Castello di Rivoli: tra storia antica e arte contemporanea
Tra le tante Residenze Reali che si possono visitare a poca distanza da Torino, il Castello di Rivoli è una delle più affascinanti per il perfetto equilibrio tra il suo antico passato e l’arte contemporanea.
Questo imponente maniero, risalente al IX-X secolo, ospita infatti una ricca collezione di alcuni dei più importanti artisti contemporanei, tra cui Michelangelo Pistoletto e Maurizio Cattelan, ma anche numerose mostre e installazioni di pittori e scultori di fama internazionale.
Un polo artistico e culturale straordinariamente interessante, che nella sua lunghissima storia ha visto succedersi re, regine, matrimoni ed eventi importanti, come la prima ostensione della Sacra Sindone, dopo il suo trasferimento a Torino nel 1578.
Il Castello di Rivoli: mille anni di storia e cultura
Situato ad appena una ventina di chilometri dal centro di Torino e riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità sin dal 1997 per la sua bellezza e il suo valore storico e architettonico, il Castello di Rivoli è una delle mete che non dovrebbe mai mancare in una visita nella nostra Regione.
Le prime notizie di una costruzione fortificata alle porte della città risalgono al IX secolo, quando un piccolo edificio venne posto a guardia del centro storico di Rivoli, come documentato da un diploma del 1159 in cui l’imperatore Federico Barbarossa cedeva il controllo di questi territori ai vescovi di Torino.
I Savoia entrarono in possesso del Castello di Rivoli e delle proprietà circostanti solo a metà del XIII secolo e fecero costruire una più ampia struttura fortificata, che doveva servire da presidio strategico per il controllo dei possedimenti sabaudi in quella zona, come dimostra il trasferimento del Consiglio dei Principi nel 1330 per volere di Amedeo IV di Savoia.
La sua fama di luogo particolarmente sicuro e protetto fece scegliere il Castello di Rivoli per ospitare la Sacra Sindone durante il suo trasferimento a Torino verso la fine del XV secolo e per diverso tempo la dimora venne utilizzata per ospitare feste ed eventi importanti della famiglia ducale.
Dopo il Trattato di Cateau-Cambrésis del 1559, che sanciva la fine delle guerre d’Italia tra la Francia e il regno degli Asburgo, il Castello di Rivoli venne trasformato in una residenza, allo scopo di ospitare il duca Emanuele Filiberto I, il quale era stato obbligato all’esilio da Torino, finché non avrebbe avuto un erede maschio.
Il progetto di ampliamento e ristrutturazione dell’antica fortificazione medievale venne affidato all’architetto Ascanio Vitozzi, ma la nascita del tanto atteso erede sabaudo interruppe i lavori, che vennero ripresi e conclusi da Carlo e Amedeo di Castellamonte nel 1644. L’idea era di sviluppare un edificio a pianta rettangolare soprattutto in altezza, da collegare a un fabbricato più basso con una manica pedonale molto stretta e lunga, da utilizzare come luogo di rappresentanza, pinacoteca, scuderia e per gli alloggi della servitù.
Durante la Guerra di Successione Spagnola, che scoppiò nel primi anni del Settecento, il Castello di Rivoli venne assaltato e dato alle fiamme, ma non appena l’assediò finì, vennero riparati i danni e la costruzione venne ampliata e ingrandita, grazie agli interventi dell’architetto Garove e, successivamente, di Filippo Juvarra, che però non completò il rifacimento della facciata.
Nel 1730, il Castello di Rivoli venne scelto per allontanare Vittorio Amedeo II dalla corte sabauda, il quale, sebbene avesse abdicato a favore del figlio, continuava a contrastarne gli affari e le decisioni. In quell’occasione, l’edificio rivolese venne ulteriormente modificato per adattarlo a residenza nobiliare.
Circa un secolo dopo, il castello venne affidato all’amministrazione comunale di Rivoli, la quale lo trasformò in una caserma militare e verso la fine dell’Ottocento, in seguito all’acquisto da parte del comune, venne trasferita qui la Biblioteca Civica, conservando alcuni mobili lasciati dai Savoia.
I bombardamenti e le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale danneggiarono gravemente il Castello di Rivoli, che per molto tempo rimase fatiscente e in completo stato di abbandono. Solamente nel 1979 iniziarono i primi lavori di recupero delle strutture e nel 1984 venne fondato l’attuale Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, una delle istituzioni artistiche più importanti a livello nazionale e internazionale.
M. Bottalo (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli
Quando si entra nel Castello di Rivoli non si può che rimanere affascinati dalla bellezza delle sue antiche strutture, ma anche dal particolare contrasto con le opere d’arte contemporanea che riempiono le sue sale. Un connubio veramente unico e originale, che vuole portare i visitatori a comprendere la nostra epoca attraverso un percorso di crescita sociale e culturale.
Infatti, il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, oltre ad essere una grande esposizione artistica, si propone di promuovere la creatività, la ricerca, la formazione e lo sviluppo di una nuova cultura, che metta insieme l’arte contemporanea con una visione dinamica della storia e del passato.
Un museo del tutto innovativo, che vuole essere fonte d’ispirazione per gli artisti, ma anche per tutti coloro che lo visitano, dove regnano la sperimentazione e la fruibilità delle opere a tutti i livelli e in tutti gli ambiti espressivi, compresi il teatro, la musica, il cinema, la letteratura e persino le scienze.
Negli ultimi anni, il museo ha ampliato le proprie collezioni permanenti, acquisendo opere di pittura e scultura, ma anche libri rari, mobili, arredi e fondi oro appartenuti al famoso collezionista d’arte Federico Cerruti, integrando così la grande arte del passato con i capolavori di grandi artisti contemporanei.
Attualmente, l’edificio principale del Castello di Rivoli ospita le collezioni permanenti e alcune mostre temporanee, mentre la Manica lunga, riaperta al pubblico all’inizio degli anni Duemila, è non solo un grande spazio espositivo, ma anche un importante centro di ricerca, oltre ad ospitare una sala conferenze e una caffetteria. La Collezione Cerruti è invece visitabile presso Villa Cerruti, aperta al pubblico nel 2019.
Per chi volesse ammirare le opere del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli in modo virtuale è possibile accedere a Cosmo Digitale, un vero viaggio online tra le collezioni dei più grandi artisti del nostro tempo.
Come visitare il Castello di Rivoli?
Il Castello di Rivoli si trova in Piazzale Mafalda di Savoia a Rivoli ed è visitabile tutti i giorni da mercoledì a venerdì dalle 10.00 alle 17.00, mentre il sabato e la domenica l’orario viene prolungato fino alle 19.00. Villa Cerruti è invece aperta solo i fine settimana dalle 11.45 alle 19.00.
Sono previste varie tipologie di biglietti ed è possibile richiedere visite guidate gratuite alle mostre nei week end. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito ufficiale del Castello di Rivoli.
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Immagine di copertina M. Lupica (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)