L’Area Archeologica di Libarna, una città romana tutta da scoprire
Libarna era un’antica città romana, che sorgeva sulla riva sinistra del torrente Scrivia. Si trovava in una posizione particolarmente strategica sulla via Postumia, che da Genova portava verso l’odierna Tortona, e collegava direttamente la città ligure con Aquileia. Oggi Libarna è una piccola frazione del Comune di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria e la sua area archeologica è di proprietà statale, gestita dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo.
La scoperta di questa antica città avvenne del tutto casualmente, nel 1820, durante i lavori di costruzione dell’odierna Strada Statale dei Giovi, che collega Genova a Torino. Si tratta di un’area piuttosto estesa, di cui è emersa solo una piccola parte, ma in cui sono stati ritrovati reperti di grande pregio, come mosaici, bronzi e ambre figurate, ora conservati presso il Museo delle Antichità del capoluogo piemontese.
La città sorgeva su un territorio pianeggiante, circondato da colline e particolarmente ricco di acque, fonti e sorgenti. La Via Postumia attraversava l’abitato longitudinalmente e costituiva l’asse viario principale su cui si addossavano edifici pubblici e privati, e grandi isolati di dimensione variabile. Oltre a numerose costruzioni e strade lastricate, sono anche stati portati alla luce un anfiteatro, una parte del foro, le terme, un teatro, alcune botteghe, un ambulatorio e un acquedotto che riforniva d’acqua l’intera città, segno della grande vitalità economica e commerciale di Libarna.
Libarna ( AL )
Il sito archeologico innevato e il santuario di Montespineto
F. Bagnasco (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Una città dalle origini antichissime
Le prime testimonianze di insediamenti umani nella piana di Libarna risalgono all’Età del Ferro, tra il VI e il V secolo a. C., quando la creazione di un emporio a Genova, da parte degli etruschi, rende questa zona particolarmente interessante per i collegamenti commerciali con la Pianura Padana e le aree transalpine. I Liguri fondarono un villaggio sulla collina del Castello di Serravalle Scrivia per controllare l’intero territorio e un’area sepolcrale si stendeva in pianura fino ad arrivare alle rive del rio della Pieve.
Il nome Libarna viene menzionato per la prima volta in un documento del II secolo a.C. e sicuramente la costruzione della Via Postumia diede grande impulso allo sviluppo economico e sociale della città, rendendola una delle tappe più importanti e strategiche sulla grande arteria di traffico. Questo portò alla crescita dell’area urbana e l’ottenimento del riconoscimento di colonia nel I secolo a.C., quando raggiunse il suo massimo splendore. La giurisdizione della città copriva un territorio molto vasto e fertile, e l’economia di basava principalmente sulle produzioni agricole, sulla viticoltura, sullo sfruttamento del patrimonio boschivo e l’allevamento del bestiame, ma anche sulla ceramica e l’industria laterizia, oltre ad essere un importante nodo per gli scambi commerciali.
All’inizio dell’età imperiale, con il tracciamento di altre vie consolari, che riguardavano più direttamente i territori liguri di Vada e Vado Ligure, la città di Libarna cadde in un progressivo declino e, in seguito alle invasioni barbariche verso la metà V secolo d.C., venne completamente abbandonata dai suoi abitanti che preferirono rifugiarsi sui vicini rilievi collinari, per sfuggire alle scorribande e alle razzie degli invasori. Vennero così create e ampliate nuove località come Precipiano, Serravalle Scrivia e Arquata.
In epoca medievale, Libarna viene citata in alcuni documenti del Monastero di Precipiano e del Catasto di Varinella nel 1544, ma la sua memoria andò completamente perduta, tanto che divenne difficile stabilire la sua precisa ubicazione. Nel Settecento, venne fatta coincidere con diverse località tra la provincia di Piacenza e il tortonese, e solo nel XIX secolo venne accertato il suo reale collocamento topografico.
La struttura architettonica e la pianificazione urbanistica rispecchiano la classica organizzazione delle città romane, con vie perpendicolari tra loro e un foro in posizione centrale. Le aree della città erano ripartite secondo funzioni specifiche: nella parte più centrale e intorno al foro si concentravano i servizi di primaria importanza, mentre nella zona nord-orientale si trovavano gli edifici dedicati allo svago, come le terme, il teatro e l’anfiteatro. Le abitazioni erano invece organizzate in isolati dal perimetro quadrato e regolare.
