poi Vezza. Ritorno via Dogliani con tappa bar e poi Bra e rientro a casa. Bella strada, bei panorami.

? L. Tassinari (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Vezza d’Alba, tra i canyon delle Rocche e il profumo dei tartufi

Vezza d’Alba è circondata dal territorio aspro e selvaggio delle Rocche del Roero, tra le gole e i canyon con le pareti a picco e le colline a sinistra del Tanaro. Il suo borgo millenario conserva numerose testimonianze del suo antico passato tra i resti della rocca feudale che domina la vallata, abitata dai Roero fino al Seicento, e la Chiesa di San Bernardino in stile barocco. Sicuramente da non perdere sono anche la chiesa parrocchiale dedicata a San Martino, il suggestivo Santuario della Madonna dei Boschi situato tra le valli Sanche e Maggiore, e il Museo Naturalistico del Roero, nelle cui sale si possono ammirare diverse ricostruzioni degli ambienti naturali del territorio.

Questo bellissimo borgo, da cui parte la Strada Romantica delle Langhe e del Roero, è anche noto per le sue eccellenze enogastronomiche. I tartufi di Vezza d’Alba sono apprezzati in tutto il mondo per la loro bontà, ma sono anche da segnalare le coltivazioni di viti, da cui si produce il famoso Roero Arneis, e di pesche e pere madernassa, una varietà autoctona tipica del Roero.

Magliano Alfieri, un borgo nobile e dall’atmosfera fiabesca

Magliano Alfieri è uno dei borghi più nobili e caratteristici del Roero. Sin dalle epoche più antiche si sono succedute dinastie di nobili e cavalieri, dai Romani fino agli Alfieri, che hanno dominato questo territorio, costruendo il loro maniero tra il 1660 e il 1680. Tra le eleganti sale del castello, passò la sua gioventù Vittorio Alfieri, uno dei massimi poeti tragici della letteratura italiana, che rimase sempre affezionato a questi luoghi.

All’interno del maniero, si trova la Cappella gentilizia del Santo Crocifisso che dal 1986 è di proprietà comunale e ospita un bellissimo “Museo d’Arti e Tradizioni Popolari”, con un’originale collezione dedicata ai solai di gesso, diffusi soprattutto nelle case contadine del Roero, dell’Astigiano e dell’Ovadese.

Neive, uno dei Borghi più Belli d’Italia

Il centro storico di Neive è un piccolo gioiello architettonico con il suo impianto tipicamente medievale, fatto di vie strette e case addossate le une alle altre. Tra i suoi vicoli, sembrano apparire all’improvviso l’antica Torre dell’orologio, ultima testimonianza della presenza del suo castello, a cui si affiancano l’Arciconfraternita di San Michele in stile barocco, e Casa Cotto, che merita sicuramente una visita per i suoi meravigliosi soffitti e i caminetti del XIII secolo. Appena fuori dal centro abitato, si può “scollinare” e ammirare le colline coperte di vigneti, da cui sembrano apparire come per incanto, torri e campanili romanici.

Neive è considerato uno dei “paradisi” della viticoltura per la particolare conformazione del suo territorio, che si presta alla coltivazione di varietà pregiate, da cui si producono ottimi vini come il Barbaresco, il Dolcetto, l’Arneis e il Moscato. Un luogo che incanta per la sua bellezza, i suoi colori cangianti e i profumi che accolgono e inebriano in ogni stagione dell’anno.

Treiso, dove la storia incontra la leggenda

Si ritiene che a Treiso, in latino Tres, si trovasse una pietra miliare che indicava il terzo miglio della strada romana “Magistra Langarum“, che da Alba Pompeia conduceva alla Provenza francese. Infatti, in epoca romana, questo territorio ricopriva un ruolo strategico come via di comunicazione verso l’attuale Francia.

