Cannobio: una delle località più belle del Lago Maggiore

Il territorio del comune di Cannobio, situato nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, si stende dolcemente sul lato nord-occidentale del Lago Maggiore fino a raggiungere il confine svizzero.

ll capoluogo si trova all’inizio della Valle Cannobina da cui scende l’omonimo fiume e che si inoltra sinuosa tra le montagne che circondano il lago, mentre le numerose frazioni sono sparse anche a diversi chilometri di distanza e coprono un’area di circa cinquanta chilometri quadrati.

Per la particolare attenzione che l’amministrazione comunale pone costantemente nella salvaguardia e protezione dell’ambiente e alla promozione del turismo di qualità, Cannobio è uno dei pochi comuni ad essere stato più volte insignito della Bandiera Blu da parte della FEE (Foundation for Environmental Education) e della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

? Paola Negro (dal gruppo Facebook Gite Fuori Porta in Piemonte)

Cannobio e la sua storia millenaria

Sebbene non ci sia una data certa che identifichi la fondazione di Cannobio, diversi reperti archeologici, rinvenuti tra il XVI e il XVII secolo, testimoniano che già in tempi molto antichi esistesse un insediamento abitativo, come dimostrano alcune tombe e incinerazioni di epoca preromana.

Come la maggior parte delle località attorno al Lago Maggiore, anche Cannobio subì la dominazione romana sotto l’Impero di Augusto e, per la sua posizione particolarmente strategica, doveva rivestire un ruolo molto importante nell’ambito degli scambi commerciali con i territori d’oltralpe.

Il primo documento storico che riconosce Cannobio come “curtis regia” risale al 929. Il centro abitato viene descritto come borgo fortificato circondato da poderose mura, in cui sono presenti un castello e una pieve, che comprendeva l’intera Valle Cannobina, Brissago e buona parte della sponda orientale del Lago Maggiore. In epoca medievale, le pievi erano un punto di riferimento fondamentale sia per la vita religiosa sia per la vita sociale ed economica delle popolazioni delle vallate, che qui potevano ricevere i sacramenti, ma anche pagare le tasse e scambiare le merci.

Il Medioevo fu un periodo sicuramente molto florido e prospero per Cannobio, soprattutto grazie ad un’amministrazione indipendente, allo sviluppo di una fiorente attività manifatturiera e agli scambi economici e commerciali particolarmente vivaci.

A partire dalla metà del XIV secolo, Cannobio e la sua valle si sottomisero ai Visconti per mettersi al riparo dalle continue minacce dei Locarnesi, ma alla morte di Gian Galeazzo Visconti, i fratelli Mazzarditi imposero il loro controllo su tutto il territorio, stabilendosi nell’odierna rocca dei Castelli di Cannero.

Il loro dominio fu comunque di breve durata e ben presto i Visconti sconfissero i Mazzarditi e concessero il feudo alla nobile famiglia dei Borromeo. Si creò così un fortissimo legame con la città di Milano, anche in ambito religioso, che perdura ancora oggi con l’adozione del rito ambrosiano durante le funzioni liturgiche, in sostituzione di quello romano in alcune località del Lago Maggiore.

Dopo la firma del Trattato di Worms, nel 1748, Cannobio e tutti i comuni limitrofi passarono dal controllo austriaco a quello sabaudo e per tutto il periodo delle Guerre d’Indipendenza, il paese ricoprì un ruolo cruciale come centro di confine e di difesa dagli attacchi che provenivano dalla sponda opposta del Lago, allora sotto il controllo austriaco.

Intorno alla fine del XIX secolo, Cannobio tornò ad essere un’area di notevole importanza dal punto di vista economico e industriale con l’insediamento di diversi opifici, seterie, concerie e industrie cartiere, ma purtroppo la Prima Guerra Mondiale ebbe un effetto devastante sulla popolazione e molte attività economiche scomparvero, lasciando il territorio impoverito e con un forte tasso di disoccupazione.

Solamente nel Secondo Dopoguerra, il territorio di Cannobio ebbe modo di rinascere, soprattutto per la presenza di numerosi immigrati dal Sud Italia, dal Veneto e dalla Sardegna, che iniziarono a spostarsi in queste zone per la vicinanza al confine svizzero e la speranza di trovare migliori prospettive di lavoro.

Negli ultimi decenni, Cannobio si è trasformata in una località turistica molto rinomata e apprezzata, con un grande afflusso in ogni stagione dell’anno di visitatori provenienti dal Nord Europa e dalla vicina Svizzera, oltre ad aver mantenuto la sua caratteristica peculiare di cittadina transfrontaliera.

? Paola Negro (dal gruppo Facebook Gite Fuori Porta in Piemonte)

Cosa vedere a Cannobio

Nonostante Cannobio sia il primo paese che il turista incontra appena attraversato il confine svizzero, il borgo ha mantenuto praticamente intatta la propria identità storica, artistica e culturale.

