L’Abbazia di Staffarda, uno dei più grandi monumenti medievali del Piemonte
L’abbazia di Santa Maria di Staffarda si trova nella frazione Staffarda del comune di Revello, in provincia di Cuneo. Si tratta di uno dei monumenti religiosi di origine medievale più grandi del Piemonte e tra i meglio conservati dall’epoca della sua massima espansione.
L’abbazia sorge a meno di dieci chilometri da Saluzzo, in una meravigliosa pianura circondata dai monti, tra cui spicca maestoso il Monviso.
Abbazia di Staffarda….. tra Cavour e Saluzzo…. con Monviso sullo sfondo…..
Fer Sil (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Una storia millenaria d’arte e cultura
Non esistono documenti scritti che accertino la presenza di comunità monastiche nella zona di Staffarda prima della costruzione dell’abbazia, anche se un’epigrafe ritrovata nel 1811 nel pavimento di una stalla, indica che probabilmente un edificio religioso era già presente nel 620 d.C.. Verosimilmente, si trattava di un insediamento di monaci benedettini di San Colombano, già attivi in questo territorio in epoca longobarda, come confermerebbero anche alcuni resti di opere murarie e cippi d’età romana.
Sembra che l’abbazia sia stata edificata nel XII secolo su terreni concessi dal Marchese Manfredo I di Saluzzo ai monaci cistercensi, d’origine francese provenienti dalla Liguria, allo scopo di bonificare le terre circostanti. In poco tempo, i monaci ampliarono la propria area d’influenza economica, costruendo cinque abbazie: Lucedio, in provincia di Vercelli, Staffarda, Casanova a Carmagnola, Rivalta Scrivia in provincia di Alessandria e Tiglieto sull’Appenino ligure. La prosperità permise ai monaci di acquisire notevoli privilegi sia civili che ecclesiastici. La funzione di polo di raccolta, scambio e trasformazione dei prodotti agricoli fu molto importante per gli abitanti delle campagne circostanti come punto di riferimento per le loro attività produttive, sociali, politiche ed economiche.
Nel 1690 l’abbazia di Staffarda venne gravemente danneggiata dagli scontri tra Vittorio Amedeo II di Savoia, detto La Volpe Savoiarda, e i francesi guidati dal generale Cantinat, con notevoli danni alle strutture architettoniche del chiostro e del refettorio, e la distruzione dell’archivio e della biblioteca.
Tra il 1715 e il 1734, con il supporto finanziario di Casa Savoia, vennero eseguiti lavori di ripristino e restauro, che alterarono parzialmente le strutture gotiche originali.
Successivamente, nel 1750, una bolla di Papa Benedetto XIV affidò l’abbazia all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, istituito nel 1572 dai Duchi di Savoia con la fusione degli ordini cavallereschi dell’Ordine Cavalleresco e Religioso di san Maurizio e dell’Ordine per l’Assistenza ai Lebbrosi di san Lazzaro, oggi noto come Ordine Mauriziano.
La biblioteca dell’abbazia custodiva un immenso patrimonio, tra cui alcuni manoscritti molto preziosi come il Codice di Staffarda, un testo musicale risalente al XV secolo, contenente tredici composizioni presumibilmente destinate alla corte aristocratica dei Marchesi di Saluzzo. In seguito alle spogliazioni avvenute nel corso del tempo, molti codici sono andati perduti o acquisiti da Casa Savoia.
Attualmente, l’Ordine Mauriziano gestisce l’abbazia e il suo patrimonio architettonico, artistico e culturale.
Oggi gita fuori porta, all’abbazia di Santa Maria di Staffarda alla scoperta della magica spiritualità cistercense.La vita monastica dei monaci si viveva dentro la clausura, la loro spiritualità era diretta dalla regola: silenzio, disciplina, obbedienza all’abate, orario rigoroso distribuito tra numerosi uffici in comune, letture religiose e lavoro manuale.Un bellissimo esempio in Piemonte di abbazia cistercense è quella di Santa Maria di Staffarda uno dei più importanti monumenti medioevali che conservata in gran parte nella sua integrità del momento di massima espansione, si trova a Staffarda di Revello, in provincia da Cuneo.L’abbazia di Staffarda fu costruita nel XII secolo, ed è la più cospicua tra le realtà monastiche del territorio, su terreni donati, nei primi anni dello stesso secolo, dal marchese Manfredo I di Saluzzo ai monaci dell’ordine cistercense.L’insieme degli edifici dell’abbazia di Staffarda è sorprendente vi si osservano principalmente, oltre agli edifici delle strutture produttive agricole, la grande porta della torre d’ingresso alla cinta fortificata due-trecentesca dell’abbazia, la loggia del Grano, sulla piazzetta antistante l’attuale ingresso agli edifici già religiosi, un edificio comunemente noto come ospizio dei pellegrini a due navate voltate a crociera su colonne in pietra, il chiostro con Sala Capitolare, il refettorio, il dormitorio, la chiesa con campanile, la sagrestia affiancata dalla scala da cui i monaci scendevano alla chiesa, la notte, per recitare i salmi.
