Il Parco Burcina è un giardino storico situato nel territorio dei comuni di Biella e di Pollone, sull’omonimo “Brik Burcina”, una dolce collinetta a ridosso delle prealpi biellesi.
Grazie alla sua grande varietà di piante secolari e di rara bellezza dal 1980 è stato dichiarato Riserva Naturale Speciale Felice Piacenza.
Oltre all’aspetto botanico è di particolare rilievo la composizione paesaggistica: un laghetto romantico, i prati circondati da boschi come in zona Valfenera, la faggeta del Pian Plà, il viale dei liriodendri, la valle dei rododendri, l’area mediterranea, le viste sulle montagne e sulla pianura che spaziano dal Monviso all’Adamello.
Le origini del parco risalgono alla metà del 1800 quando Giovanni Piacenza, industriale nel settore della lana, acquistò diversi terreni nei pressi della collina per piantare arbusti provenienti da ogni parte del mondo.
Negli anni seguenti il figlio Felice ampliò la proprietà, creando sentieri e occupandosi dell’abbellimento del parco.
La Regione Piemonte pone grande attenzione al parco e mai come oggi si è investito tanto: nuovi piantamenti, un meleto, un bar, un ristorante.
La nuova sede del parco dispone di un’aula didattica fornita di materiale audiovisivo e multimediale, microscopio ottico e una biblioteca di oltre 1000 volumi riguardanti tematiche naturalistiche e ambientali.
Inoltre, l’Ente si sta fornendo di una interessante xiloteca (raccolta di campioni di legni), sia a scopo didattico che scientifico, che vuol far risaltare le caratteristiche e le proprietà di cortecce e tasselli delle diverse essenze botaniche.
Il Parco della Burcina sorge lungo le pendici di una dolce collina nelle prealpi biellesi chiamato appunto Bric Burcina. Bellissimo parco che ospita un gran numero di specie vegetali. Spettacolare in primavera inoltrata la fioritura dei rododendri.
N. Balestrero (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
La Natura nel Parco della Burcina
La flora
È abbastanza difficile descrivere l’estrema varietà della flora presente nel parco. La principale attrattiva Riserva naturale del Parco Burcina è la collezione di rododendri e la loro fioritura tra fine maggio e inizio giugno con colori che virano dal bianco al rosa, e dal rosso al lilla, rappresenta uno spettacolo veramente di eccezione.
Sono inoltre presenti numerose conifere e latifoglie esotiche, perfettamente integrate con la vegetazione; si possono ammirare: l’albero dei fazzoletti, sorbo acero, prunus da fiore, pini, abeti, larici, sequoie, cipressi, oltre ad una collezione di rose antiche.
L’ingresso del parco è a Pollone, dove fitti aceri, ontani e abeti rossi sottolineano il passaggio dall’ambiente esterno al giardino.
Salendo lungo la strada che risale il colle si incontrano, oltre al laghetto delle sequoie e la conca dei rododendri, boschetti, cascine, radure fiorite.
Di notevole interesse paesaggistico, la vista sulle montagne del biellese e sulla pianura.
Il bosco fa da contorno e da sfondo alla Riserva Naturale Burcina, il giardino è informale, paesistico, le piante sono disposte con apparente casualità, ad imitazione di ciò che avviene in natura: boschetti alternati a prati e radure, grandi alberi isolati; la vista a volte è chiusa da barriere verdi a volte può spaziare sia verso la pianura sia verso le montagne retrostanti.
Insieme raggiungono un equilibrio di rara bellezza.
Come nei giardini paesistici anche nel Parco Burcina sono state introdotte molte specie esotiche perfettamente inserite nel disegno generale del parco; nel bosco invece si ritrovano le latifoglie tipiche dei nostri ambienti: faggi, castagni, aceri, frassini, querce, ciliegi, betulle.
Ultimamente le sequoie sempreverdi, piantate dal Piacenza nel 1848, che si trovano nei pressi del laghetto e il vicino Agrifoglio dal portamento arboreo, sono stati dichiarati “Alberi Monumentali d’Italia“.
Per chi desidera informazioni,il parco Burcina è raggiungibile dalla frazione Vandorno (Biella) o dal comune di Pollone,che offre ampio parcheggio (a pagamento)attrezzato per camper.Per salire in cima ,dove c’è la torre,occorre circa 1ora e mezza su ampia strada leggermente in salita In questo periodo,dopo la fontanella,si prende il sentiero a destra e si arriva alla valle dei rododendri.C’e’ a metà strada un ristorante,dove bisogna prenotare.Il parco non è percorribile in auto,se non con permessi speciali.Purtroppo i servizi igienici sono per ora presenti solo nella zona bassa del parco.E’ la passeggiata dei biellesi,quindi sempre abbastanza frequentata,specialmente la domenica in qualsiasi stagione
L. Mosca (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
La conca dei Rododendri
La collezione di circa un migliaio di piante (1210 secondo il censimento dell’Università di Torino), occupa una superficie di circa 2 ettari e si suddivide in due nuclei principali: il primo, e più importante, la cosiddetta “conca o valle dei rododendri” situata presso il Pian del Lupo, il secondo, realizzato successivamente è posto nei pressi della sommità del Brich Burcina e ricopre il versante orientale della collina.
