Saluzzo: un viaggio affascinante tra castelli, chiese e palazzi storici

Nel cuore delle Alpi cuneesi, sorge Saluzzo, una delle città storiche più antiche del Piemonte, che da tempi immemorabili incanta i viaggiatori con la sua storia millenaria, la sua raffinatezza e il suo fascino senza tempo. Saluzzo, con le sue antiche mura, i sontuosi palazzi e le maestose chiese, offre un viaggio indimenticabile attraverso secoli di prestigio, potere, cultura e tradizioni.

Per oltre quattro secoli, Saluzzo è stata la capitale dell’omonimo marchesato, che ha donato valore e fama a questo bellissimo centro abitato ai piedi del Monviso e di cui oggi rimangono numerose testimonianze, tra architetture medievali e interessanti opere d’arte.

A conferma dell’interesse storico e culturale di Saluzzo, nel 2017, il quotidiano statunitense USA Today l’ha inserita tra le undici località italiane da visitare prima che siano scoperte dal grande turismo di massa.

? M. Sandri (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Saluzzo: una storia di nobiltà e cultura

Insediamento romano e probabilmente, ancor prima, celto-ligure, le origini di Saluzzo si perdono nella notte dei tempi. Sembra infatti che il toponimo derivi dall’antico Sallis con cui i romani identificavano la popolazione che occupava questo territorio prima del loro arrivo intorno al II secolo a.C., a cui sarebbe stato aggiunto il termine di derivazione germanica hutzen, ovvero capanne.

Altre ipotesi farebbero derivare l’etimologia del toponimo da sala o salucula, un termine longobardo che indicava le curtes padronali, o da acquae salutiarum, facendo riferimento a un’ipotetica fonte termale nei pressi del fiume Po.

Le origini di Saluzzo sarebbero tuttora sconosciute, anche se i ritrovamenti archeologici farebbero pensare a un centro abitato romano, sostituito da uno longobardo dopo la caduta dell’Impero. All’epoca romana risalirebbe anche il culto di San Chiaffredo, un soldato martirizzato in Piemonte nel III secolo d.C., le cui reliquie furono traslate a Saluzzo nel XVII secolo.

In seguito all’arrivo dei Franchi, il Saluzzese finì sotto il controllo della contea di Auriate e intorno all’anno 1000 iniziarono a comparire i primi documenti relativi al Castello di Saluzzo, chiamato Castel Soprano, che venne distrutto durante un assedio nel 1363.

Quando Manfredo divenne il primo marchese di Saluzzo, in realtà non esisteva un vero e proprio centro urbano, ma tanti piccoli insediamenti attorno ai principali luoghi di potere, come il Castel Soprano, l’Abbazia di Colombano dei Rossi, la Chiesa di San Martino e la Pieve di Santa Maria, da cui dipendevano altre chiese e cappelle.

La costituzione del Marchesato di Saluzzo ebbe un impatto positivo sulla gestione del territorio e fece acquisire potere e prestigio alla nobile famiglia, tanto che il suo controllo durò per oltre quattro secoli, mantenendo una forte autonomia politica, anche nei confronti dei Savoia, grazie ai suoi legami con la Francia e il Marchesato di Mantova.

La dinastia dei Saluzzo conobbe un periodo di prosperità soprattutto nel XV secolo, diventando un punto di riferimento per la diffusione delle arti e delle lettere, ma anche favorendo la nascita della Diocesi locale.

Il borgo si estendeva a ventaglio sulle pendici della collina ed era circondato da mura difensive, all’interno delle quali si trovavano le eleganti dimore rinascimentali dell’aristocrazia, mentre appena al di fuori sorgeva il Duomo in stile medievale a testimonianza dell’antichità della casata.

Inoltre, nel periodo di massimo splendore, il Marchesato comprendeva una vasta area, che andava dalla Valle Po fino all’Alta Valle Maira, includendo anche una parte delle Langhe e numerosi borghi e castelli, anche se il nucleo centrale rimase praticamente intatto fino al XVIII secolo, quando i Savoia costruirono il loro quartiere militare, rimasto efficiente fino alla Prima Guerra Mondiale.

