Gli antichi bagni termali di Craveggia

I Bagni di Craveggia, anticamente chiamati Acquacalda, sono stati definiti da una vecchia guida alpina “un luogo dolcemente nostalgico” e sicuramente è ancora una definizione appropriata per questo luogo pieno di memoria, storia e nostalgia.

Le terme libere dei Bagni di Craveggia sono ciò che rimane di un fiorente stabilimento termale costruito all’inizio dell’Ottocento, di cui oggi si possono ammirare solo alcuni ruderi recentemente restaurati.

Questa località si trova a 986 metri di altitudine, al confine tra il Piemonte e il Canton Ticino, ed è raggiungibile sia dalla parte italiana, con un percorso a piedi di circa 4 ore, sia dal versante svizzero, con una breve camminata di 40 minuti a partire da Spruga in Valle Onsernone.

Una storia antica

Si ha notizia delle fonti di Craveggia già nel Medioevo, quando gli abitanti della Valle ne avevano da tempo scoperto i benefici per la cura di diverse malattie, soprattutto della pelle.

Agli inizi del Seicento, vennero costruite le prime piscine per raccogliere le acque termali, ma solo all’inizio dell’Ottocento iniziò a svilupparsi il turismo, quando questo luogo venne annesso al Regno d’Italia, pur rimanendo sostanzialmente un’appendice del territorio svizzero.

Nel 1823 venne inaugurato un albergo e questo determinò un notevole sviluppo per questa zona di montagna, ma l’edificio venne distrutto da un incendio nel 1881. L’albergo venne ricostruito, ma una valanga lo demolì nuovamente nel 1951, e da allora sono rimasti solo i ruderi.

Purtroppo questa regione divenne teatro di guerra durante il secondo conflitto mondiale, in particolare durante la “Battaglia di Frontiera” che mise in serio pericolo la neutralità della Svizzera. Infatti, il 18 ottobre 1944, come ricordato da una stele commemorativa posta vicino alle terme, le Guardie di Frontiera Svizzere accolsero alcuni profughi e partigiani italiani per proteggerli dalle persecuzioni naziste e fasciste.

Due partigiani vennero colpiti a morte, anche se probabilmente già in territorio svizzero, e le truppe fedeli alla Repubblica Sociale Italiana minacciarono di oltrepassare il confine per compiere la loro vendetta. Le Guardie Federali Svizzere però si opposero fermamente, salvando la vita di molti profughi e partigiani italiani.

Successivamente, essendo un territorio di confine e abbastanza facilmente percorribile, si diffuse il contrabbando, in particolare di riso verso la Svizzera e sigarette verso l’Italia. Nei pressi delle terme si può ancora vedere una caserma della Guardia di Finanza italiana, ormai completamente abbandonata e che probabilmente verrà trasformata in una struttura ricettiva.

I Bagni di Craveggia oggi

I Bagni di Craveggia, nel verde lussureggiante della Valle Onsernone, sono un luogo meraviglioso per un bagno rilassante.

Le acque sgorgano ad una temperatura costante di 28° C e le loro proprietà benefiche sono ampiamente riconosciute, soprattutto da chi soffre di irritazioni e malattie della pelle.

Grazie ad un progetto internazionale che ha coinvolto le amministrazioni italiane ed elvetiche, chiamato “Frontiera di acqua e di pace”, si è provveduto a restaurare e mettere in sicurezza tutto il sito. Inoltre, sono state create due nuove vasche in granito, dove ci si può liberamente immergere per rivivere le antiche atmosfere ottocentesche, quando i nobili aristocratici raggiungevano questi luoghi in carrozza per godere del paesaggio e dei effetti salutari di queste acque termali.

Le due vasche sono riempite, una con le acque tiepide della fonte termale e l’altra con quelle fredde del fiume Isorno, che scorre nelle vicinanze, in modo da creare un vero percorso “kneip” che aiuta a rilassarsi e dona un’immediata sensazione di benessere a tutto il corpo.

Le vasche sono utilizzabili da aprile a novembre, mentre d’inverno la località non è raggiungibile a causa della neve sulla strada. Nelle vicinanze è anche presente un’area picnic, con tavoli, panche e grill.

A luglio 2021, i comuni di Onsernone e Craveggia hanno rinnovato una convenzione per la gestione di quest’area, in particolare per i lavori di manutenzione e pulizia della zona, mentre è stata affidata all’Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli la sistemazione dei sentieri e dei camminamenti.

Come raggiungere i Bagni di Craveggia

I Bagni di Craveggia sono raggiungibili sia dal versante italiano sia da quello svizzero.

Dall’Italia si può arrivare alle terme solamente tramite un percorso pedonale da Craveggia o da Toceno, valicando il crinale montano, mentre sul confine svizzero è possibile attraversare in auto la Valle Onsernone fino a Spruga e proseguire a piedi oltrepassando il fiume Isorno.

Soprattutto se si decide di percorrere il sentiero da Craveggia, è necessario preparare l’escursione per tempo, utilizzare un abbigliamento adeguato e munirsi di tutto il necessario per sostare in un ambiente di montagna, perché nella zona non è presente alcun tipo di servizio. Il paesino di Spruga si trova a circa due chilometri di distanza percorribili solo a piedi.

Fare il bagno nelle vasche, dall’inizio della primavera fino a novembre inoltrato, è assolutamente piacevole e rilassante per la temperatura generalmente mite. Infatti l’area è ben protetta ed esposta al sole, in particolare nel periodo primaverile, e di solito il ghiaccio si scioglie abbastanza precocemente.

Partendo dai Bagni è anche possibile proseguire per escursioni verso quote più elevate e raggiungere l’Alpe Pian del Bazzo a 1643 metri di altitudine, la Bocchetta di Muino a 1977 metri o il Lago di Panelatte a 2063 metri. Si tratta di percorsi escursionistici di media ed elevata difficoltà che vanno dalle tre alle sei ore di cammino, per cui è bene informarsi sulle condizioni dei sentieri prima di affrontare la salita.

I Bagni di Craveggia sono un luogo sicuramente affascinante, dove la storia si intreccia con la natura e le montagne. Un’esperienza da non perdere!

Foto articolo, cover e header con licenza  Creative Commons autore Glunggenbauer

Caratteristiche

  • Escursionismo
  • Itinerari a piedi
  • Montagna
28852 Craveggia VB