Nel 1820, Libarna venne riscoperta in occasione degli scavi per la costruzione della Strada Regia, che doveva collegare Torino a Genova e durante la realizzazione delle linee ferroviarie Genova-Novi-Torino (1850-1852) e Genova-Milano (1912). Nel corso dei lavori, emersero alcuni reperti e strutture architettoniche, ma solo nel 1924 venne imposto il vincolo archeologico, a salvaguardia del patrimonio e iniziarono i lavori di ristrutturazione e consolidamento delle strutture.
Ieri per noi visita al sito archeologico di Libarna. Bello, il più grande del Piemonte ma davvero poco conosciuto!La visita è gratuita e una delle signore che fa parte dell’associazione ed è archeologa, ci ha spiegato qualcosa ma sarebbe bellissimo poter fare una visita guidata dall’inizio alla fine.Si possono ammirare le Domus, l’anfiteatro, le terme, i mosaici della casa del chirurgo e il teatro.Consiglio a tutti di visitarlo, si trova vicino a Serravalle Scrivia, provincia di Alessandria
E. Clò (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Cosa vedere presso l’Area Archeologica di Libarna
Nonostante molte delle strutture viarie e architettoniche della città non siano ancora visibili, Libarna è sicuramente un sito di grande interesse archeologico. Come molte città fondate dai Romani, Libarna rappresenta una “Piccola Roma” ben organizzata, con una rete viaria efficiente ed edifici monumentali, che ricordavano quelli della Capitale dell’Impero, con statue, templi, piazze e basiliche.
Le Porte della Città
Libarna non era circondata da mura difensive, ma aveva comunque degli ingressi prestabiliti a nord e a sud del suo perimetro, che ne delimitavano lo spazio urbano. Al momento, è stata individuata solo una delle porte, sul lato sud della città, ma si è certi che ne esistesse una analoga anche sul lato opposto.
Si tratta di una porta “a cavedio”, caratterizzata da una cortina muraria e una doppia apertura, destinata ai due sensi di marcia. Era fiancheggiata da due torri, a cui si affiancava un cortile di guardia, che formava un vero fortilizio.
Le Vie e le Strade di Libarna
Ciò che si coglie immediatamente e che lascia sbalorditi, è la perfetta conservazione delle vie e delle strade di Libarna con il loro lastricato e il reticolato perfettamente ortogonale. Dal cardine e il decumano massimo si dipartivano una serie di vie secondarie, disposte parallelamente e si integravano con le grandi vie consolari che proseguivano oltre i confini della città. Il cardine massimo di Libarna coincideva con la grande Via Postumia, che collegava Genova ad Aquileia, ovvero il Mar Ligure con l’Adriatico. Un ponte commerciale fondamentale per i Romani, che riuscivano così a dominare tutta la Pianura Padana, da ovest a est.
La pavimentazione delle vie variava a seconda della loro importanza: il cardine e il decumano massimo erano lastricate, perché destinate al traffico più intenso dei carri e delle merci, mentre le vie secondarie erano ricoperte con ciottoli o ghiaia, perché percorse da persone e merci locali. Le strade di Libarna erano provviste di marciapiedi per il passaggio pedonale e di canali di scolo, per permettere all’acqua piovana di defluire. Sono presenti anche pozzi, fontane e numerose edicole votive, oltre a diversi portici, segno che le strade erano innanzitutto degli spazi sociali e non solo dei luoghi di passaggio.
Il Foro
Il Foro costituiva il centro nevralgico della vita economica, politica e religiosa della città. Infatti, per essere sempre facilmente raggiungibile, a Libarna si trova perfettamente all’incrocio delle vie principali della città, il cardine e il decumano massimo. Le ricerche nell’area del foro non sono complete e per ora è stata individuata solo la sua collocazione e, per la presenza di un portico nell’area meridionale, si è ipotizzato che venisse utilizzato anche come basilica. Probabilmente era presente un arco con cui veniva regolamentato il flusso del traffico viario e sulla piazza si pensa che fosse stato edificato un tempio.
Nel foro avvenivano le elezioni dei rappresentanti amministrativi ed era sicuramente presente una parte destinata al culto delle divinità. C’erano anche diverse botteghe e attività commerciali e una Basilica, dove veniva amministrata la giustizia.
