Castello del Roccolo di Busca
Il Castello del Roccolo (il nome deriva dai ‘roccoli’, strumenti a rete usati per la cattura degli uccelli) fu costruito a partire dal 1831 per volere del Marchese Roberto Taparelli d’Azeglio (fratello di Massimo, pittore e Ministro del Regno) e della moglie Costanza Alfieri di Sostegno, scrittrice, ricordata soprattutto per i ‘Souvenirs Historiques’.
Il maniero rappresenta una importante espressione del revival neo-medievale in Piemonte ed è interessante per il rapporto interni-esterni che bene coglie il clima ed il gusto romantico dell’epoca. Decorazioni floreali, archi moreschi, merli ghibellini, rosoni, bifore e trifore caratterizzano torri, prospetti e pertinenze della costruzione, mentre negli ambienti interni si dispiegano affreschi e decorazioni dipinte a secco che includono vedute paesaggistiche, finte architetture, figure in cui sovente è usata la tecnica del trompe l’oeil; alcune sale sono decorate da preziosi stucchi bianchi.
Vi soggiornarono Silvio Pellico, Camillo Benso conte di Cavour, i primi ministri inglesi Lord Palmerston e Lord Gladston, il re Umberto I e la regina Margherita. In alcune sale sono conservati arredi originali, molti realizzati dalla bottega dell’ebanista torinese Gabriele Capello. Nella cappella, costruita nel parco, vi sono alcuni stalli lignei antichi provenienti dalla chiesa marchionale di Revello legati alla committenza di Margherita di Foix Marchesa di Saluzzo.
Nel parco si incontra la struttura monumentale delle Serre, costruita tra il 1846 e il 1850 e restaurata nel 2003. Il parco plurisecolare (ca. 50 ettari) che circonda il castello fu concepito secondo i canoni del giardino romantico e presenta nicchie con statue, grotte, cascate, fontane, laghetti e punti panoramici. Alcuni interventi furono realizzati su disegno del noto paesaggista Xavier Kurten.
Alessandro Abrate
storico dell’arte, docente di Storia dell’Arte e Museologia Accademia di Belle Arti, Cuneo.
Autore di testi monografici e curatore di mostre