Nei pressi di Treiso si trovano le Rocche dei Sette Fratelli, una grande voragine carsica impossibile da non notare. Una leggenda narra che in quest’area, un tempo, ci fosse un grande prato, dove sette fratelli solitamente falciavano l’erba. Un venerdì, giorno di astinenza secondo le antiche usanze religiose, una delle sorelle portò loro una colazione molto misera e i fratelli, stanchi e affamati, cominciarono a inveire contro di lei e a bestemmiare contro Dio e i Santi. Inoltre, si rifiutarono di interrompere il loro pasto al passaggio della processione, guidata dal sacerdote del paese. Avendo sfidato in modo così palese la divinità, vennero immediatamente puniti: sotto i loro piedi si aprì una profonda voragine che li inghiottì, lasciando indenne solo la sorella che riuscì a salvarsi su una piccola striscia di terra. Da quel momento, questa zona venne chiamata Rocche dei Sette Fratelli, in memoria di questo fatto leggendario.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Treiso fu teatro delle lotte di liberazione partigiane, come narrato in diversi romanzi e racconti di Beppe Fenoglio, in particolare viene citato nei romanzi “Una questione privata” e nel celeberrimo “Il Partigiano Johnny”.

Sicuramente sono da non perdere, la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta e le numerose cappelle-pilone, erette in ricordo degli eroi della Resistenza, che qui hanno combattuto.

Trezzo Tinella, un minuscolo borgo “sul tetto del mondo”

Incastonato tra i boschi e con una splendida vista sull’anfiteatro delle Alpi liguri e piemontesi, Trezzo Tinella è un piccolissimo borgo al confine tra le Langhe e il Monferrato. Da qui si può godere di un bellissimo panorama sulla catena delle Alpi, dalla Valle d’Aosta fino alla Liguria, in uno spettacolare susseguirsi di paesaggi mozzafiato.

In questo piccolo borgo, si celebra il ruolo importante delle donne della Langa, che con il loro duro lavoro hanno sempre contribuito alla crescita di questo territorio. A loro è dedicato un monumento in località Piasarìn, molto amato da tutti gli abitanti della zona.

In paese sono da visitare la Parrocchiale di Sant’Antonio Abate, una tipica costruzione in stile neoclassico piemontese e la Cappella di Sant’Anna ai Fiori.

Benevello, un belvedere naturale sul territorio delle Langhe

A Benevello si entra ufficialmente nell’Alta Langa. La vista che si può ammirare da questo belvedere naturale è assolutamente spettacolare e spazia dai boschi lussureggianti della piana dell’albese fino alla Bassa Langa e alla catena delle Alpi Marittime.

Sulla piazza principale del paese, si affaccia il castello, eretto intorno al XII secolo in un punto particolarmente importante dal punto di vista strategico e di controllo delle vie di comunicazione. Ancora oggi, il castello è il monumento più significativo e importante del borgo, insieme alla chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro in Vincoli, che ospita un grande affresco di Luigi Carbone raffigurante la Langa in tutta la sua bellezza.

Sinio, la culla del Dolcetto e del Barolo

Proseguendo sulla Strada Romantica, si arriva a Sinio, una piccola località, dove le antiche tradizioni del mondo contadino sembrano prendere vita. Tra le colline e i vigneti, da cui nascono i famosi vini Dolcetto e Barolo, sorge il borgo medievale di Sinio, con il suo originale concentrico “a scudo araldico”, unico nel suo genere in tutto il Piemonte.

Il castello domina su tutto il paese e venne edificato dai Del Carretto sulle rovine di una precedente costruzione, distrutta dagli Sforza nel 1431. Di fronte si trova la Cappella di San Sebastiano e la secentesca Chiesa della Madonna Annunziata, sede del teatro comunale.

Una tradizione molto suggestiva che si ripete ogni anno il 14 di agosto a Sinio, è la “notte delle masche”, in cui fattucchiere e masche prendono vita e rievocano con i loro sortilegi, antichi racconti e leggende raccontate dai più anziani del paese ai bambini.

Cissone, tra boschi e passeggiate nella natura

Il borgo di Cissone domina una piccola valle scavata nei secoli dal torrente Riavolo. Nei dintorni, le colline sono ricoperte da boschi e sono numerosi i percorsi che si possono seguire per passeggiare in completo relax nella natura.