Il Teatro
Il teatro di Libarna era un edificio di forma semicircolare, in cui venivano rappresentate opere teatrali e altre forme di spettacolo. La sua costruzione risale al I secolo d.C. ed è posizionato nella zona nord occidentale della città. Purtroppo, le numerose spoliazioni che ha subito il teatro, non permettono di ricostruirne a pieno la sua monumentalità, ma sicuramente si trattava di una struttura dall’alto valore artistico e culturale, decorata con marmi preziosi, affreschi e statue.
Era stato realizzato con blocchetti di pietra e mattoni, uniti da una malta cementizia e poteva contenere diverse centinaia di spettatori.
Le Terme
Per i Romani, le Terme erano innanzitutto un luogo dove svagarsi, rilassarsi, divertirsi e incontrare altri concittadini di tutte le classi sociali. L’area termale di Libarna non è mai stata completamente indagata in modo approfondito, anche se si può intuire che fosse un edificio particolarmente esteso e occupasse alcuni isolati. Oltre alle piscine, erano presenti spazi per praticare attività sportive, come le palestre, e culturali, come le biblioteche.
Gli Isolati
Gli isolati erano delimitati da vie perpendicolari e le domus potevano avere uno o due piani. Le abitazioni private più antiche di Libarna risalgono alla fine del I secolo a.C., e si trovano in particolare nelle aree dell’anfiteatro e del teatro. Purtroppo, a causa del lungo periodo di abbandono del sito, è difficile risalire all’effettiva organizzazione delle case, perché molte sono state spogliate e depredate nel corso dei secoli. In altri casi, già in epoca romana, alcune abitazioni sono state riqualificate e riutilizzate come botteghe, magazzini e locali commerciali, per cui è difficile ricostruire il loro aspetto e utilizzo originario. Inoltre, Libarna non ebbe mai uno sviluppo demografico tale, da giustificare la presenza di edifici residenziali a più piani.
Le Botteghe e l’Ambulatorio Medico della Domus D
La vocazione commerciale di Libarna è ben rappresentata dalla presenza di numerose botteghe, soprattutto nelle vie laterali. Nella parte sud occidentale sono stati trovati i resti di un’antica lavanderia, dove venivano puliti, sgrassati e tinteggiati i panni. Inoltre, in un’abitazione signorile si possono riconoscere ambienti per il ricovero degli animali, stanze di servizio e anche delle terme private. Ma ciò che più ha stupito gli archeologi è la presenza di un vero e proprio ambulatorio medico, in cui sono stati rinvenuti un mortaio e diversi strumenti chirurgici, segno che probabilmente venivano eseguiti interventi sui pazienti e cure di tipo medico, diverse da quelle normalmente applicate in ambito familiare.
L’Anfiteatro
In epoca romana, gli anfiteatri erano luoghi destinati ai combattimenti tra gladiatori o alle cacce alle bestie feroci. Erano edifici di forma ellittica e spesso venivano collocati ai margini della città, per motivi di ordine pubblico. Nel caso di Libarna, l’anfiteatro si trova invece all’interno dell’impianto urbano, nei pressi del decumano massimo. Era circondato da un mura di cinta dal perimetro rettangolare e aveva più accessi in corrispondenza degli assi dell’ellisse. L’arena era scavata in un terrapieno artificiale e al centro erano stati ricavati dei locali di servizio, coperti con tavole di legno, dove venivano custoditi gli animali o si trovavano i gladiatori prima dello spettacolo. Per proteggere gli spettatori dal sole o dalla pioggia, le gradinate erano probabilmente coperte con alcuni teli, sostenuti da pali di legno, fissati alla murature esterna e movimentati con una serie di carrucole.
Info utili per visitare l’Area Archeologica di Libarna
L’Area Archeologica di Libarna si trova in Via Arquata 63, in frazione Libarna, nel Comune di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria. Si può accedere al sito gratuitamente dal martedì al sabato con orario 9.00-15.45. Inoltre, l’area è aperta la prima e la terza domenica di ogni mese con gli stessi orari.
Per visite guidate, gruppi e scuole, la prenotazione è obbligatoria. Per informazioni, è possibile consultare il sito www.libarna.al.it, telefonare al numero 0143 633420 oppure scrivere all’indirizzo email sabap-al.arealibarna@beniculturali.it.
Per informazioni sugli eventi che si tengono nell’area archeologica, è possibile consultare il sito internet dell’Associazione Libarna Arteventi all’indirizzo scoprilibarna.it, telefonare ai numeri 340 3475144 e 329 6484707 oppure scrivere all’indirizzo email libarna.arteventi@gmail.com.