La mancata conquista del vicino comune di Savigliano nel XVI secolo cambiò le sorti di Saluzzo, che venne man mano assoggettata al controllo dei Gonzaga e, successivamente, del Ducato di Savoia. Ebbe così inizio un periodo di tensioni con la Francia, che culminarono con il Trattato di Lione del 1601, che restituì i territori a Carlo Emanuele I di Savoia.

Durante l’occupazione napoleonica, Saluzzo venne eletta a capitale del Dipartimento della Stura e con la Restaurazione divenne capoluogo di provincia, fino a quando il titolo non passò a Cuneo. Nel corso del Settecento, il borgo si espanse e vennero anche edificati un ospedale e un grande isolato, oltre a diversi conventi, collegi e chiese.

Tra il 1859 e il 1926, Saluzzo fu capoluogo di uno dei circondari della provincia di Cuneo, ottenendo un notevole prestigio dal punto di vista strategico, ma quando l’istituzione venne soppressa, si trasformò in un tranquillo centro di provincia con una relativa industrializzazione nel settore tessile.

Sebbene fosse lontana dai fronti di guerra del Primo Conflitto Mondiale, furono oltre 200 i saluzzesi che persero la vita e, allo stesso tempo, furono numerose le famiglie di profughi provenienti dai comuni di Condino e Brione e dalla Valsugana, che si rifugiarono in città.

Nel primo dopoguerra, il borgo medievale si espanse fino a diventare una città, in cui si stabilì anche un piccolo gruppo di famiglie ebraiche, che durante l’occupazione tedesca riuscirono in parte a salvarsi e in parte vennero deportate ad Auschwitz.

Oggi, Saluzzo è una graziosa cittadina con un interessante centro storico, che conserva ancora intatti numerosi monumenti ed edifici medievali e rinascimentali, ma anche un importante centro dell’artigianato del legno, che si distingue per un particolare stile composito.

? D. Olivero (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Cosa vedere a Saluzzo?

Una città storica come Saluzzo ha moltissimo da offrire a tutti i visitatori. Il suo centro storico è ricchissimo di palazzi, monumenti e meraviglie da visitare, facendo un vero tuffo nel Medioevo.

Il Duomo di Saluzzo

Dedicato a Maria Vergine Assunta, il Duomo di Saluzzo conserva intatte le sue forme tardo-gotiche. Venne costruito fuori dalle mura cittadine tra il 1491 e il 1501 e fu eletto a sede vescovile nel 1511. Esternamente, la facciata in mattoni è ornata da tre portali, su cui spiccano le statue degli Apostoli, di San Chiaffredo, patrono della città, e di San Costanzo.

All’interno, sono da ammirare le volte a crociera e l’altare maggiore in stile barocco, decorato con undici statue, realizzate dallo scultore Carlo Giuseppe Chiura e dai suoi collaboratori. Importanti sono anche il crocefisso trecentesco nella navata centrale e il polittico dell’artista fiammingo Hans Clemer, conservato nella cappella del SS. Sacramento.

La Castiglia

Dimora storica dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia venne costruita inizialmente come roccaforte fortificata insieme alle mura cittadine, in sostituzione dell’antico Castel Soprano.

Nel corso del tempo, il castello venne ampliato e rimodernato più volte fino ad essere trasformato in una residenza signorile, ma quando si estinse la dinastia dei Saluzzo, l’edificio entrò in un periodo di progressivo declino, diventando un presidio militare, una sede amministrativa, un ricovero per ammalati e un carcere, funzione che conservò fino al 1992.

Nel 2002, il Demanio ha concesso la gestione della Castiglia al Comune di Saluzzo, il quale ha iniziato un lungo restauro per restituire alla struttura il suo aspetto e utilizzarla per scopi culturali e sociali.

Il lavoro di risistemazione ha consentito di realizzare un’area verde, nel punto dove un tempo sorgevano i bastioni, e due musei: il Museo della Civiltà Cavalleresca e il Museo della Memoria Carceraria, il primo a livello nazionale dedicato alla storia delle carceri moderne. Inoltre, La Castiglia è oggi inserita nella rete dei Castelli Aperti del Basso Piemonte.

