La Casamatta del Pastiss, una fortificazione sotterranea a pochi passi dal centro di Torino

La Casamatta del Pastiss è una fortificazione molto complessa, realizzata circa 450 anni fa per difendere il Bastione di San Lazzaro della Cittadella di Torino sul lato rivolto alla campagna e verso la Dora e il Po. Oggi si stende ad una profondità tra i 7 e i 13 metri sotto il piano stradale tra via Papacino e Corso Matteotti, a due passi dal centro di Torino.

Il nome “Pastiss”, che in piemontese vuol dire letteralmente “pasticcio”, è legato alla particolare complessità della struttura, formata da una galleria di contromina, diversi pozzi di aereazione, numerose camere di combattimento, locali di servizio, cannoniere e feritoie.

Per quasi mezzo secolo, la parte principale del complesso è stata oggetto di un lungo e faticoso lavoro di restauro e dal 25 gennaio 2022 è stata aperta un’area accessibile al pubblico con visite guidate gratuite, utilizzando l’accesso da via Papacino. Dal mese di aprile sono previsti eventi, manifestazioni e tour virtuali con visori 3D, che permetteranno di rivivere a pieno l’atmosfera del Pastiss. I progetti sono stati portati avanti, grazie alla collaborazione tra Torino City Lab, Enea, Tim, Esa e Università La Sapienza.

Il complesso del Pastiss nella ricostruzione di Alessandro Capra eseguita per l’Associazione Amici del Museo Pietro Micca nel settembre 2001.

Una storia lunga 450 anni

Il progetto del Pastiss venne affidato all’architetto Ferrante Vitelli nel 1571 dal duca Emanuele Filiberto di Savoia e il complesso venne inaugurato nel 1574. Avrebbe dovuto far parte di un progetto di fortificazioni molto più ampio e articolato, che però non fu mai portato a termine e la casamatta non venne mai veramente utilizzata per le sue reali funzioni di difesa.

Il suo profilo esterno era trilobato e costituito da una spessa muraglia, nelle cui fondazioni era stata creata una galleria di contromina, il cui scopo era disperdere l’onda d’urto della mina attraverso i suoi 140 metri di lunghezza. I 15 pozzi di aereazione, aprendosi uno alla volta, avrebbero poi disperso i residui gassosi. All’interno della casamatta erano presenti diversi locali di servizio, posti su due livelli, che potevano essere difesi indipendentemente l’uno dall’altro. Inoltre, era possibile eseguire azioni di fuoco a 360°, come accade oggi nelle moderne strutture difensive, utilizzando cannoniere per il tiro rovescio e le feritoie di fucileria.

Si tratta di una struttura dalle caratteristiche particolarmente all’avanguardia per l’epoca, con cupole a cuspide simili a cattedrali gotiche, che offriva la possibilità di difendere la città, sparando in ogni direzione e a diverse altezze, per cogliere il nemico alle spalle e intrappolarlo nel fossato che circondava la Cittadella. Inoltre, il forte era dotato di un sistema di difesa contro le mine, che serviva a bloccare l’avanzata dei nemici, anche nel sottosuolo.

Nella seconda metà dell’Ottocento la Cittadella di Torino venne parzialmente demolita per far posto a nuove costruzioni e il Pastiss venne utilizzato come discarica per i materiali edili. Soltanto durante la Seconda Guerra Mondiale, la parte più profonda venne riattivata e utilizzata come rifugio antiaereo, ma al termine del conflitto venne nuovamente abbandonato e dimenticato.

Solo nel 1958, il forte venne nuovamente riscoperto dal Generale Guido Amoretti, il quale iniziò personalmente le opere di scavo e fondò il Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706. Per quasi quarant’anni questa parte nascosta della città venne scavata ed esplorata dai volontari dell’ Associazione Amici del Museo Pietro Micca per scoprirne tutti i segreti e le incredibili tecniche costruttive.

Nel 2014 i settori più importanti e interessanti del Pastiss sono stati finalmente recuperati, grazie a un progetto degli architetti Sonia Bigando e Roberto Nivolo, e il prezioso contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ottenuto attraverso il Consiglio Regionale. Nel 2018 è stato quindi realizzato un ingresso sul marciapiede di via Papacino per permettere ai visitatori di accedere più facilmente al forte, una scala a chiocciola e un percorso guidato, corredato da pannelli illustrativi.

Grazie a questi lavori, è stato possibile aprire la fortezza alle visite in particolari occasioni nel periodo tra marzo e ottobre. Con il nuovo contributo regionale, il percorso di visita è stato ulteriormente ampliato, aprendo una galleria laterale che permetterà di osservare uno dei pozzi di aereazione ancora perfettamente funzionante. Si avrà così un inedito e inaspettato sguardo d’insieme sulle gallerie di contromina, realizzate nei primi anni del Settecento, e sul patrimonio archeologico della Città di Torino.

Info utili per visitare il Pastiss

Dopo una breve inaugurazione, il 25 gennaio 2022, la Casamatta del Pastiss è stata ufficialmente aperta alle visite.

Il Generale Franco Garavezza, attuale Direttore del Museo Pietro Micca, ha annunciato un nutrito programma di eventi, conferenze, progetti di restauro e tecnologici tra il 2022 e il 2024.

A partire dall’inizio di febbraio verrà realizzata una speciale visita virtuale del Pastiss nell’ambito del progetto VADUS, in collaborazione con il Comune di Torino (Torino City Lab), ESA, TIM, ENEA e Università La Sapienza di Roma.

È obbligatorio prenotare la visita, scrivendo a eventi@museopietromicca.it o telefonando al numero 011 01167580. Per accedere, è necessario esibire il Green Pass rafforzato e indossare la mascherina. Per la particolare conformazione della struttura, il percorso non è adatto alle persone con disabilità motoria.

Caratteristiche

  • Interesse storico, artistico e culturale
Via Alessandro Vittorio Papacino, 1, 10121 Torino TO

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