Castelmagno ed il Santuario di San Magno
Castelmagno è un comune composto da diverse località, orginariamente quindici, che si sviluppa interamente nel territorio montuoso della Valle Grana, della quale il centro più elevato è il santuario San Magno ad un’altezza di 1761 m s.l.m, lungo la strada che sale al Colle Fauniera.
Non esiste un vero e proprio paese denominato Castelmagno, ma si fa riferito all’intero territorio comunale composto da borghi sparsi che lo spopolamento, prodotto dalla corsa all’industrializzazione degli anni 50-60, ha ridotto a cinque costantemente abitati per un totale di neanche 70 abitanti.
Il nome deriva dal latino “castrum magnum” (castello grande); quasi sicuramente fa riferimento al castello che anticamente controllava la valle, di cui si possono ancora vedere alcuni resti presso la frazione di Colletto.
Castelmagno: la storia
In epoca longobarda vi operarono i monaci dell’abbazia di San Colombano di Bobbio, grazie ai lavori effettuati nel 1894 sulla cappella Allemandi (il nucleo più antico del santuario) è stato ritrovato un altare romano dedicato a Marte ed alcuni oggetti, fra cui alcune monete risalenti al 250, da questo si comprende che la vallata venne abitata almeno dai tempi della Roma imperiale.
La storia di Castelmagno è legata a quella della diocesi di Torino, il cui vescovo era signore della Valle Grana, e a quella di Cuneo, nel cui distretto era inserito.
Forte fu anche l’influenza del marchesato di Saluzzo, delle terre dei Savoia e della Francia, siccome il territorio di Castelmagno veniva a trovarsi nel mezzo di queste potenze dell’epoca.
Esempio di questi legami fu l’assedio di Cuneo del 1744, quando i franco-spagnoli utilizzarono il valico del Colle per attaccare Cuneo e saccheggiarono le frazioni di Chiappi e Chiotti.
Anche durante la Seconda guerra mondiale il territorio di Castelmagno fu oggetto di scontri, da un lato le brigate partigiane di Giustizia e Libertà, dall’altro le truppe tedesche occupanti.
L’industrializzazione degli ultimi decenni e le guerre hanno portato gran parte della popolazione ad abbandonare il paese, ma soprattutto grazie all’attrattiva turistica del santuario, alla produzione del formaggio e alla tradizione della lingua e cultura occitana il comune ha sempre mantenuto una certa vitalità.
Castelmagno (Cn) ed il Santuario di San Magno immerso in una natura meravigliosa.
Il Santuario di San Magno
Il Santuario di San Magno è un santuario dedicato al culto di san Magno martire (protettore del bestiame e dei pascoli, situato nel territorio di Castelmagno in valle Grana ad un’altezza di 1761 m s.l.m.
Il luogo su cui venne fondato il santuario di San Magno era quasi certamente già utilizzato per i culti pagani prima della cristianizzazione dell’area.
Ne è una prova il ritrovamento nel 1894 di un altare dedicato a Marte, oggi visibile sul retro del santuario.
La crescente frequentazione del luogo sacro portò ad un grande ampliamento della struttura circa quarant’anni dopo, nel 1514.
Nel 1592 venne autorizzata la costruzione di due altari esterni, al fine di accogliere i fedeli che si recavano al santuario per ottenere l’indulgenza concessa da Papa Clemente VII. Nei primi anni nel XVIII secolo si decise di costruire la chiesa definitiva.
Giunto da Saluzzo, Giuseppe Galletto disegnò il nuovo santuario lungo più di venticinque metri, decorato e dotato anche di due altari laterali. Solo nel 1716 si giunse al completamento del santuario attuale, tra il 1845 e il 1848 ci fu il sopraelevamento del campanile quattrocentesco e tra il 1861 e il 1868 vennero realizzati i porticati laterali e gli alloggi per i pellegrini.
