Guarene, uno dei Borghi Più Belli d’Italia

A partire dai primi giorni del 2023, Guarene è ufficialmente entrato a far parte del prestigioso circuito dei Borghi Più Belli d’Italia. Il comune, che ospita circa 3500 abitanti, è dolcemente adagiato tra le colline del Roero, un’area che sin dalle epoche più remote segna il confine interno del territorio piemontese, tra il Tanaro e il Po, particolarmente interessante sia dal punto di vista geologico per la presenza di numerose gole e splendidi calanchi, sia per le vicende storiche che hanno influenzato la cultura e le tradizioni di questa terra nel corso dei secoli.

L’etimologia del nome risalirebbe al XI secolo d.C., quando un gruppo di abitanti del vicino villaggio di San Giovanni de Villa crearono il borgo di Gorena per ripararsi e difendersi dalle frequenti incursioni di popolazioni saracene che, a quel tempo, imperversavano nell’area del Basso Piemonte e della Liguria.

Oggi, Guarene è una bellissima località permeata dalle antiche atmosfere di un glorioso passato, ma anche dal fascino delle più interessanti avanguardie artistiche e dal dolce profumo delle migliori eccellenze enogastronomiche della nostra regione.

Marina dal gruppo Facebook Gite Fuori Porta in Piemonte

Guarene e la sua storia

Il primo piccolo insediamento del borgo di Guarene si trovava ai piedi della collina su cui oggi sorge il paese, ma ben presto la necessità di trovare un luogo che fosse più sicuro e facilmente difendibile, obbligò gli abitanti a spostarsi più in alto, circondando con le proprie abitazioni e una poderosa cinta muraria il Castello che dominava il territorio circostante.

A causa della scarsa documentazione, è difficile definire sotto quale giurisdizione ricadesse l’abitato di Guarene, ma dopo una lunga serie di contese tra i comuni di Asti e Alba, la località venne inclusa tra i numerosi possedimenti del Vescovo di Alba nel XIV secolo.

In quel periodo, in Piemonte, imperversavano diversi eserciti stranieri e sembra che per ricompensare il capitano di ventura Vagnone Vittor di Trofarello, il Vescovo decise di affidargli il feudo di Guarene verso la metà del Trecento.

In realtà, l’assegnazione del possedimento da parte del Vescovo è tuttora avvolta da un profondo mistero e questa incertezza sulla proprietà ha creato numerosi dubbi sulla legittimità della vendita nel momento in cui Vagnone, per motivi economici, fu costretto a cedere il suo dominio alla ricca famiglia dei Roero, i quali con il tempo diventarono Conti di Guarene, mantenendo il titolo fino all’estinzione della casata.

Tra il XVII e il XVIII secolo, come molte altre località piemontesi, Guarene si trovò al centro delle vicende storiche e delle guerre di successione del Monferrato, subendo tassazioni inique e soprusi da parte degli eserciti di passaggio, aggravate anche da una serie di carestie e pestilenze che impoverirono il territorio e decimarono la popolazione.

Grazie al Trattato di Cherasco, Guarene finì sotto il dominio dei Savoia, i quali restituirono il territorio ai Roero nel 1618. I rapporti tra la casata e i guarenesi furono per lungo tempo caratterizzati da periodi di forte ostilità e altri di pacifica convivenza, ma con il tempo la relazione migliorò e nel 1781 il conte Traiano Roero affidò all’ingegnere Filippo Castelli di San Damiano la costruzione di una nuova Chiesa Parrocchiale, più adatta alle esigenze di spazio della crescente comunità.

Alla morte dell’ultimo discendente dei Roero, nel 1899, il territorio di Guarene venne acquisito dai Conti Provana di Collegno, che lo custodirono fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Red Roby (dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Cosa vedere a Guarene

Sebbene Guarene sia un piccolo comune, sono molti i monumenti storici e i luoghi interessanti da visitare che raccontano la sua storia e la passione dei suoi cittadini per l’arte e la cultura.

Una delle testimonianze ancora visibili della particolare struttura medievale del borgo è il cosiddetto “paramuro”, un corridoio che tuttora suddivide le case dalle mura difensive, utile anche per proteggere le abitazioni dalle frane, che da sempre caratterizzano il paese. Oggi, il “paramuro” è un perfetto punto d’osservazione e un luogo ideale per lunghe passeggiate, ammirando il paesaggio e gli edifici del borgo.

