Omegna: città d’arte, storia e cultura
Omegna è una delle città più importanti e affascinanti del Cusio, una parte della nostra regione molto interessante dal punto di vista storico, culturale e naturalistico, compresa tra le Valli Strona, Olcera e dell’Agogna.
Quest’area geografica è particolarmente ricca di rilievi, montagne e fiumi e circonda completamente il Lago d’Orta, creando una cornice affascinante e suggestiva, che nei secoli ha incantato letterati, artisti e scrittori con la sua bellezza intima e l’atmosfera particolarmente romantica.
La città, che attualmente accoglie circa 15.000 abitanti, si affaccia dolcemente sull’estremità settentrionale del lago tra scorci suggestivi e panorami incantevoli, che proseguono anche lungo il corso del fiume Nigoglia che, dopo aver accolto le acque del torrente Strona, si unisce al Toce per raggiungere il Lago Maggiore.
La Nigoglia, come viene comunemente chiamata dagli abitanti locali, si insinua nel centro storico di Omegna con le sue acque che sembrano risalire il corso del fiume. Questo fenomeno, davvero unico e particolare, è dovuto al fatto che il Lago d’Orta si trova ad un’altitudine maggiore rispetto al Lago Maggiore per cui si ha l’impressione che le acque scorrano “all’insù”, anziché scendere a valle.
Marina dal gruppo Facebook Gite Fuori Porta in Piemonte
Breve storia di Omegna
Il territorio compreso tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore venne occupato da popolazioni nomadi e stanziali sin dall’età del ferro e del bronzo, come dimostrano i moltissimi reperti archeologici ritrovati in quest’area. Probabilmente, una delle prime comunità che si insediò nelle vicinanze di Omegna furono gli Osci, provenienti dalla Penisola Iberica, dal cui dialetto si farebbe derivare il toponimo di Omegna.
Un’altra ipotesi sull’origine del nome, sarebbe legata a una leggenda, secondo cui Giulio Cesare avrebbe pronunciato la maledizione “Vae moenia”, ovvero “Guai a voi mura”, prima di scagliarsi contro le imponenti mura della città.
Molte altre sono le leggende che si susseguono sulla storia antica della città, ma ciò che è sicuramente documentato è che nel 1221, la nobile famiglia del Crusinallo consegnò ai novaresi gran parte dei suoi possedimenti, tra cui Omegna, e che all’inizio del XV secolo, il territorio venne dominato prima dai Visconti e poi dai Borromeo, che detennero il potere fino all’avvento delle truppe francesi, che occuparono tutta la zona dei laghi verso la fine del Settecento.
La famiglia ottenne il completo controllo di questo ampio territorio solo nel 1815 con la caduta di Napoleone e la restaurazione imposta dal Congresso di Vienna. Il Re Vittorio Emanuele I venne accolto con entusiasmo dagli omegnesi e, a partire da metà Ottocento e fino all’inizio del Novecento, nacquero numerose fabbriche e stabilimenti industriali di grande interesse e prestigio, tra cui la Ferriera, il Fabbricone e, soprattutto, la Lagostina, che trasformò radicalmente il territorio, incrementando il tessuto economico con nuove attività e favorendo l’immigrazione di manodopera, proveniente da altre parti del Piemonte e d’Italia.
Per migliorare i collegamenti con il Lago Maggiore e il resto della regione, nel 1913 venne inaugurata una tranvia elettrica che collegava Omegna con Pallanza e nel 1938 vennero inglobati nell’area urbana di Omegna, i comuni di Agrano, Cireggio, Crana Gattugno e Crusinallo. Grazie a questa fusione, nel 1939, Omegna assunse il titolo di città.
Le vicende avvenute durante il Secondo Conflitto Mondiale colpirono duramente Omegna e le sue frazioni, che divennero una delle basi prescelte dai partigiani per la liberazione dell’Ossola nel 1944. La città venne finalmente liberata il 24 aprile 1945, come ricordato dal nome della piazza su cui oggi si affaccia il Municipio.
Lucia (dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Cosa vedere a Omegna
Omegna è ricchissima di monumenti ed edifici da visitare: moltissime chiese e santuari, incisioni rupestri e antichi ponti romani, testimonianze di epoca medievale e di più recenti insediamenti industriali, ma anche opere d’arte contemporanea e parchi letterari.
Ai piedi del Monte Zuoli, in una bellissima posizione panoramica nell’odierno Quartiere Cireggio, si possono ammirare una serie di incisioni a coppella d’epoca preistorica e diverse rocce in posizione inclinata che, tradizionalmente, venivano utilizzate come scivoli dalle donne in età fertile per propiziare la maternità.
A poca distanza dal centro cittadino, si può ammirare il Ponte Antico, un’imponente costruzione in pietra che veniva utilizzata per oltrepassare il torrente Strona. A lungo, il ponte è stato considerato di epoca romana, ma documentazioni storiche riportano che, presumibilmente, venne costruito sotto il dominio sforzesco-visconteo alla fine del Quattrocento. Originariamente, il ponte aveva due arcate, ma nel 1920 un grosso masso cadde sul ponte, abbattendone una parte, che non venne più ricostruita.
