Castelli di Lagnasco: una delle perle nascoste del Piemonte

Perfettamente integrato nell’omonimo paese circostante, ma comunque protagonista di un’eventuale veduta aerea, si mostra così – spavaldo – questo monumentale complesso triadico chiamato Castelli di Lagnasco.

Costituito da ben tre edifici distinti spesso il complesso viene nominato al plurale, Castelli di Lagnasco, e rese così degne omonime anche le strutture adiacenti.

Il Castello di Lagnasco è situato nel territorio cuneese e ha origini antichissime. Precisamente la sua costruzione ebbe inizio intorno all’XI secolo, sotto la commissione dei Marchesi di Brusca, inizialmente interessati esclusivamente ad un fortilizio difensivo (corrispondete al nucleo centrale del complesso odierno).

Nella prima metà del 1300 la costruzione passò sotto la proprietà della casata marchese dei Saluzzo, la quale intraprese dei progetti di ampliamento, sotto la specifica iniziativa di Manfredo IV, a causa, in quell’epoca, di un incremento di conflitti territoriali.

La seconda metà del XIII secolo fu decisiva per le sorti del Castello, il quale venne ceduto da Tommaso II di Saluzzo, costretto in dinamiche di guerra, alla casata nobiliare dei Tapparelli di Savigliano e in parte anche alla famiglia Faletti.

Una comproprietà, la loro, che ebbe una vita brevissima e che si risolse in una cessione di diritti esclusiva a favore dei Tapparelli ottenuta grazie all’intervento di Amedeo VI di Savoia.

Benedetto I, erede della seguente casata, si interessò nel XVI secolo alla rimodernazione della residenza nonché ad un suo ingrandimento e fece così edificare l’edificio di Ponente. Dopo varie e ulteriori implementazioni e successioni di proprietà nobiliari il Castello di Lagnasco venne riunito in tutte le sue nuove e preesistenti componenti nuovamente sotto la guida di Emanuele Tapparelli d’Azeglio. Egli, alla sua morte, fu costretto a destinare il complesso all’opera Pia cittadina, la quale concesse negli anni successivi l’uso di alcune sale come uffici e magazzini al comune e ai cittadini.

Nel 1998 il Castello divenne a tutti gli effetti proprietà comunale e subì gli ultimi restauri prima di poter divenire museo pubblico.

L’elegante dimora ancora oggi è visitabile solo parzialmente, ma nonostante questa apparente “restrizione” il percorso previsto nel Castello riesce ad essere esaustivo nel suo storico racconto.

In visita ai Castelli di Lagnasco

Davanti all’ingresso del Castello rivolto a Levante si ergono ancora protagoniste e affascinanti le fondamenta della cosiddetta Torrazza, una volta nota come una possente torre quadrangolare difensiva, costruita in mattoni. Quest’ultima venne usata anche come abitazione ma,  una volta che il complesso perse la sua esclusiva veste difensiva e militare, venne abbattuta, in favore di uno stile e di una struttura decisamente più contemporanei.

Vi sono numerosi elementi caratteristici previsti nel percorso di visita al Castello di Lagnasco, prima fra tutte la cosiddetta Loggia delle Grottesche, un’affascinante nicchia cinquecentesca contraddistinta da una straordinaria ariosità, conferitagli probabilmente non solo dalle finestre presenti ma da analoghi dipinti sulle mura, volti proprio ad una particolare illusione evasiva. Quest’ultimi raffigurano rispettivamente, sulla destra, un mondo immaginario scandito da rovine classiche, a sinistra, un’istantanea del territorio saluzzese del XVI secolo.

Proseguendo nella visita del Castello di Lagnasco sopraggiunge un altro affascinante elemento distintivo della residenza, il Salone delle Travi, una delle stanze più ampie. Il Salone assume le sembianze odierne intorno al Novecento e conserva dello stile quattrocentesco precedente esclusivamente le grandi travature per cui è stato così nominato.

Conduce inseguito ad una piccola stanzetta di carattere gotico una passerella a strapiombo che offre una duplice vista della volta inferiore e del piano superiore, adibito all’epoca ad osservatorio.

Di seguito sorprende stupefacente il ruolo della Cantina Grande o Cantina di Bacco, una stanza iconografica, sfruttata dai nobili della casata come atmosfera di degustazione ma anche come contesto letterario in cui decantare insieme ai pregiati vini alcune letture erudite e bibliche.

Altrettanto caratteristiche riconosciamo indubbiamente le seguenti stanze: la Cucina e la Pinacoteca del Castello, rispettivamente due ambienti adibiti alla preparazione di pasti e alla conservazione delle opere d’arte più significative.