M. Palma (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Un’architettura storica che ha attraversato i secoli
La struttura dell’abbazia è piuttosto complessa ed è stata rimaneggiata più volte nel corso del tempo.
Oltre alle strutture destinate alle produzioni agricole, sono di particolare interesse la grande porta della torre d’ingresso risalente al Duecento, la cosiddetta Loggia del Grano, un edificio probabilmente destinato ad ospitare i pellegrini costituito da due navate a crociera sorrette da colonne di pietra, il Chiostro, la Sala Capitolare, il refettorio, il dormitorio trecentesco, la chiesa e la sagrestia collegata ad una scala, attraverso cui i monaci accedevano alla chiesa per la recita dei salmi durante la notte.
Le tre navate della chiesa ne definiscono la struttura, con un finto transetto e gli absidi semicircolari rivolti verso oriente. Nella parte meridionale, l’edificio è affiancato dal chiostro, in parte originale e in parte ricostruito sul lato più occidentale. Lo stile tipicamente romanico è stato rimaneggiato nei corso dei secoli, aggiungendo decorazioni dal chiaro aspetto gotico e rinascimentale. Alcuni materiali sono andati dispersi o sono stati reimpiegati in altri edifici nei primi decenni dell’Ottocento, soprattutto in epoca albertina.
Oggi l’Abbazia di Staffarda continua a essere uno dei più importanti e meglio conservati monumenti di epoca medievale del Piemonte, con la sua chiesa in stile romanico e gotico, il meraviglioso Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione, il bellissimo chiostro, il refettorio con il suo affresco raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare, la Sala di Lavoro e la Foresteria.
Visitare l’Abbazia di Staffarda vuol dire viaggiare indietro nel tempo per ben nove secoli e ritornare ad un’epoca ormai perduta fatta di arte, storia e architettura uniche in tutto il Piemonte.
Visitare l’Abbazia di Staffarda
Per visitare l’Abbazia non è obbligatoria la prenotazione, ma dal 6 agosto 2021 è indispensabile essere in possesso del Green Pass, corredato da un Documento d’Identità valido.
Ai bambini al di sotto dei 12 anni e alle persone munite di certificazione medica specifica non vengono applicate le disposizioni relative al Green Pass.
La struttura è aperta dal martedì alla domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18, con ultimo ingresso mezzora prima della chiusura.
L’abbazia si trova in Piazza Roma, 2, 12036 in frazione Staffarda a Revello (CN).
Per raggiungere l’Abbazia, bisogna uscire dall’autostrada A6 al casello di Marene, imboccare la Strada Statale 662 fino a Saluzzo e proseguire per circa 10 chilometri fino alla frazione Staffarda di Revello.
Per informazioni sulle visite e sulle attività culturali promosse dall’Abbazia, è possibile contattare il numero 0175-273215, inviare un fax al numero 0175-273215 o scrivere un’email all’indirizzo staffarda@ordinemauriziano.it.
Tariffe:
Per l’ingresso all’Abbazia vengono applicate le seguenti tariffe:
- Intero € 6,50
- Ridotto € 4,50 per gruppi di almeno 20 persone, possessori di tessere Touring Club e Entusiasmo Circolo del Lettori, studenti universitari, dipendenti dell’Esercito Italiano e delle Forze dell’Ordine.
- Ridotto Scuole € 3,50 per studenti scuole secondarie di primo grado e scuole superiori secondarie di secondo grado, maggiori di 65 anni, maggiori di 11 anni e minori di 18 anni, personale docente ed educativo, possessori della tessera FAI.
- Gratuito per ragazzi con età inferiore a 11 anni, alunni delle scuole materne e primarie, visitatori con disabilità, possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, guide turistiche abilitate, accompagnatori scolastici (max 2 ogni 25 studenti), giornalisti in servizio iscritti all’albo (previa esibizione tesserino e compilazione accredito), possessori di tessera ICOM valida per l’anno in corso, personale dei ruoli direttivi del ministero dei Beni Culturali muniti di documento che ne certifichi il ruolo.
- Dal 1° gennaio 2018 è possibile acquistare il biglietto unico che dà diritto all’ingresso ai tre siti mauriziani, Palazzina di Caccia di Stupinigi, Abbazia di Staffarda e Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, ad una tariffa agevolata entro un anno dalla data di emissione: Biglietto intero a tariffa unica: € 18; ridotto € 13 per minori di 18 anni, over 65 e gruppi di minimo 15 persone.
Immagine cover e copertina Mario Alesina (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)