La valle dei rododendri fu’ realizzata da Felice Piacenza, figlio del creatore del Parco, tra il 1892 ed il 1925 ed è composta da rododendri rustici sempreverdi con grandi fiori e foglie larghe, originari dei paesi europei (Francia e Belgio). Successivamente il parco e la collezione vennero presi in carico dal figlio Enzo Piacenza, anche lui appassionato e conoscitore di rododendri, che ne assicurò lo sviluppo e la conservazione. La conca dei rododendri riscosse molto successo nel pubblico, diventando una delle attrazioni principali del Parco. Ancora oggi la collezione ricopre il ruolo di protagonista con la sua variopinta cascata di colori e i fiori sempre differenti per sfumature e dimensioni. Addentrandosi nel bosco e percorrendo i sentieri della conca si può notare piccole piante nate da seme (fatto inconsueto nel nostro clima ma dovuto ad un ecosistema idoneo allo sviluppo dei rododendri) e l’elevato numero di ibridi rari, addirittura unici, provenienti da antiche varietà scomparse.
Si tratta di esemplari arborei originari del Caucaso e dell’Himalaia che offrono, a fine maggio, una stupenda fioritura dal bianco al rosa, rosso e lilla.
Le fioriture
A partire da marzo quando tra la neve sbocciano i primi crocus e narcisi, le fioriture all’interno del parco si susseguono quasi ininterrottamente. Ad Aprile è protagonista la delicatissima fioritura dei ciliegi giapponesi che lasciano il posto a fine maggio ai rododendri e all’albero dei fazzoletti . A luglio troviamo le splendide fioriture blu e bianche delle ortensie. Ad ottobre la fioritura della Calluna vulgaris lascia il posto agli straordinari colori del Foliage. Durante le fredde giornate di Gennaio la fioritura del prunus subhirtella autumnalis riesce a colorare il Parco anche nei mesi più freddi.
Pollone (BI) Parco della Burcina “Foliage”
M.Alesina (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
La Fauna
La Riserva Naturale Speciale del Parco Burcina occupa una posizione strategica per quanto riguarda il passo degli uccelli.
Osservando il brich Burcina da una delle montagne circostanti, questo appare isolato tra le montagne e la pianura, luogo di sosta ideale per le specie migratrici, che qui trovano tranquillità e protezione in quanto da molti anni la caccia non è più praticata e la copertura forestale offre riparo e possibilità di cibo ad uccelli e piccoli mammiferi.
Sono presenti uccelli delle zone collinari come ad esempio i passeri, i pettirossi, le capinere, i fringuelli, i merli, il picchio rosso, la ghiandaia e tanti altri.
Tra i mammiferi troviamo lo scoiattolo, il moscardino, l’arvicola, il riccio, la volpe, il tasso, la lepre.
Che belli i colori autunnali !!! Parco della Burcina … Pollone .. Biella
L. Dal Chiele (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Educazione ambientale
La sede del parco ed il centro di educazione ambientale si trovano presso Cascina Emilia a 200 m dall’ ingresso. Il centro offre un’aula e un laboratorio didattico utilizzati per attività volte a sensibilizzare adulti e bambini grazie ad un percorso di educazione ambientaleed allo sviluppo sostenibile. Plesso verde è il progetto culturale del parco per lo sviluppo di una cultura “verde” per un futuro sostenibile per il nostro pianeta ed è sostenuto da associazioni del territorio. All’interno del parco troviamo anche la Biblioteca della Natura (nella Casina Blu) che insieme alle altre strutture accoglie mostre ed eventi legati al progetto.
Dalla Burcina (Pollone) al Santuario di Oropa
E. Lanfranco (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Archeologia
Nel 1959 durante dei lavori di scavo sulla cima del colle della Burcina vennero alla luce i primi ritrovamenti archeologici. Si tratta della struttura in pietra di una tomba risalenti agli inizi dell’età del Bronzo (2200 – 900 a.C.) e quindi ai primi insediamenti sul colle della Burcina. Questi insediamenti vennero temporaneamente abbandonati durante la media età del Bronzo (1700 – 1350 a.C.) in favore di quelli lacustri di Viverone, caratterizzati da una notevole produzione metallurgica. Ma gli oggetti ritrovati (cultura di Canegrate) testimoniano che successivamente, nell’età del Bronzo recente (1350 – 1200 a.C.), la Burcina divenne il centro più importante del territorio. Il villaggio, disposto su terrazzamenti naturali ed artificiali
Si ipotizza la presenza di un villaggio disposto su terrazzamenti naturali e artificiali per tutto il periodo compreso tra la fine dell’età del Bronzo (1100 – 900 a.C.) e la prima età del Ferro (800 – 400 a.C.): i materiali ceramici rinvenuti sono riconducibili alla cultura di Golasecca.
I reperti rinvenuti, oggi sono conservati presso il Museo del Territorio Biellese. Attualmente l’ente parco sta svolgendo ulteriori indagini archeologiche.
Info utili sul Parco Burcina
Come arrivare
La Riserva Naturale Parco Burcina è accessibile gratuitamente e costituisce un’oasi verde davvero interessante da scoprire, l’ideale per trascorrere una giornata nella natura.
Lo puoi raggiungere in auto percorrendo l’autostrada A4 Torino – Milano, svoltando all’uscita di Santhià.
Prosegui poi per la SS143 fino a Biella e segui in seguito le indicazioni per Pollone.
Dove mangiare al Parco della Burcina
Per chi è amante dei pranzi al sacco si trovano tante panchine lungo il percorso ed in cima alla collina un bel prato con un’area picnic.
In alternativa al centro del parco si trova la Trattoria Burcina dove è possibile gustare i piatti della tradizione biellese, una cucina casalinga proprio come quella delle nonne.
Un ampio parcheggio è situato all’ingresso del parco, a Pollone.
Parco Felice Piacenza: quando andare
Ogni stagione offre paesaggi, colori e sfumature sempre diverse.
Il periodo migliore per visitare la Riserva Naturale della Burcina è la primavera in occasione della fioritura dei rododendri tra la fine di maggio e inizio giugno, mentre a luglio è il momento delle ortensie.