Un altro luogo particolarmente suggestivo e immancabile durante una visita a Guarene è il Punto Panoramico de “Il Poggiolo” da cui si può godere di una vista mozzafiato che copre tutto lo spazio compreso tra Guarene e la catena alpina piemontese.

La Chiesa di San Michele, che sorge nel pieno centro storico del borgo, è uno degli edifici più antichi di Guarene e la sua presenza viene citata nel 1379 in quanto sede dell’accordo di cessione dell’abitato di Guarene alla famiglia Roero. All’interno della chiesa, sono conservati un prezioso dipinto, attribuito ai Moncalvo, e una bellissima statua lignea raffigurante l’Angelo Custode.

L’antico maniero medievale distrutto nei primi anni del XVIII secolo, nel 1726 è stato sostituito dall’attuale Castello di Guarene. Un edificio in stile barocco piemontese, costruito su disegno di Giacinto Roero, il quale era allievo dell’architetto Filippo Juvarra. L’interno del castello è riccamente decorato con stucchi e affreschi dei più importanti artisti dell’epoca tra cui Casoli, Rappa, Galliori e Palladino.

Tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento, Guarene venne arricchita da diversi edifici di pregio tra cui la Chiesa della Santissima Annunziata, molto amata dai guarenesi ed edificata su progetto dell’architetto Francesco Rachis di Carpeneto, il meraviglioso Palazzo Re Rebaudengo e la Chiesa della Madonna delle Grazie, posta all’ingresso meridionale del borgo e meta di devozione e pellegrinaggi nei tempi passati in occasione di epidemie, che colpivano uomini e bestiame.

Più recenti sono il Palazzo Comunale, donato al Comune di Guarene dal Conte Alessandro Roero nel 1876 e la Pinacoteca Comunale di Guarene che, dal 1975, accoglie opere d’arte moderna di grande valore e prestigio.

A ulteriore conferma dell’amore per l’arte dei guarenesi, sulla collina di San Licerio è nato il Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo, una grande galleria a cielo aperto e completamente gratuita, in cui si possono ammirare installazioni artistiche, immerse tra i filari dei vigneti e la vegetazione spontanea del bosco. Un progetto degli architetti Remediani e Scaccabarozzi, il cui obiettivo è valorizzare il territorio, tracciando un vero sistema d’orientamento, che guida i visitatori alla scoperta di panorami unici e incredibilmente affascinanti.

Caterina (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Cosa fare a Guarene

Il 16 di agosto si festeggia il santo patrono di Guarene, San Rocco, con una grande celebrazione popolare a cui partecipano gli allevatori locali per far benedire le proprie mandrie e durante la quale viene distribuito un particolare pane della carità, chiamato “caritone”.

A fine agosto, in frazione Vaccheria, si tiene la Fiera di Vaccheria, un’importante manifestazione fieristica che dura circa una settimana, dove è possibile degustare i piatti tipici del territorio e divertirsi con tanti eventi musicali e spettacoli per tutte le età.

Inoltre, per tutto il periodo estivo, il Roero Chamber Music Events trasforma Guarene in un grande palcoscenico musicale a disposizione di musicisti di fama internazionale, ma anche di  giovani talenti, che qui possono esibirsi di fronte a maestri provenienti da ogni parte del mondo.

Cosa mangiare a Guarene

Oltre al “caritone”, un pane dolce che un tempo veniva preparato con gli avanzi di pasta dalle chiese e dalle confraternite per essere distribuito alle famiglie più povere, il piatto più tipico di Guarene è sicuramente il Bollito Misto alla Piemontese, composto da sette diversi tagli di carne, arricchiti da sette ornamenti e sette bagnetti.

Dal 1984, la Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa promuove gli usi, i costumi, le tradizioni e le eccellenze enogastronomiche del Roero tra cui i preziosi vini Barbera, Nebbiolo, Dolcetto, Favorita e Arneis, le nocciole, le albicocche e le pere di varietà Madernassa, utilizzate per la preparazione di gustose pietanze della tradizione roerina.

Tra le dolci colline di Guarene, vengono anche coltivati peperoni, sedani e cardi, utilizzati prevalentemente per accompagnare la classica bagna cauda piemontese, una delle eccellenze più conosciute e apprezzate della nostra tradizione culinaria a livello internazionale.

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