Il paesaggio che circonda il capoluogo e le frazioni è caratterizzato da un’atmosfera particolarmente romantica e suggestiva, dove le alture che circondano il bacino lacustre si specchiano nelle acque cristalline, creando scenari davvero incantevoli. Inoltre, il clima sempre piuttosto mite e ventilato favorisce lo sviluppo di una vegetazione straordinariamente rigogliosa, ricca e molto varia.

Nell’antico centro storico del borgo, le testimonianze dell’antico passato di Cannobio si possono ritrovare nelle architetture degli edifici di epoca medievale e, in particolare, ammirando la romanica Torre Comunale, il Palazzo della Ragione, Casa Pironi e Palazzo Omacini, che si affaccia direttamente sul lungolago.

Di particolare interesse storico e artistico sono anche le chiese e gli edifici religiosi, come il Santuario della Santissima Pietà, ricostruito per volontà di San Carlo Borromeo nel 1583, la Collegiata di San Vittore, il cui aspetto attuale è frutto del rifacimento settecentesco di un’antichissima chiesa, l’Oratorio di Santa Marta e la Chiesa di Sant’Anna, situata nella frazione di Traffiume.

Inoltre, a poca distanza dalla riva si trovano i famosi Castelli di Cannero, tre isolotti rocciosi su cui si ergono i resti di un’antica fortificazione costruita tra il XIII e il XIV secolo e occupata dai fratelli Mazzarditi, sconfitti nel 1414 dalle truppe viscontee.

Attualmente, i Castelli di Cannero sono oggetto di un importante progetto di recupero e restauro, ma sono anche uno degli scorci più belli e suggestivi del Lago Maggiore per la presenza di numerosi uccelli acquatici, tra cui cigni, gabbiani e smerli che nidificano spontaneamente negli anfratti più nascosti e inaccessibili delle rovine.

? Paola Negro (dal gruppo Facebook Gite Fuori Porta in Piemonte)

Itinerari alla scoperta di Cannobio

Dopo una visita tra le vie del centro storico, è d’obbligo soffermarsi sul lungolago che dal Parco Lido costeggia il torrente Cannobio fino al Ponte Ballerino per poi inoltrarsi nell’Orrido di Sant’Anna, uno dei siti naturalistici più caratteristici e suggestivi del Lago Maggiore.

Se invece si vuole esplorare la Valle Cannobina per scoprirne tutte le bellezze, si può imboccare la strada borromea, che collega tutte le varie frazioni a partire dalla Cappella di “Cioss”, risalente al Cinquecento.

Proseguendo in direzione di Verbania dal centro del capoluogo, si incontra l’antica frazione di Carmine e, in pochi minuti, si può risalire a piedi fino alla borgata superiore, un villaggio sospeso sulla parete rocciosa di grande fascino e bellezza, in cui sono sicuramente da vedere la Chiesa dedicata a San Gottardo con il suo magnifico sagrato.

Andando verso il confine svizzero, la strada porta verso la frazione di Sant’Agata, definita dal noto pittore Luigi Piffero, un “balcone sul Lago Maggiore”, per la sua posizione particolarmente panoramica e suggestiva. A partire da questo piccolo villaggio, l’itinerario può continuare verso il Monte Giove e, prima di oltrepassare il confine italo-svizzero, ci si può fermare a San Bartolomeo, un alpeggio raggiungibile solo a piedi che conserva una bellissima chiesa affrescata da Battista de Salis e un antico torchio settecentesco.

Il miele del Lago Maggiore

Grazie al clima mite del Lago Maggiore, la produzione di miele è particolarmente rinomata e pregiata. La conformazione geografica del territorio consente infatti di produrre miele a diverse quote e sfruttando numerose specie vegetali con caratteristiche organolettiche di assoluta eccellenza.

Il Consorzio Tutela e Garanzia Mieli del Verbano Cusio Ossola e del Consorzio Qualità Miele Varesino, costituiti negli ultimi anni, garantiscono che la produzione di miele nell’area attorno al Lago Maggiore sia sempre di qualità eccellente e venga realizzata, utilizzando le migliori e più moderne tecniche di lavorazione, senza dimenticare l’importanza delle tradizioni locali risalenti al Trecento.

In totale, a Cannobio e nelle vicine valli si producono sette diverse varietà di miele, che si differenziano per gusto e colore, perché provenienti da differenti fioriture e bottinature delle api, tra cui il castagno, il rododendro, l’acacia, il millefiori e la melata, ottenuta dalla raccolta di particolari resine e sostanze vegetali.

Il miele del Lago Maggiore e delle sue vallate è ottimo in abbinamento a formaggi tipici freschi, stagionati e d’alpeggio, ai salumi e al lardo, oltre che come ingrediente per la preparazione di gustosi primi e secondi piatti.

 

Se hai visitato Cannobio, scrivi un commento e pubblica le tue foto più belle sui canali social di Gite Fuori Porta in Piemonte! La tua esperienza sarà sicuramente apprezzata e molto interessante per tutti coloro che vogliono scoprire le bellezze della nostra Regione!

? Paola Negro (dal gruppo Facebook Gite Fuori Porta in Piemonte)

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