Rosazza, un piccolo borgo tra i più misteriosi d’Italia
Nell’Alta Valle Cervo, territorio montano lungo il corso dell’omonimo fiume, in provincia di Biella, si trova Rosazza, un piccolo comune di soli 103 abitanti, definito da molti il borgo più misterioso d’Italia.
La Valle Cervo è una stretta striscia di terra tra la Valle del Lys e la Valsesia, anticamente conosciuta come Valle d’Ardorno, dal nome della comunità che abitava nel fondovalle.
Alcuni cenni storici
Le informazioni storiche su Rosazza, antecedenti il X secolo, sono scarse e non è quindi possibile risalire in modo preciso alla provenienza dei primi valligiani che vi si insediarono, ma è certo che fu abitata da popolazioni provenienti dalle pianure e da stirpi celtiche che attraversarono questi luoghi per raggiungere l’odierno territorio francese.
Ancora oggi, nel dialetto valligiano si possono trovare toponimi e termini di derivazione francese, tedesca e latina per il continuo flusso di popoli che transitarono in queste terre.
Il piccolo borgo di Rosazza deve la sua fama e il suo legame con l’esoterismo alla figura di Federico Rosazza, Senatore del Regno, già membro della Giovane Italia mazziniana e Gran Maestro Venerabile della massoneria biellese, il quale, verso la fine dell’Ottocento, divenne famoso per le molte opere che fece costruire in favore delle popolazioni residenti nella Valle.
Queste costruzioni sono caratterizzate da numerosi elementi e simboli legati alla massoneria e all’occultismo, alcuni degli interessi che il filantropo e politico italiano condivideva con il suo grande amico, il pittore e architetto Giuseppe Maffei, originario di Graglia, altro piccolo comune in provincia di Biella, il quale lo affiancò e progettò tutte le opere presenti in paese.
Al di là dei presunti misteri e della magia, il piccolo borgo è indubbiamente un luogo pieno di fascino conferitogli dalla sua caratteristica architettura.
P. M. Romascu (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Cosa vedere a Rosazza
Il Castello
Il Castello è il monumento principale del borgo di Rosazza, costruito tra il 1883 e il 1889, per volere del Senatore e progettato da Giuseppe Maffei per essere utilizzato come residenza estiva.
La sua caratteristica torre guelfa, i suoi riferimenti all’esoterismo e alla Loggia, i muri e le colonne che ricordano gli antichi templi di Paestum richiamano chiaramente il tema dell’estetica della rovina.
La residenza è circondata da un ampio giardino con un laghetto, attorno al quale erano stati posti due orsi scolpiti in pietra locale. Purtroppo, l’inondazione del torrente Prugnetta nel maggio del 1916, portò via una delle sculture e i resti della fontana sono oggi conservati nel parco comunale.
All’ingresso del Castello, si trova un arco in pietra sbrecciata che riproduce l’arco di Volterra, opera etrusca del IV secolo a.C., su cui campeggiano le teste di tre valligiane con una stella a cinque punte tra i capelli.
V.Vitrotti (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Il Municipio
L’attuale Palazzo Comunale, progettato da Maffei tra il 1880 e il 1881, venne in origine costruito per ospitare la sede del Municipio di Piedicavallo, paese dal quale Rosazza dipendeva amministrativamente.
Nel 1909, l’edificio divenne sede del Comune di Rosazza, in seguito all’autonomia ottenuta nel 1906.
Sembra che il Palazzo Comunale con la caratteristica torre merlata e la scala di marmo bianco tramite cui si raggiungono i piani superiori, venisse utilizzato dal Senatore per le sue riunioni massoniche.
Rosazza (Biella) tra massoneria e esoterismo
A. Gullino (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
La Chiesa-Tempio
Alla fine dell’Ottocento, il Senatore fece demolire un’antica chiesa cristiana e spostare il relativo cimitero per edificare un nuovo Tempio, formalmente adibito anche al culto cristiano, secondo i suggerimenti che avrebbe ricevuto da vari spiriti-guida nel corso di alcune sedute spiritiche.
La costruzione richiama la tradizione della Muratoria, con il sagrato a scacchiera di ciottoli bianchi e neri, la croce a svastica legata al culto gallico della fertilità femminile, la “Porta dei Giusti” e il soffitto dipinto con un firmamento stellato, dove sono ben visibili le costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore, la Via Lattea e la Croce del Sud.
Il Senatore fece anche costruire un sentiero che collegava la Chiesa-Tempio, dedicata a Sant’Eusebio, con la Valle del Cervo, il Santuario di San Giovanni e il Tempio della Vergine Nera di Oropa.
Il Borgo
Camminando lungo le strade del borgo si possono scorgere numerose rose scolpite, simbolo dell’ordine massonico, stelle a cinque punte, clessidre, scale a pioli e anche una svastica, che a quel tempo non aveva il significato negativo che oggi le attribuiamo, ma era un riferimento ad antiche culture indoeuropee.
Meritano una visita anche il cimitero monumentale, raggiungibile attraversando un ponte di pietra a tre arcate, e la Casa Museo di Rosazza, testimonianza dell’alto livello raggiunto dagli abitanti del borgo nel tradizionale mestiere di muratore scalpellino.
Cosa fare a Rosazza
Rosazza, oltre alle sue bellezze artistiche, è un luogo ideale per praticare l’arrampicata sportiva con ben due siti.
Il primo si trova dopo il ponte sul torrente prima del cimitero ed è possibile accedervi tramite una scala in pietra. Si tratta di una falesia fruibile in tutte le stagioni, con soste attrezzate con catene, moschettoni e linee di dry-tooling.
Il secondo è il Boulder Rosazza, che si trova all’entrata del paese, costeggiando sulla destra il circolo del tennis. Superata la chiesa e il ponte, ci si immette sulla via Federico Rosazza che arriva ad un parcheggio. Il sentiero in fondo al parcheggio porta all’arrampicata Boulder.
Foto copertina N. Null (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)