Gurro: il Villaggio Scozzese in Piemonte

Un viaggio tra cornamuse, whisky è kilt?

No non vogliamo mandarvi in Scozia ma a Gurro, un piccolo paese situato in Piemonte, precisamente nella valle Cannobina nella provincia del Verbania Cussio Ossola  a pochi passi dal Parco Nazionale della Val Grande, dal Lago Maggiore e dal confine con la Svizzera.

La leggenda di Gurro e del Clan perduto

La leggenda narra che, dopo la battaglia di Pavia nel 1525, il Re Francesco I di Francia si arrese all’Imperatore Carlo V e alcuni mercenari scozzesi non potendo tornare in patria trovarono un rifugio nel villaggio di Gurro.
La scelta ricadde su questo luogo poiché i soldati ritrovarono in questo villaggio le condizioni di vita simili a quelle delle Highlands scozzesi.
Nel 1837 in una frazione di Gurro, venne scoperta una necropoli risalente all’età romana come testimoniamo le tombe, le monete e gli utensili ritrovati durante gli scavi; inoltre il modo di vestire, gli usi e gli studi di glottologia sul dialetto locale testimoniano una certa affinità tra la popolazione di Gurro e quella della Scozia.

Nel 1973 il tenente colonnello Gayre of Gayre and Nigg, barone di Lochoreshyre, dopo diverse ricerche storiche, dichiararono l’appartenenza dei gurresi al Clan Gayre chiedendo che gli abitanti di Gurro potessero usufruire dei diritti riservati agli appartenenti ai Clan scozzesi.
La fastosa cerimonia ebbe luogo più di quaranta anni fa e richiamò a Gurro numerose autorità ed altrettanti giornalisti e televisioni, tra i quali la stessa BBC che produsse un documentario sull’evento.
In occasione del riconoscimento, furono donati a Gurro il kilt ufficiale del Clan Gayre (il cui colore principale è il verde) e la sporran originale (la borsetta di pelle e pelo usata come portaoggetti per evitare che il kilt si sollevi).
Il kilt e la sporran originali sono conservati nel Museo Etnografico di Gurro e della Valle Cannobina insieme ad altri oggetti tradizionali del territorio come abiti, vasellame, giocattoli, attrezzi da lavoro, utensili vari e molto altro.
Come segno di vicinanza alle proprie origini scozzesi, ancora oggi la popolazione si veste con il kilt la domenica e in ricorrenze particolari. La seconda domenica di luglio, inoltre, in occasione della festa del paese gli abitanti sfilano con il tartan suonando la cornamusa.

Gurro e la Scozia

Sono molte le affinità tra il villaggio di Gurro e la Scozia come ad esempio:

  • le caratteristiche geologiche delle montagne e delle distese di prati adatti alla coltivazione e all’allevamento;
  • i registri parrocchiali del paese dove è possibile leggere i nomi dei loro discendenti, come Lenatt e Dromont;
  • il dialetto locale che comprende circa 800 parole di origine gaelica;
  • i cognomi come Pattriti, Donaldi e Gibi che deriverebbero dagli scozzesi Fitzpatrick, MacDonald e Gibb;
  • a livello architettonico, sono state riconosciute nelle abitazioni del villaggio travi a forma di croce di Sant’Andrea tipiche delle antiche architetture della Scozia e che non si riscontrano in nessun altro villaggio della valle;
  • il tradizionale costume tipico delle donne, composto lavorando 14 metri di stoffa, in cui la sottoveste è in tessuto scozzese e di pregevole fattura;
  • le vie strette del paese e le antiche case costruite con uno stile che non si riscontra in nessun altro villaggio della valle;
  • la struttura portante dei muri che compongono il perimetro è in legno, formata da un rettangolo intersecato da una croce di Sant’Andrea.

Gli alpeggi di Gurro

Grande importanza viene data agli alpeggi collocati sulle valli circostanti al comune di Gurro.
Vengono soprattutto popolati durante la stagione estiva, con una maggiore concentrazione di persone nel mese di agosto.
Tra gli alpeggi più rinomati e conosciuti vi sono: Piazza, Terrabona Prima, Terrabona Seconda, Pra del Rù, Alpone, Vanzone e Mergugna.
Si stima che circa 500 persone sono presenti in tutti gli alpeggi intorno alla festività di Ferragosto.
Proprio il sabato precedente alla settimana in cui cade il giorno 15 di agosto, viene svolta una festa nell’alpeggio nella quale vengono cucinati piatti tipici della cucina della Valle Cannobina e più, in generale, della cucina tipica piemontese.

Il Museo Etnografico di Gurro e della Valle Cannobina

Il Museo etnografico venne fondato nel 1975 su richiesta di Don Cirillo Bergamaschi, studioso e ricercatore originario di Gurro.

Il museo raccoglie oggetti tradizionali e costumi della valle Cannobina, dagli abiti ai pizzi, agli attrezzi per la lavorazione della lana e a quelli per i lavori artigianali ed agricoli come gli strumenti di filatura e per la pettinatura.

I percorsi ricostruiscono gli ambenti domestici tipici della valle; troviamo la cucina con i mobili, le stoviglie in legno, la scodella per il latte e la polenta, il pavimento in piode, il letto con il tipico materasso fatto di foglie di faggio, le culle intagliate, le lenzuola e le trapunte di canapa, la cassa per la biancheria, la finestra con un doppio ordine di tende.

L’apertura durante il periodo invernale è solo su prenotazione presso il comune, da marzo ad ottobre resta aperto tutti i giorni, ma è necessario telefonare prima di programmare la visita.

Il costo del biglietto è di € 3.00.

Per maggiori informazioni sul museo: www.museogurro.it

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Caratteristiche

  • Collina
  • Interesse storico, artistico e culturale
  • Itinerari a piedi
  • Lago