Nella Cucina odiernamente rimangono protagonisti l’imponente camino (elemento fondamentale per garantire un’aria costantemente pulita e per tutelare la residenza da eventuali propagazioni dolose) e il forno sottostante, in parte restaurato. I soffitti della Cucina presentano ancora tracce di decori girali previsti all’epoca anche in tali ambienti di lavoro e servitù.

La Pinacoteca infine costudisce una preziosissima collezione di opere d’arte contemporanea dal nome “Firme da Collezione”, la quale è stata allestita e curata da Paolo Bovo e Sergio Anelli.

Castello di Lagnasco. Si chiamano i Castelli perchè le costruzioni dell’edificio sono di epoche diverse. Abbiamo poi pranzato al ### di Cavallermaggiore e al pomeriggio trovato per caso, a Saluzzo, una cascina che ci ha venduto ottime mele

? F. Ferrero (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Le avvincenti sale del Castello di Lagnasco

Primeggia all’interno del percorso di visita del Castello cuneese la Sala degli Scudi, nomina conferitagli doverosamente, visti i numerosi fregi araldici caratterizzanti le mura e rappresentanti un’impressionante successione di scudi nobiliari. Attraverso queste caratteristiche rappresentazioni si evince la mondanità di appartenenza alla casata Tapparelli e l’umiltà di quest’ultima, che decise di adornare le mura della propria residenza con stemmi nobiliari aggiuntivi ma estranei al proprio. Il repertorio conservato tra le pareti di questa sala ripercorre aneddoti e tradizioni di un immaginario tardo medievale, nello specifico: scene ironiche ed erotiche, come rappresentazioni di bestiame e proverbi; un suggestivo riassunto folkloristico.

Insita in una delle torri della residenza si nasconde ambigua la Stanza delle Torture, ove oggi è possibile consultare un’esposizione a tema in cui vengono riprodotte molte macchine da tortura medievali. Lo scopo di tali reperti è sicuramente istruttivo e ricorda ai visitatori la carica giudiziaria rivestita dagli esponenti Tapparelli all’epoca.

Altrettanto affascinante si mostra la Sala delle Teste, la quale deve il suo nominativo al fregio superiore, protagonista del soffitto, nel quale sono ritratti circa undici busti femminili con volti chiaramente ideali e leggendari, arricchiti e accompagnati da putti e trofei circostanti. Le decorazioni della Sala delle Teste appartengono espressamente alla corrente culturale umanistica e furono così commissionate per esaltare il valore storico nobiliare della casata proprietaria.

L’adiacente Sala della Giustizia, infine, corona l’insieme artistico di tutta la residenza, è il cuore decorativo del Castello di Lagnasco e vanta l’intervento di rinomati professionisti, tra i più importanti vi sono i nomi di Arbasia e Rossignolo. La seguente sala si distingue per cinque grandi affreschi incorniciati in stucco e disposti strategicamente lungo le quattro pareti, essi rappresentano episodi ispirati alla tradizione classica e hanno come oggetto gesta rilevanti di virtù e giustizia, temi decisivi poi nel conferimento del nome alla sala stessa. Concludono le decorazioni dell’ambiente paesaggi di rovina , cammei, elementi a grottesca e un soffitto a cassettoni lignei impreziositi da stucchi e rosette dorate in cartapesta.

Queste sale sono solo una delle tante affascinanti vesti ancora presenti all’interno del Castello di Lagnasco, attrazione cuneese degna di un’imminente visita.

Castelli gemelli
Tapparelli D’Azeglio di Lagnasco CN
Proprio belli! ?
Consiglio di andare a visitarli

? V. Martini (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Orari di visita al Castello

Le visite infrasettimanali, essendo straordinarie e su prenotazione, prevedono l’accompagnamento di una guida turistica abilitata e necessitano di un contributo extra di euro 30.

  •  Visita libera (supporto audiovisivo)
  •  Visita guidata su prenotazione
  •  10:30 / 13:00 (ultimo ingresso ore 12.30)
  •  15:00 / 18:00 (ultimo ingresso ore 17.00)
  •  Visite infrasettimanali previa prenotazione

Costi:

  •  Biglietto intero: 7 euro
  •  Biglietto ridotto: 5 euro (gruppi al di sopra delle 20 persone, bambini fino a 12 anni, possessori dell’Abbonamento Musei)
  •  Ingresso gratuito per disabili e accompagnatori, guide turistiche, residenti in Lagnasco.

Prezzi speciali durante le manifestazioni.

 

N.B. Gli orari e le tariffe possono subire variazioni ma qualsiasi aggiornamento è riportato sul sito ufficiale dei Castelli di Lagnasco.

Caratteristiche

  • Interesse storico, artistico e culturale
  • Itinerari a piedi
  • Pianura
Via Castelli, 1, 12030 Lagnasco CN