La Castiglia Saluzzo Cuneo

? M. Tosco e M. Scarpa (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

La Torre Civica

Inglobata nella struttura del Palazzo Comunale, la Torre Civica è uno dei pochi esempi di costruzione rinascimentale in Piemonte. Costruita intorno alla metà del XV secolo, la torre è alta 48 metri e sulla sommità mostra una serie di archi a tutto sesto, sormontati da una cupola, aggiunta nel 1556, che protegge una storica campana.

Restaurata già nell’Ottocento, nel 1993 è stata oggetto di un’opera di restauro conservativo, che ha permesso di ripristinare la scala interna, oggi utilizzata per raggiungere la parte più alta e ammirare un panorama davvero mozzafiato.

Casa Cavassa

Oltre alla Torre Civica, Casa Cavassa è una splendida testimonianza del prestigio di Saluzzo in epoca rinascimentale. Fu abitata dai Marchesi di Saluzzo fino al 1464, quando venne donata da Lodovico II al Vicario Generale Galeazzo Cavassa, originario di Carmagnola.

La ricca facciata presenta ancora oggi diverse decorazioni in cotto e affreschi, mentre il ricco portale in marmo bianco incornicia un prezioso portone in legno scolpito, che si apre su un cortile arricchito da preziosi dipinti.

Nell’Ottocento, Casa Cavassa venne acquistata dal marchese Emanuele Tapparelli d’Azeglio, che la restaurò e la donò al Comune di Saluzzo.

Attualmente, questo palazzo storico ospita il museo civico, che espone una notevole collezione di arredi d’epoca, reperti archeologici e cimeli di Silvio Pellico. Anche Casa Cavassa fa parte del sistema dei Castelli Aperti del Basso Piemonte.

Un giro a Saluzzo con visita al Museo Civico Casa Cavassa.

? D. Castagnino (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Villa Belvedere o Villa Radicati

Posta in una posizione panoramica, Villa Belvedere nasce come avamposto strategico nel XIV secolo. Successivamente, i Marchesi di Saluzzo la utilizzarono come casino di caccia e poi come residenza, soprattutto per allontanarsi dalla struttura troppo austera della Castiglia.

Una volta estinta la dinastia marchionale dei Saluzzo, la villa venne scelta come dimora dal governatore Ludovico Birago, che le conferì l’aspetto attuale con ampi saloni affrescati e un grande giardino romantico.

All’inizio del Settecento, la proprietà di Villa Belvedere passò alla famiglia Radicati di Marmorito, che la conservò fino al 1977, quando venne donata al Comune di Saluzzo, il quale l’ha inserita nel suo percorso culturale e nel sistema dei Castelli Aperti del Basso Piemonte.

Casa Pellico

Nel pieno centro storico di Saluzzo, sorge Casa Pellico, un edificio medievale profondamente legato alla vita e alle opere di Silvio Pellico, che qui nacque e trascorse la sua infanzia.

Dopo essere stata acquistata dal Comune di Saluzzo dall’ultimo proprietario, il professor Silvio Einaudi, la struttura è stata completamente ristrutturata e oggi ospita una casa-museo, aperta nel 2011, in occasione dei 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

All’interno sono esposti numerosi cimeli e manoscritti, donati dalla sorella di Silvio Pellico nel 1858, oltre a riproduzioni dei frontespizi de “Le mie prigioni” e alla ricostruzione dello studio dello scrittore.

Dal 2013, Casa Pellico fa parte del circuito dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.

Visitare Saluzzo è come fare un viaggio nel tempo, un’avventura attraverso secoli di storia e cultura, tra castelli imponenti, chiese maestose e palazzi nobiliari, che incantano e sorprendono i visitatori di tutto il mondo.

Se vivi a Saluzzo o l’hai visitata di recente, condividi la tua esperienza con noi di Gite Fuori Porta in Piemonte e regalaci la meraviglia di questa splendida città!

Credit foto cover   ? M. Praga (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Caratteristiche

  • Interesse storico, artistico e culturale
  • Itinerari a piedi