Un viaggio nelle meraviglie d’Oriente al MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino
Il capoluogo piemontese gode di un considerevole patrimonio culturale, artistico e architettonico. Torino, infatti è ricca di musei, chiese, palazzi storici, monumenti e luoghi di interesse.
Tra i musei torinesi, alcuni sono importanti non solo dal punto di vista nazionale ma anche da quello internazionale: basti pensare al Museo Egizio, il secondo per rilevanza dopo quello del Cairo dedicato alla civiltà egizia.
Un altro museo di grande interesse è il MAO, il Museo d’Arte Orientale, che ricevette un incredibile successo fin dalla sua inaugurazione, avvenuta il 5 dicembre 2008.
Il MAO è ospitato all’interno di Palazzo Mazzonis, il quale è il risultato di un ampliamento di un palazzo seicentesco appartenuto alla famiglia dei marchesi Solaro della Chiusa. Il nome dell’edificio deriva dall’industriale tessile e barone di Pralafera, Paolo Mazzonis, a cui venne venduto l’immobile da parte di Carlo Alberto, figlio del conte Clemente Solaro. Il palazzo ospitò dapprima gli uffici della Manifattura Mazzonis s.n.c. e nel 1982, con il passaggio di proprietà al Comune di Torino, venne restaurato e destinato a essere la sede degli uffici giudiziari, trasferiti a partire dal 2001 nell’attuale Palazzo di Giustizia. Dal 2008, invece, l’interno è stato adibito a museo per organizzare al meglio le collezioni orientali conservate in un primo momento nel Museo Civico di Arte Antica, a cui poi vennero aggiunti reperti che derivavano da raccolte appartenenti alla Fondazione Agnelli, alla Regione Piemonte e alla Compagnia di San Paolo.
Il Museo di Arte Orientale di Torino
Il Museo d’Arte Orientale, ubicato nel cuore del quadrilatero romano, conserva e presenta ai suoi visitatori numerosi reperti ed essenziali opere delle società asiatiche. Il MAO si potrebbe definire come un ponte che collega mondi diversi, infatti la significativa collezione permette agli studiosi di approfondire le loro conoscenze e consente alle persone meno esperte di avvicinarsi ad una cultura lontana dalla propria.
Le collezioni e i percorsi
L’architetto Andrea Bruno, che curò l’organizzazione e l’allestimento, decise di esporre a rotazione circa 1500 opere e di distribuirle in cinque sezioni.
Al piano terra, dove c’è l’atrio d’ingresso, è stato realizzato un giardino giapponese posto all’interno di un ampio spazio vetrato. Questa struttura peculiare funge da transizione dal mondo occidentale a quello orientale. Il giardino giapponese è stato creato sulla base del concetto di animismo, tipico della religione Shinto, per cui ogni elemento naturale è abitato da kami, ovvero divinità. Le pietre, gli alberi, le foglie, il muschio e i fiori danno vita a quella che sembra una sorta di giungla caotica e disordinata, ma in realtà è pensata nei minimi dettagli con il fine di imitare luoghi naturali e non contaminati dall’azione umana.
Salendo il monumentale scalone aulico, si accede alla sala Mazzonis dove sono esposte piccole mostre di approfondimento.
Il passo successivo porta i visitatori nella galleria dell’Asia Meridionale e del Sud-est Asiatico. Nell’area dedicata all’Asia meridionale si può fruire delle collezioni relative all’India, al Gandhara e all’Indocina: qui si trovano opere induiste e buddhiste; pietre, terrecotte, sculture, rilievi, dipinti provenienti dall’India, dal Kashmir e dal Pakistan orientale; statue del Gandhara in scisto, stucco e terracotta; opere d’arte thailandesi, birmane e cambogiane.
Nella seconda sezione riservata alla Cina, in cui si cerca di racchiudere la sua millenaria storia, sono esposti esempi dell’arte funeraria, vasellame neolitico, lacche, terrecotte e bronzi rituali.
A seguire, si possono ammirare i dipinti, le xilografie policrome e le statue di legno del Giappone, la terza sezione. L’originalità di questi reperti consiste nella sintesi tra la tradizione artigianale e il rispetto religioso dei materiali impiegati che godono di qualità proprie.
La penultima area custodisce l’arte dell’Himalaya e quindi sculture realizzate in legno e in metallo, strumenti rituali, dipinti a tempera e copertine lignee di testi sacri: tutto ciò appartiene alle culture e alle società del Tibet, del Nepal, del Bhutan, del Ladakh e del Sikkim.
L’ultima galleria con cui si conclude questo affascinante percorso è quella dell’Islam. In questa zona del museo sono esposte opere derivanti dal Medio Oriente, dalla Turchia, dalle repubbliche ex-sovietiche in Asia Centrale e dalla Persia. Principalmente, la collezione comprende manoscritti – in cui si può ammirare l’estetica della calligrafia tipica – ceramiche, velluti ottomani, vasellame, bronzi e piastrelle invetriate.
L’itinerario museologico, studiato attentamente e curato nei più piccoli particolari, accompagna i visitatori in un viaggio nel mondo orientale, attraverso alcune tappe fondamentali che ruotano attorno alla ricca ed eterogenea collezione che lascia affascinati tutti coloro che entrano nel MAO.
Informazioni utili
Dove si trova e come arrivare
Il Museo d’Arte Orientale si trova in via San Domenico al numero civico 11.
Se scegliete l’automobile come vostro mezzo di trasporto, è importante individuare le restrizioni e i divieti che regolano le aree circostanti al MAO, essendo situato nel centro storico di Torino. Tutti i parcheggi vicini sono a pagamento: o si opta per le strisce blu nella zona a traffico limitato oppure si scelgono i parcheggi sotterranei (Piazza Castello, Piazza Emanuele Filiberto, Santo Stefano in prossimità delle Porte Palatine, Piazza Albarello).
Se invece volete camminare, si possono prendere come punti di riferimento le principali stazioni ferroviarie – Torino Porta Nuova e Porta Susa – e si può raggiungere il museo a piedi percorrendo circa 1,8 km dalla prima e circa 1,3 km dalla seconda.
I mezzi pubblici che conducono fino al MAO sono il bus Star 2 da Porta Susa; da Porta Nuova i bus 11, 52 e il tram 4.
Orari di apertura
Lunedì il museo rimane chiuso.
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica l’orario di attività è dalle 10 alle 18.
Giovedì invece il museo è aperto dalle 13 alle 21.
Le biglietterie chiudono un’ora prima.
Tariffe biglietti
Intero………………………………………………………………………………….10 €
Ridotto (over 65, età compresa tra 18 e 25 anni, enti convenzionati con Fondazione Torino Musei, gruppi di visitatori composti da 10 a 15 persone previa prenotazione)………………………………………….…………………….8€
Gratuito (minori di 18 anni, diversamente abili + accompagnatore, membri ICOM, Abbonamento Musei Torino + Piemonte Card, soci degli Amici della Fondazione Torino Musei, direttori e conservatori di musei italiani e stranieri, personale del Ministero dei Beni Culturali, gruppi di studenti universitari e docenti accompagnatori).……………………………………………….……….0€
È possibile acquistare i biglietti sia online sia in loco.