La cappella, tuttora esistente e ben restaurata, si trova dietro l’altare maggiore del santuario. Considerata come cappella antica, si tratta di una struttura costruita in due periodi distinti, dove la primigenia cappella Allemandi venne ampliata da Botoneri, il quale ne modificò la struttura e soprattutto la decorazione. Nel XX secolo il santuario subì diversi lavori di ristrutturazione: nel 1979 in occasione dei cinquecento anni dalla fondazione ci fu il restauro, in seguito il rifacimento della copertura del tetto, il rinnovo dell’impianto elettrico e la creazione della cappella dell’Adorazione.
È sempre aperto da giugno a settembre, periodo nel quale viene anche offerto il servizio di pernottamento e ristoro dei pellegrini.
Foto e copertina A. Peirano (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Eventi e festeggiamenti a Castelmagno
Il 19 agosto, si festeggia il patrono del Santuario, San Magno, in questa occasione vi accorrono ogni anno margari e gente comune, per presenziare alle cerimonie religiose, ai festeggiamenti e alla sfilata della famosa Baìa di Castelmagno.
Castelmagno fa parte della Regione Occitana, una delle così dette “Nazioni Proibite” d’Europa che non è mai divenuta uno stato unitario, ma è identificabile con criteri socio-linguistici. Il comune festeggia l’appartenenza all’occitania con il tradizionale San Jouan Muzico a luglio ed il concerto di ferragosto dei Lou Dalfin.
Per conoscere meglio le tradizioni e le abitudini del posto si consiglia di visitare due musei: “Dal Travai d’isì” dedicato ai lavori che una volta si svolgevano in questi luoghi e il secondo è quello della “Vita d’isì” dedicato alla vita quotidiana del borgo.
Cosa fare a Castelmagno in Valle Grana
Per gli appassionati di escursionismo e trekking nel comune di Castelmagno è possibile intraprendere una fitta rete di sentieri ben segnalati. Da non perdere, percorrendo il Vallone Narbona, ricco di fossili, l’escursione all’antico villaggio abbandonato e sormontato da Rocca La Bercha, ispiratrice di inquietanti leggende.
Molto interessante la visita al villaggio di Batuira luogo di meditazione per praticanti buddisti e alle antiche borgate di Valliera, Campofei, dove è possibile ritrovare tipici esempi di architettura montana, con ampie arcate in pietra, imponenti colonne circolari e i tipici comignoli realizzati con i bocchi dei fornelli decorati da pietre disposte a raggiera.
Per gli amanti dell’alta quota dal Santuario di San Magno è possibile intraprendere i percorsi che portano ai monti Tibert e Tempesta, dai quali, quando il cielo è limpido, vi è una vista spettacolare su parte dell’arco alpino e della Pianura Padana. Nelle vicinanze ci si può rinfrescare entrando nel “Pertus d’la Patarassa”, una cavità avente una profondità esplorabile di circa di 10 metri dove il ghiaccio è perenne, anche nei mesi più caldi.
Nella bella stagione gli amanti del mountain bike possono intraprendere numerosi itinerari, da quelli più semplici, come la risalita dello sterrato che dalla fraz. Colletto porta alle “grange Sarià”, a quelli più impegnativo per bikers più esperti e allenati come il “Giro del Tibert”.
Infine per gli amanti dell’arrampicata segnaliamo il Rocca Parvo Boulder che si trova a circa 3 km a monte del Santuario e per chi ama il trial un’area attrezzata in frazione Campomolino.
Prodotti Tipici
In ambito culinario è importante citare il formaggio di Castelmagno, un formaggio di origine protetta, prodotto all’interno dei comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana. È a pasta semidura e prodotto in forme cilindriche; la crosta, piuttosto fine, è giallo-brunastra, mentre la pasta è bianca o tendente al giallo. È prodotto principalmente con latte vaccino, successivamente si procede alla pressatura della forma del formaggio e al suo avvolgimento in un telo asciutto, in seguito viene appesa e posta in contenitori appositi. Terminata questa prima fase, le forme vengono salate e poste in fascere cilindriche e pressate. La stagionatura avviene in locali freschi e asciutti, oppure in grotte. Il Castelmagno è utilizzato nella cucina piemontese per la preparazione di diversi piatti, primi fra tutti gli gnocchi con il castelmagno fuso e il risotto. Spesso è gustato anche come formaggio da tavola, puro o con miele.