Il Castello di Vintebbio: un luogo misterioso e leggendario
Il borgo medievale di Vintebbio, disteso sulla sponda destra del fiume Sesia, è dominato dalle maestose rovine del suo antico castello, che intorno al Duecento faceva parte di una catena di fortificazioni in difesa del territorio compreso tra Gattinara e Roccapietra.
Alcuni cenni storici
Non ci sono informazioni certe sulla fondazione del castello, ma pare che le sue mura sorgano su un preesistente “Castrum” romano, che per la sua posizione elevata ricopriva una notevole importanza strategica per il controllo delle vie di comunicazione della valle.
Alcuni hanno erroneamente scritto che nel castello di Vintebbio sia stato esiliato Marco Tullio Cicerone, famoso oratore e console di Roma, ma in realtà il famoso scrittore venne esiliato “in castris Vintebii ” ad Atene in Grecia.
Fin dal VIII secolo, nella zona si hanno testimonianze di villaggi e piccoli insediamenti, e si pensa che il nucleo più antico del castello sia stato costruito tra il 750 e i primi decenni dell’800 dai Visconti di Vercelli, in difesa dei territori da loro controllati.
Queste terre erano infatti sotto la giurisdizione della nobile famiglia vercellese e avere un punto di appoggio così strategico era fondamentale per controllare la zona e gli scambi commerciali.
Anticamente il castello di Vintebbio, denominato “Castrum Vintidi”, era presidiato da un castellano, nominato dai nobili vercellesi, e da almeno sette uomini che si occupavano della difesa e degli armamenti.
Venne sicuramente rimaneggiato nel XIII secolo, ma purtroppo non rimane molto della struttura, perché, in seguito a varie rivolte, venne distrutto dai Valsesiani nell’anno 1559 insieme ad altre fortificazioni antiche della zona.
In ogni caso, le maestose mura perimetrali e le rovine, danno ancora la percezione della magnificenza di questo edificio.
A. Ricci (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Le antiche rovine del Castello di Vintebbio
Del castello è ancora possibile ammirare le antiche mura perimetrali e la torre d’avancorpo meridionale, costruite con sassi del fiume Sesia e malta, su cui si possono notare alcuni fregi “a denti di lupo” sull’apertura delle feritore e delle finestre a bifora ancora ben conservate nella parete orientale.
L’ingresso della torre è ancora visibile e mostra chiaramente le mura particolarmente spesse che proteggevano l’edificio.
La parte rivolta verso le montagne è invece quasi completamente distrutta e probabilmente, a causa dell’inclinazione del terreno, era la parte più vulnerabile e facilmente attaccabile dal nemico.
Ma una leggenda aleggia ancora tra queste rovine …
La leggenda del castello di Vintebbio
Si narra che la figlia di uno dei più ricchi signori della zona avesse una relazione con un giovane vercellese di umili origini.
Purtroppo, per la mancanza di titoli nobiliari, la loro unione era praticamente impossibile e il ricco padre della ragazza, scoperta la relazione, decise di ricattare il giovane e allontanarlo per sempre dalla città e dalla figlia, obbligandolo a fare da guardia al castello di Vintebbio per il resto dei suoi giorni.
In questo modo, il ragazzo non avrebbe più rivisto la fanciulla e la loro relazione sarebbe terminata definitivamente, ma la ragazza, che era molto innamorata, escogitò un piano: scappò da casa, si travestì da guardia e raggiunse il suo amato, con cui si immaginava una vita meravigliosa, lontani soprattutto dai pettegolezzi e dalla cattiveria del padre.
Ma quando arrivò al castello scoprì che il giovane aveva già trovato un’amante e, presa dall’ira, la afferrò per gettarsi dalla finestra della torre ponendo fine alle sue pene d’amore.
Si racconta che nelle giornate primaverili, quando spira forte il vento, si sentano in lontananza le urla della fanciulla che, straziata dal dolore, si aggira ancora tra le rovine del castello.
Un castello da film
Il castello di Vintebbio con il suo fascino ancestrale e il suo aspetto decadente che ricorda gli antichi manieri scozzesi, viene spesso utilizzato per rappresentazioni teatrali, manifestazioni, rievocazioni storiche e location per cortometraggi e film amatoriali, soprattutto riguardanti antiche leggende medievali.
Il castello è una vera capsula del tempo, dove si possono ritrovare scorci di epoche passate, per continuare a sognare storie e leggende di dame, cavalieri, draghi e antiche creature misteriose.
Come raggiungere il castello di Vintebbio
Dall’autostrada A26 è necessario uscire a Ghemme/Romagnano Sesia e poi proseguire in direzione Valsesia, seguendo le indicazioni per Alagna sulla strada provinciale 165 per Romagnano Sesia/Serravalle Sesia oppure sulla statale 299 per Novara/Alagna Valsesia.
Una volta arrivati al piccolo paesino di Vintebbio, è possibile raggiungere il castello attraverso due sentieri, su cui sono presenti le relative indicazioni.
Il primo parte dalla piazzetta principale del paese dove c’è anche un piccolo parcheggio, mentre il secondo si trova dalla parte opposta della collina e l’auto va lasciata al parcheggio del bowling.
L’ingresso al castello è libero e gratuito ed è anche presente un’area pic-nic.