Il Castello Ducale di Agliè, un romantico trionfo di eleganza
Pochi e timidi altri tetti paiono affacciarsi sul verde di questa frazione canavese, nessuno però risulta essere all’altezza del maestoso Castello Ducale di Agliè, protagonista indiscusso del paesaggio proprio come il color terra rossa vivo che contraddistingue il suo apice.
Il Castello è completamente immerso nel borgo di Agliè che vanta origini romane e, nonostante sia perfettamente integrato all’interno di abitazioni adiacenti, la sua mole difficilmente passa inosservata.
A prima vista la costruzione sembra mostrare un perfetto degradé di nuance cromatiche che vedono origine in un color crema appartenente alle fondamenta e alle scalinate di accesso del Castello; la facciata sovrastante, nonché superficie di maggiore estensione, è contraddistinta da un color beige rossiccio che trova la sua massima espressione e luminescenza nel rivestimento in mattoni del tetto sovrastante.
Questa affascinante palette è costantemente contaminata da elementi naturali: dal verde di alberi, siepi e piante circostanti e anche da ampie e raffinate fontane.
Aglie’ Il castello di Elisa di Rivombrosa…..in acqua
A. Dolce (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Le origini del Castello di Agliè
La struttura originale canavese risale al XII secolo quando si presentava come un fortilizio. Fu il Conte Filippo della casata San Martino che, nel 1646, ne commissionò i primi restauri, poi terminati grazie all’esperienza dell’architetto Amedeo Di Castellamonte.
Nonostante il castello si presentasse già sufficientemente decoroso e regale, grazie alle due corti, alla facciata con due torri-padiglione e ad un giardino a parterres, Benedetto Maria Maurizio, duca del Chiablese ed erede della casata Savoia, nel 1763, ne commissionò una nuova e ambiziosa riqualificazione.
Il duca si avvalse dell’aiuto del rinomato architetto Ignazio Birago, il quale coinvolse l’intero borgo nel progetto, prevedendo la realizzazione aggiuntiva di un parrocchiale e di una galleria coperta. Egli si concentrò, inoltre, insieme ad altri fidati colleghi, sulle statue delle fontane esterne e su alcune decorazioni del grande atrio d’ingresso, tutti elementi tutt’ora presenti nella cornice canavese.
La triste parentesi napoleonica
L’avvento di Napoleone segnò, per il destino del Castello di Agliè, un periodo di deperimento e di rinnegazione, la costruzione divenne un ospizio e il suo parco venne lottizzato e privatizzato, decisioni che ebbero ripercussioni identitarie e che compromisero la reputazione della residenza per decenni, moralmente quanto fisicamente. La mancata manutenzione e le varie negligenze dimostrate da questa “dominazione” momentanea, divennero presto un ricordo seppur sempre triste.
Nel 1823 il Castello Ducale di Agliè torna in mani reali sabaude e due anni dopo viene sottoposto all’ultimo restauro, in particolare, il Re Carlo Felice volle modernizzarne gli appartamenti privati.
Il sovrano, questa volta, optò anche per un nuovo arredamento, di cui affidò fiduciosamente la selezione a veri e propri artisti di corte, tra questi vi erano soprattutto scultori.
La residenza canavese divenne bene statale nel 1939 e dal 1997, insieme alle altre Residenze Sabaude è riconosciuta dall’UNESCO patrimonio mondiale. Oggi è museo di se stessa, originale nelle sue strutture come anche nei suoi arredi, caratteristica non comune a tutte le realtà piemontesi simili.
In visita al Castello Ducale di Agliè
Il Castello di Agliè è indubbiamente una delle residenze sabaude più estese e il suo percorso di visita è molto ricco, vi sono però alcune camere che si contraddistinguono per la loro originale bellezza.
Prima fra tutte è l’originario Salone d’Arduino, oggi ribattezzato Salone d’Onore ed anche Salone da Ballo, quest’ultimo è letteralmente il cuore pulsante del castello: una stanza fluttuante per la sua suggestiva magnificenza, come i suoi stessi dipinti seicenteschi, sulla volta raffiguranti angelici cherubini e sulle pareti i Fasti del Re Arduino d’Ivrea, capostipite dei committenti San Martino di Agliè.
