Sito Palafitticolo del Lago di Viverone: una meraviglia tra natura e preistoria
Il Lago di Viverone è il terzo lago più grande del Piemonte, dopo il Lago Maggiore e il Lago d’Orta e il suo territorio si suddivide tra i comuni di Azeglio, Piverone, Viverone e Borgo d’Ale, oltre che tra le province di Torino, Biella e Vercelli.
Circondato dalle colline moreniche dell’Anfiteatro Morenico della Serra, uno dei più grandi e meglio conservati del mondo, il Lago di Viverone è un luogo molto interessante dal punto di vista geologico, storico e naturalistico. Si tratta di un bacino lacustre di origine glaciale ed è alimentato principalmente da sorgenti sotterranee e da pochissimi immissari, mentre l’unico emissario, la Roggia Fola sembra avere la particolarità di tanto in tanto di invertire il proprio flusso idrico, trasformandosi in un immissario.
Inoltre, il Lago di Viverone conserva un importante sito archeologico: un sito palafitticolo risalente all’età del bronzo, che dal 2011 è entrato a far parte del circuito dei Siti Palafitticoli Preistorici attorno alle Alpi, tutelati dall’UNESCO, oltre ad essere stato riconosciuto come sito d’interesse comunitario nel 2005.
A. Gagliano (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Quando venne scoperto il Sito Palafitticolo del Lago di Viverone?
I primi scavi nell’area del Sito Palafitticolo del Lago di Viverone vennero intrapresi tra il 1965 e il 1976 da Guido Giolitto, il quale all’epoca ricopriva l’incarico di ispettore onorario per l’archeologia ed era un subacqueo dilettante.
Sin da subito, il sito riscosse un grande interesse, grazie al ritrovamento di diversi monili, armi e ciottoli, appartenuti agli abitanti dei villaggi palafitticoli che si trovavano nei pressi del Lago di Viverone e oggi conservati, insieme ad altri reperti, presso il Museo delle Antichità di Torino a Palazzo Madama e il Museo del Territorio Biellese.
Successivamente, la Soprintendenza Archeologica del Piemonte, avviò un’ulteriore indagine subacquea della zona, rinvenendo tra gli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, circa 5000 pali e strutture di legno ancora conficcati nel terreno e in perfetto stato di conservazione, anche nei pressi del porticciolo di Anzasco e in frazione Masseria.
Questa importante scoperta fece supporre che esistessero diversi insediamenti palafitticoli e che il clima temperato del lago e l’uso di utensili di bronzo potessero aver favorito l’espansione demografica anche nelle aree vicine, come ad esempio il laghetto di Bertignano, dove furono ritrovati alcuni resti di piroghe.
Si calcola che nel solo Sito Palafitticolo del Lago di Viverone vivessero all’incirca un migliaio di persone. Le abitazioni erano disposte in modo circolare e un sentiero le collegava alla terraferma. Si suppone che l’abitato fosse circondato da delle palizzate e che le capanne fossero a pianta rettangolare e avessero più navate.
Sulla sponda di Azeglio, nel punto dove furono rinvenuti i primi reperti archeologici del villaggio palafitticolo del Lago di Viverone (oggi segnalato con una boa), è stato ricostruito un piccolo insediamento sull’acqua. Sono stati ricreati due piccoli edifici in legno, al cui interno sono esposti alcuni pannelli illustrativi sull’origine del lago, sulla fauna e la flora del territorio circostante e sui ritrovamenti palafitticoli.
Naturalmente, la ricostruzione non ha una valenza scientifica, né riproduce esattamente gli edifici del villaggio palafitticolo preistorico, ma consente di avere un’idea di cosa potesse significare vivere sulle acque del lago e, soprattutto, di godere di una splendida vista panoramica. Alcuni pannelli simili sono stati installati anche alla fine della passeggiata lungolago sulla sponda di Viverone.
A. Abate (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Come raggiungere il Sito Palafitticolo del Lago di Viverone?
La sponda su cui si trova la ricostruzione del villaggio palafitticolo è più selvaggia e meno turistica rispetto al resto del Lago di Viverone, ma è perfetta per una tranquilla gita in famiglia a contatto con la natura. Con una passeggiata totalmente in piano e aperta solo ai pedoni e alle biciclette si raggiunge facilmente il Sito Palafitticolo del Lago di Viverone, attraversando una parte di boschi e campi.
Dopo aver lasciato l’automobile nei pressi di un incubatoio ittico in zona Boscarina ad Azeglio, si seguono le indicazioni per il Sito Palafitticolo su una strada sterrata e in circa mezzora si arriva a destinazione.
Facendo una piccola deviazione, su un itinerario segnalato, si può anche raggiungere una torre panoramica per il birdwatching da cui è possibile osservare la fauna locale e ammirare il lago da un punto di vista veramente spettacolare. Lungo il tragitto si trovano diversi pannelli illustrativi e alcune casette con tavoli e panche, dove è possibile fermarsi per un pic nic o una merenda. D’estate è consigliabile portare con sé un buon antizanzare, perché si tratta di una zona molto umida dove questi insetti proliferano facilmente.
Un’ulteriore piccola deviazione porta al Santuario di Sant’Antonio, una chiesa molto antica, utilizzata dai pellegrini come rifugio ed eremo. Si trova a circa due chilometri dal centro di Azeglio e all’interno sono conservati alcuni affreschi molto interessanti. Purtroppo, viene aperta solo in alcune occasioni particolari durante l’anno, ma dalle due finestre sulla facciata si può comunque ammirare l’interno.
A poca distanza dal sito palafitticolo, vale la pena visitare il Castello di Masino e il Ricetto di Magnano, ma anche il centro storico di Azeglio, in cui visse parte della sua vita il famoso statista Massimo d’Azeglio, e i paesi di Piverone, Settimo Rottaro e Cossano, piccoli centri abitati davvero molto interessanti.
Hai visitato il Sito Palafitticolo del Lago di Viverone? Aspettiamo le tue foto e i tuoi commenti sui canali social di Gite Fuori Porta in Piemonte per far conoscere uno dei più importanti siti archeologici della nostra regione.
Immagine di copertina R. Eusebio (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)