Le sue origini romane sono confermate da una stele funeraria, che è stata ritrovata nel cimitero locale e che oggi viene conservata nelle sale del Municipio. Sulla piazza centrale sorgono la Confraternita dei Disciplinati, al cui interno si può ammirare un bellissimo altare barocco, il Palazzo Municipale, la chiesa parrocchiale e la Chiesa di Santa Lucia dalla facciata imponente, che si contrappone al suo interno più intimo e raccolto.

Murazzano, “Scudo e chiave del Piemonte”

Murazzano viene chiamato lo “Scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica a difesa delle Langhe. Tra i suoi palazzi ricercati ed eleganti spicca una tra le torri meglio conservate di tutto il Piemonte. La sua pianta è perfettamente quadrata ed è costruita in solida pietra locale. La sua funzione era prettamente difensiva ed era collegata ad altre costruzioni che punteggiavano il territorio delle Langhe, durante il periodo delle invasioni saracene.

Di sicuro interesse sono il Santuario della Madonna di Hal, la Porta di Buzignano e la Chiesa di San Lorenzo, oltre al bellissimo Palazzo Tovegni, costruito in elegante stile liberty e affiancato da un mulino a vento, che anticamente veniva utilizzato per macinare le granaglie.

Tipico di Murazzano è il gioco del pallone elastico o “balon”, diventato parte integrante della cultura di questa parte di Piemonte, dove le tradizioni più antiche fanno parte della cultura di un intero popolo.

Mombarcaro, tra piccoli borghi affascinanti e piloni votivi

Il borgo di Mombarcaro ha una chiara origine romana, infatti il suo nome deriva dal latino “mons” e da “barcari”, ovvero il monte da cui si potevano scorgere i velieri e le barche. Da questo punto panoramico, lo sguardo può, ancora oggi, spaziare dal mare della Liguria alle cime delle Alpi Marittime fino a quelle del Monte Rosa quasi senza interruzione.

A Mombarcaro sono assolutamente imperdibili il Museo Storico Etnografico, la Chiesa di San Rocco, e il Santuario della Madonna delle Grazie, ma anche la sua campagna ricca e lussureggiante, in cui si alternano ai piloni votivi, minuscoli borghi di case in pietra.

Camerana, un piccolo borgo sulla “via del sale”

Camerana è la degna conclusione della Strada Romantica delle Langhe e del Roero. Si trova a ridosso della Valle Bormida e dell’Alta Valle Belbo, circondata da borgate che sembrano dolcemente adagiate sul fondovalle.

Il borgo di Villa costituisce il capoluogo ed è caratterizzato da un’antica torre, unica testimonianza della presenza di un possente maniero, di cui rimangono ancora poche rovine. Si trattava di una piccola casaforte posta a difesa del territorio e soprattutto dell’importante “via del sale”, che dalla Liguria poteva arrivare fino alle più lontane terre piemontesi. Il castello venne distrutto dagli abitanti di Camerana nel 1937, ma la torre rimase in piedi, perché nessuno fu in grado di trovare il modo per abbatterla. Dalla sua sommità, a circa trenta metri di altezza, si può godere di una vista spettacolare su tutte le Langhe e sulla Val Bormida.

Come ultima tappa, sono sicuramente da visitare la Chiesa della Santissima Annunziata e la Riserva naturale delle Sorgenti del Belbo, un ambiente naturale incontaminato, perfetto per escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike alla scoperta dei frutti del bosco, delle erbe aromatiche e di oltre 43 varietà diverse di orchidee spontanee, che costituiscono un vero patrimonio unico nel suo genere in tutta Italia.

La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è un percorso magnifico alla scoperta del Piemonte, dove tradizioni, storia e letteratura si mescolano per creare un’atmosfera unica e suggestiva. Lungo l’itinerario non mancano le strutture ricettive dove soggiornare per una romantica esperienza in coppia e spesso vengono organizzati eventi e manifestazioni, allo scopo di valorizzare il percorso e le sue bellezze.

Caratteristiche

  • Collina
  • Interesse paesaggistico e naturalistico
  • Interesse storico, artistico e culturale
  • Itinerari enogastronomici

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