Altrettanto affascinanti risultano le due gallerie principali, parallele, della costruzione: la Galleria Verde e la Galleria d’Arte.
La prima, gemella dell’ulteriore Galleria Gialla, si mostra come un adornato corridoio, ricco di quadri e sculture ottocenteschi, commissionati da Elisabetta di Sassonia.
La Galleria d’Arte, rispettivamente, fu commissionata da Re Carlo Felice e successivamente riallestita da Maria Cristina di Borbone sul tema della storia dei Savoia. Oggi nella seguente Galleria padroneggia la statua del Dio Apollo in una posizione dormiente ma pur sempre elegante, opera dell’affermato scultore Benedetto Cacciatori.
La successiva Sala d’Angolo si mostra molto caratteristica, nonostante molti dei suoi pannelli siano finti; questo ci ricorda l’originale reputazione campana che aveva la residenza e dunque l’impiego, nel suo restauro, di materiali non propriamente pregiati. La Sala d’Angolo regala ai suoi visitatori più curiosi una piccola mostra di armi orientali, di proprietà del duca Tomaso di Genova.
La visita al Castello prosegue nel fascino della Sala Tuscolana, un piccolo museo insito nel museo stesso, costudente statue del II secolo d.C. e vari altri reperti provenienti dagli scavi della Villa Tuscolana romana.
Unica nel suo genere è infine la Sala Cinese, allestita nel Novecento e oggi culla artistica dell’intera residenza; quest’ultima raccoglie difatti molti souvenir di viaggio del duca Tomaso di Genova e altri doni reali.
Castello Ducale di Agliè. Residenza Sabauda.
M. Paola (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
I giardini del Castello
Costeggia la fiancata del Castello Ducale di Agliè il sontuoso giardino all’italiana ottocentesco, risultato più contemporaneo del progetto preesistente settecentesco, opera originaria dell’architetto Michel Bernard. Oggi al suo ingresso sono protagonisti amari aranci secolari, un elemento simpatico quanto apprezzabile che riesce a conferire consistenza al panorama, spesso etichettato come evanescente nel suo stesso aulico splendore.
Si affaccia sul giardino all’italiana il caratteristico giardino pensile , al cui interno convivono diverse piante anche tra le più delicate visto il clima e l’esposizione favorevoli. Il giardino pensile è contenuto nella sua esuberanza da un muraglione, nel cui centro si apre una nicchia decorata ai lati da due telamoni.
Infine, abbraccia l’intero Castello, un parco, nel quale si erge fecondo il lago, ricco di auree ninfee e di un circostante vegetale di prevalente colorazione gialla, in cui primeggia, prepotente ma elegante, un carpino di colore rosso.
Il parco, come i giardini reali, offrono diverse e ottime prospettive della residenza, questi si mostrano come valide occasioni per catturare vere e proprie istantanee, cartoline, emotive e mentali del Castello protagonista.
M. Bonelli (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Orari di visita
Visita al Castello
Le visite infrasettimanali, essendo straordinarie e su prenotazione, prevedono l’accompagnamento di una guida turistica abilitata e necessitano di un contributo extra di euro 30.
da martedì a venerdì
dalle 9.00 alle 12.00 (ultimo ingresso 12.00) e dalle 14.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
da sabato a lunedì
chiuso
Visite accompagnate in gruppo, max 10 persone, con partenza ogni ora dalle ore 9.00
Prenotazione obbligatoria.
Visita ai giardini
da martedì a venerdì
dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00)
da sabato a lunedì
chiuso
Visita libera, prenotazione non necessaria
Costi:
Castello 4,00 Euro
Ridotto 2,00 Euro per i ragazzi dai 18 ai 25 anni
Giardino 2,00 Euro
Ingresso gratuito per: minori di 18 anni, disabili e accompagnatori, studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia; titolari dell’Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card; personale Ministero della Cultura; membri ICOM; giornalisti muniti di tessera professionale, docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente.
In caso di condizioni meteorologiche avverse l’apertura dei giardini e del parco potrebbe non essere assicurata.
N.B. Gli orari e le tariffe possono subire variazioni ma qualsiasi aggiornamento è riportato sul sito ufficiale dei Castelli di Lagnasco.