Non lontano dal Ponte Antico, sorge l’oratorio della Madonna della Neve, forse risalente al XVI secolo. All’interno viene conservato un prezioso affresco della Vergine incoronata in trono, mentre il portico esterno veniva utilizzato da viandanti e pellegrini come punto di ristoro e riposo lungo il cammino.
Sicuramente di epoca medievale è invece la Porta Romana, ultima testimonianza della struttura muraria difensiva della città. Si trova nel pieno centro storico e un recente restauro l’ha riportata al suo antico splendore.
A pochi passi dalla Porta Romana, si trova la bellissima Collegiata di Sant’Ambrogio. Una chiesa molto antica che, nel tempo, ha subito molti rifacimenti, come si può notare dalla sovrapposizione di stili architettonici risalenti a diverse epoche storiche, dal X al XIX secolo con la costruzione del portico antistante il portone d’ingresso.
Il Quartiere Vaticano è uno dei più suggestivi e caratteristici di Omegna. Lungo la via Alberganti, meglio conosciuta come “Via del Butèr”, si possono ammirare edifici di epoche differenti, dall’IX al XIII secolo, e caratteristici portici, che un tempo ospitavano i produttori di formaggi tipici locali.
Molto interessante dal punto di vista artistico e architettonico è la Chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio, in frazione Crusinallo. Si ritiene che venne fondata nel IV secolo dal monaco missionario San Giulio, probabilmente sulle mura di una precedente chiesa dell’IX secolo, di cui sono state ritrovate tracce nelle fondamenta dell’edificio attuale. La struttura in stile romanico è stata più volte ampliata e modificata, come dimostrano i segni evidenti sulla facciata e all’interno della chiesa.
Nella stessa frazione e in una splendida posizione panoramica, sorge il Santuario di San Fermo martire, uno dei più importanti del Piemonte, tra quelli dedicati a questo santo. All’interno, vengono conservate le preziose reliquie di San Fermo e l’unica navata è decorata con un importante affresco cinquecentesco, che raffigura il martire, un imponente altare ligneo e un organo, realizzato da Alessandro Mentasti alla fine dell’Ottocento.
La Chiesa di San Bernardino si trova invece nella frazione di Bagnella ed è da sempre oggetto di devozione da parte degli abitanti di Omegna e del territorio circostante. Un piccolo gioiello che conserva pregevoli opere d’intaglio della tradizione valsesiana e una bella pala d’altare della metà del Seicento. La festa di San Bernardino cade il 20 maggio e, per l’occasione, vengono organizzate feste e sagre paesane.
Proprio alle pendici del Mottarone, si trova la frazione di Agrano con la sua incantevole chiesa cinquecentesca. All’ingresso dell’edificio, in una cappella separata, è esposta “la morta di Agrano”, una mummia ritrovata nell’ossario del vicino cimitero nel 1792 e da secoli venerata da tutti gli abitanti della zona.
Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte
Cosa fare a Omegna
Omegna è la meta ideale per chi ama fare sport all’aria aperta e a contatto con la natura, ma anche per le famiglie con bambini, che qui possono trovare attività divertenti e coinvolgenti, facili passeggiate ed escursioni a piedi, in bicicletta o in battello.
Sulle placide acque del Lago d’Orta è possibile praticare qualsiasi attività acquatica, tra cui escursioni in SUP, uscite in canoa ed emozionanti percorsi con gli sci d’acqua. I più temerari possono provare pura adrenalina e sensazioni uniche, ammirando il panorama sospesi a una zip line lunga 450 metri e con la libertà di potersi muovere e compiere infinite evoluzioni.
Se si preferisce la bicicletta o la mountain bike, si possono affrontare percorsi di differenti difficoltà alla scoperta di un territorio dalla bellezza unica e indimenticabile. Le Salite del VCO sono percorsi interattivi, stradali o sterrati, contrassegnati da diversi punti di convalida, attraverso cui si può confermare l’attività svolta per poi condividerla con i propri amici sui canali social.
Chi vuole addentrarsi nei segreti più nascosti di Omegna, può partecipare all’Outdoor Game, un gioco d’esplorazione in cui si devono superare 22 missioni in un tempo prestabilito o all’interno della città. Un modo divertente per imparare a conoscere Omegna anche negli aspetti meno noti e turistici.
Nella città che ha dato i natali a Gianni Rodari, non possono mancare percorsi e attrazioni per famiglie e bambini. Il Museo Rodari si trova nel pieno centro storico della città ed è pensato per intrattenere i più piccoli con attività interessanti e interattive che ricordano le opere del celebre scrittore. All’interno del museo e su prenotazione, è possibile giocare in una nuovissima Escape Room, ispirata alle favole di Rodari con giochi, enigmi, rompicapo e indovinelli da risolvere in un tempo limitato.
Il Parco della Fantasia è invece una struttura diffusa, che comprende una Ludoteca, il Giardini della Torta in Cielo e i Forum, dove i bambini e le loro famiglie possono giocare e divertirsi, passando momenti piacevoli insieme, accompagnati dalle più celebri storie e filastrocche rodariane.
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